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Roberto Vannacci: la Guerra che il Generale Non Conosceva…

di Gianluigi Paragone
“Ha messo in imbarazzo l’Esercito”. “Ha creato un problema di immagine per la Difesa”. “Deve chiedere scusa”…
E perché il generale Vannacci deve chiedere scusa o sarebbe un problema per l’Esercito? Perché ha messo nero su bianco delle opinioni che evidentemente non si possono più esprimere nel tempo della omologazione, della standardizzazione culturale che fissa paletti circa cosa sia giusto o meno, opportuno o inopportuno. Libro machista, omofobo, razzista: meno male che non c’è la legge Zan… altrimenti per il generale finiva male.
Altro che le missioni in guerra che ha portato avanti da comandante: oggi, se la deve vedere con il plotone di esecuzione del “politicamente corretto”. Difendere il generale e la sua libertà di opinione significa non arrendersi al meschino esercizio cui ti costringono coloro che, con la bava alla bocca, stanno dando la caccia al Cattivo uscito dalla caverna…

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Nunzia Alessandra Schilirò, Vice Questore di Roma “No Green pass”, rischia il licenziamento

Nunzia Alessandra Schilirò, dopo l’intervento in piazza San Giovanni, è sotto procedimento disciplinare e rischia il licenziamento. Il suo intervento è avvenuto durante una manifestazione No Green Pass, a Roma.
Nunzia Alessandra Schilirò, vice questore, è salita sul palco durante una manifestazione No Green Pass che si è tenuta a Roma. Grazie alla divisa della Polizia di Stato, ha ottenuto davvero un grande successo tra le persone che sono contro il certificato verde. A causa di quell’intervento però è stato aperto un procedimento disciplinare nei suoi confronti e rischia il licenziamento.
Secondo Il Messaggero le si può contestare la violazione dell’articolo 5 del Dpr 25 ottobre 1981, che regola le sanzioni disciplinari per il personale della Pubblica Sicurezza, ovvero la “deplorazione”. Questa comporta “il ritardo di un anno nell’aumento periodico dello stipendio o nell’attribuzione della classe di stipendio superiore, a decorrere dal giorno in cui verrebbe a maturare il primo beneficio successivo alla data nella quale la mancanza è stata rilevata“. Il rischio di licenziamento in questo momento è molto alto…

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Lettera agli Insegnanti

Prof. Francesco Benozzo
Care colleghe, cari colleghi, da più di un anno e mezzo mi trovo, direi ormai mio malgrado, in prima linea per combattere la versione monocorde della storia “pandemica”.
Ho pubblicato circa 30 interventi di carattere militante, ho pubblicato tre libri – due dei quali tradotti ora in più lingue, l’ultimo dei quali scritto a quattro mani con un professore, Luca Marini, ben più autorevole di me – su un’idea evidentemente non allineata di scienza, dissidenza e poesia. Ho fatto concerti, alcuni credo importanti, per raccontare una storia diversa.
All’Università di Bologna, dove ho – o ho avuto – l’onore di insegnare, sono stato censurato per avere espresso la mia libertà di pensiero, dalle stesse autorità accademiche che mi chiedevano di organizzare manifestazioni pubbliche, in nome della libertà di pensiero, per il nostro sventurato studente Patrick Zaki (che un qualche dio benedica te, ragazzo, insieme a chi si trova nella tua condizione in modo anche più anonimo).
Insegno con grande consapevolezza la Filologia sulla cattedra che fu prima di Giosue Carducci e poi di Giovanni Pascoli. In nome di questa consapevolezza, vengo ora al punto…

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Clown, Draghi e Trasformisti finalmente gettano la “Maschera”

di Dinaweh 
Facciamo una riflessione semplice e chiara sulla conclamata truffa pseudo-psico-pandemica in cui questi criminali hanno gettato il mondo.
Nel paradosso kafkiano in cui ci hanno fatto tutti precipitare, mentre hanno imposto a noi le maschere con l’unico scopo simbolico non dichiarato di umiliarci alla stessa stregua dei cani (che peraltro dalle museruole sono esenti!), loro hanno finalmente “gettato la maschera”! 
Eh sì… perché di questi clown, di questi servi e maggiordomi dello stesso sistema che infine li trangugerà, nient’altro ormai si può dire, almeno agli occhi di chi ha cominciato a svegliarsi dall’inebetimento generale. Rimangono gli stolti, i decerebrati, i lobotomizzati da mammativvù, o quelli che vanno ancora sotto i Palazzi del potere ad “implorare il lavoro” che un anno fa barattavano per non pagare le multe: incostituzionali e illegittime, di governi di nominati, anticostituzionali e illegittimi…

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Giù le mani dai Bambini!

di Francesca Romana Poleggi
Tra i tanti lati inquietanti della proposta di legge Zan, vi è anche quello che riguarda lo spazio assegnato all’ideologia gender in campo educativo, “nelle scuole di ogni ordine e grado”. Se la proposta divenisse legge, potranno ancora i genitori sottrarre i loro figli all’indottrinamento arcobaleno?
L’attenzione dell’opinione pubblica a proposito della proposta di “legge Boldrini-Zan-Scalfarotto”, quella sull’ “omotransfobia”, è stata catalizzata dalla giusta preoccupazione per la violazione delle libertà fondamentali dell’individuo: la libertà di manifestazione del pensiero, di professione religiosa. Ma c’è un aspetto del testo unificato in discussione alla Camera che finora è stato un po’ trascurato. Ed è una questione cruciale ed inquietante…

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DDL Zan e l’assassinio della Libertà di parola e della Verità

Il governo PD-M5S spinge sul DDL Zan, c’è infatti tanta fretta di voler approvare la legge bavaglio sulla cosiddetta “transfobia”.
Una legge liberticida, che mira a cancellare una volta per tutte la famiglia tradizionale, eliminando la parola madre e padre. Vogliono cancellare le radici che sono alla base della nostra società e della nostra Nazione, per proiettarci in quel mondo radical-chic e senza radici che tanto piace alle grandi corporation d’oltremare.
Ne abbiamo parlato spesso, le associazioni LGBT tengono in ostaggio non solo cinema, televisione, accademia ed università, ma anche la politica mondiale. Le Università, da Yale ad Harvard ad esempio, ma tutte le grandi University anglosassoni sono obbligate a tenere corsi a tema LGBT su personaggi omosessuali o sulla “storia degli omosessuali”. Il cinema americano e inglese ormai è obbligato a inserire personaggi omosessuali in ogni nuova pellicola. O quanto meno a fare propaganda gender. Hollywood guadagna fior fior di quattrini grazie a questa sua svolta pro-lgbt…

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I Dittatori della Libertà

La Destra Liberale Italiana svela l'inganno del “politicamente ...

di Lorenzo Maria Pacini
L’imposizione di un “Nuovo modello” di vita, prevede lo stabilimento di ciò che non è normale come paradigma incontestabile. Al posto di ciò che è essenzialmente vita, viene proposta la morte…
Si sente continuamente parlare, in maniera ridondante e quasi nauseabonda, di misericordia, pace universale, diritti umani, pari opportunità, rispetto, libertà, parole meravigliose che, però, vengono proferite dalle bocche di persone che si presentano come paladine e profetesse di quello che è ormai chiaro a tutti come il “politicamente corretto”, una sorta di paradigma di pensiero ben strutturato, i cui genitori si possono facilmente rintracciare negli elenchi dei promotori del pensiero debole e i cui araldi variano dai più disparati personaggi del mondo contemporaneo.
La narrazione unidirezionale che viene ormai sempre più imposta, ha la pretesa di fondarsi su principi di uguaglianza, fraternità, libertà di pensiero ed espressione; nella realtà dei fatti, trova le sue ragioni nell’assioma “devi pensarla come me, altrimenti devi essere fatto fuori”

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In arrivo la Dittatura ideologica europea per tacitare negazionisti e “seminatori di odio”

di Luciano Lago
Da Bruxelles, le oligarchie che esercitano il loro potere sugli stati del continente europeo, stanno decidendo in forma “discreta” di mettere sotto controllo il flusso delle informazioni e del pensiero libero, che ancora oggi si trova in rete.
Non è più tollerabile, secondo tali oligarchie, che ci siano una serie di voci libere ed incontrollate che agiscono in internet, mettendo in contraddizione i “dogmi del pensiero unico globalista”, in particolare sui migranti, sulla ideologia LGBT, sull’ambiente.
Dell’esigenza di mettere sotto controllo le voci libere su internet, si è fatto carico il commissario europeo Thierry Breton, il quale ha annunciato l’intenzione della UE di mettere sotto attenta verifica le piattaforme su internet, quando queste pubblicano contenuti odiosi, illegali e falsi, giudicati tali dai censori europei. Insomma arriverà un’implacabile censura, con norme vincolanti per tutti gli stati…

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Fake News, Disinformazione e il “Nuovo Ministero della Veritá”

di Federico Nicola Pecchini
Sono tempi difficili per la Veritá. Offesa, derisa e bistrattata da ogni parte sembra ormai irriconoscibile. Non è un caso che molti sociologi si siano affrettati a designare quella in corso come l’ “Era della post-veritá”.

Già a partire dal secolo scorso, le élite intellettuali d’occidente si sono cimentate in una vera e propria demolizione controllata della verità. Heisenberg, con il principio di indeterminazione, e prima ancora Einstein, con la teoria della relatività, ne avevano ribaltato le fondamenta ontologiche. Nel dopoguerra è stato il turno di decostruzionismo, postmodernismo e relativismo, correnti che hanno contribuito a minarne le basi epistemologiche. Il risultato oggi è un nichilismo dilagante.

La verità (e quindi i valori)…

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La Luiss fa fuori il prof Gervasoni: “Io cacciato per un tweet sovranista”

di Davide Di Stefano
Se è possibile censurare un movimento perfettamente legale e presente sulla scheda elettorale in nome del contrasto all’ “hate speech”, per le stesse ragioni si può buttare fuori un docente da uno dei più importanti atenei italiani.
Chissà se dalle parti della Luiss (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli) si sono ispirati alle misure draconiane di Mark Zuckerberg, quando hanno deciso di non rinnovare il contratto al professor Marco Gervasoni. La sua colpa? Un tweet risalente al primo luglio scorso, in cui sosteneva le posizioni di Giorgia Meloni, sulla necessità di affondare la nave della Ong Sea Watch.Parole che hanno generato la vibrante protesta dell’Anpi di Campobasso (Gervasoni insegna anche all’Università del Molise) e la recente cacciata del prof dalla Luiss.
“Casualmente dopo l’insediamento del nuovo governo”
Come spiega lo stesso Gervasoni al Primato Nazionale, la comunicazione del defenestramento è stata inaspettata e repentina: “È chiaro che un ateneo privato può decidere o meno se rinnovare un contratto”, precisa Gervasoni, “però mi era stato chiesto di indicare gli orari e le date delle lezioni, la bibliografia etc. E infatti fino a poco fa il mio nome compariva nell’indicazione dell’orario delle lezioni. Poi una settimana prima dell’inizio dei corsi, mi ha chiamato un funzionario dicendomi che il contratto non era stato rinnovato. Questo è accaduto una decina di giorni fa, casualmente poco dopo l’insediamento del nuovo governo”

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