INVALSI e PNRR: a Scuola Nasce il Mostro Tecnocratico-Predittivo che Segnerà il Futuro dei Nostri Figli

di Elisabetta Frezza
Il PNRR, che vomita denaro a fiotti, ha inondato di dobloni anche l’INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di istruzione e formazione), il quale se ne esce in grande spolvero col trucco rifatto.
Beninteso, è sempre il mostro di prima, ma tirato a lustro, e finalmente libero di esibire tutte le perverse potenzialità con cui era stato concepito nel lontano 1999. Perché i tempi, ora, sono maturi.
Come per gli altri mille tentacoli dell’apparato – una giungla di sigle cacofoniche che sbucano da ognidove – anche l’evoluzione dell’INVALSI serve l’obiettivo principe di completare il processo di smaterializzazione e disumanizzazione di tutto quanto su questa terra pulsi di vita. E il mondo della scuola è, per sua natura, un concentrato di vita: per questo è urgente intrappolarlo nella prigione ermetica del digitale, neutralizzando tutto il suo contenuto di carne e di spirito…

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Scuole dell’Infanzia: i Nuovi (folli) Parametri per Psichiatrizzare la Crescita

di Agata Iacono 
Si sono riaperte le scuole e devo confessare che sono stata troppo ottimista in passato. Mi ero illusa che quel processo di emarginazione, omologazione, colpevolizzazione individuale, appiattimento, accelerato dalla gestione disumana della pandemia, potesse lentamente regredire.
Criticavo la Dad, il bonus psicologico per psichiatrizzare il disagio, evidenziavo la crescita esponenziale dei tentativi di suicidio dei giovanissimi, (denunciata dal Bambin Gesù e confermata da Telefono Amico, ultimamente, in occasione della Giornata Mondiale per la prevenzione del suicidio). Ma ero stata troppo ottimista.
Ho due nipotine che frequentano le scuole dell’infanzia. I genitori della maggior parte degli alunni in questa tenera età, a Roma, sono già stato invitati ad effettuare una visita presso la neuropsichiatra infantile, che, tra l’altro, vanta liste d’attesa tali che i genitori sono costretti a rivolgersi al privato prima che il figlio diventi già maggiorenne quando verrà il suo turno.
Questa altissima incidenza mi ha incuriosita e preoccupata. Improvvisamente i nostri bambini hanno sviluppato gravi problemi di natura psichiatrica? Le “novità” sono i parametri, i protocolli. Non solo protocolli sanitari, quindi…

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1989: Nascono le Politiche Europee della Scuola

di Patrizia Scanu
L’idea di una politica comune europea della scuola e dell’istruzione si fa strada a partire dalla fine degli anni ’80 e coincide con la privatizzazione degli spazi pubblici che è il contrassegno stesso della globalizzazione economica.
Si tratta di un vero e proprio colpo di mano elitario, che mette di fatto l’educazione delle nuove generazioni nelle mani della Commissione europea e dei gruppi di pressione che ne dirigono l’azione e ne orientano l’ideologia.
Fino al Trattato di Maastricht non era prevista una politica europea comune della scuola. A ogni nazione veniva lasciata piena autonomia decisionale nell’ambito dell’istruzione. Ma nel 1989 la Tavola Rotonda Europea degli Industriali (in inglese la sigla è E.R.T.I.), riunitasi per la prima volta a Parigi nel 1983 per iniziativa di Pehr G. Gyllenhammar, l’amministratore delegato di Volvo, pubblica un documento intitolato “Educazione e competenze in Europa”, nel quale comincia a farsi strada l’idea che l’industria europea debba dare indicazioni ai governi sulle esigenze formative dell’impresa, in nome del mercato…

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Il “Mostro” Pandemico chiede in sacrificio i nostri Figli

di Elisabetta Frezza
Sono loro le vittime designate. Da tempo i padroni hanno messo le mani sui bambini, per manipolare la loro psiche, omologare i loro pensieri, sfregiare la loro innocenza. E sui ragazzi più grandi, per conformarli, indottrinarli, lobotomizzarli, e conquistarli così alla sequela del nulla.
Partiamo da un aspetto collaterale, almeno in apparenza: è stato abrogato il diritto al raffreddore, che fino a ieri, e da che mondo e mondo, gli scolari potevano liberamente esercitare nella stagione autunno-inverno, per definizione quella dei malanni.
Al primo starnuto bisogna stare a casa, e fino a qui tutto bene. Ma poi, scomparsi i sintomi, uno che pensi di rientrare a scuola con la solita vecchia giustificazione, si scontra con una realtà ben più complicata. La guarigione clinica, oggi, è condizione non necessaria (si può essere legittimamente malati di tutto il resto, tranne che del virus universale) né sufficiente per tornare in aula. Secondo la corrente di pensiero che va per la maggiore, occorre, prima, completare una gimkana di prove del tutto sproporzionate all’entità dell’accadimento e alla sua prevedibile frequenza. Si parla sempre di un naso che cola, o simili, giusto per ricordare…

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Scuola: Tar Lazio dichiara illegittimo l’uso delle mascherine al banco

di Valentina Bennati
Il Tar Lazio (con sentenza pubblicata il 19 febbraio 2021) ha dichiarato illegittimo l’articolo 1, comma 9, lettera s del DPCM del 3 novembre scorso (reiterato tale e quale nei DPCM successivi) che aveva imposto ai bambini di età superiore ai sei anni, l’obbligo di indossare le mascherine durante le attività didattiche.
I giudici amministrativi, in sostanza, hanno condiviso le valutazioni del Comitato tecnico scientifico che, invece, il governo aveva deciso di non seguire. Il CTS, infatti, non aveva consigliato di imporre in modo indiscriminato l’uso delle mascherine a scuola per i bambini di età compresa tra i sei e gli undici anni, ma aveva suggerito di seguire le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo le quali, seduti al banco e distanziati di almeno un metro, i bambini possono togliere il dispositivo di protezione individuale…

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La Sovranità (interiore) appartiene a te

di Francesco Carraro
“Ora et labora”. “Mens sana in corpore sano”. “Ludendo docere”. Sono tre illuminanti massime latine ricolme della saggezza dei secoli andati. Riguardano le dimensioni del lavoro, dello sport, della socialità. Vale a dire le tre aree imprescindibili di una vita sana, equilibrata e “sostenibile”.
San Benedetto, forse, coniò la prima con l’insuperabile sintesi del genio. Nessuna scuola psicologica – né prima né dopo che (nel Novecento) la psicologia fosse “inventata” – ha mai saputo suggerire un programma di vita più efficace e giusto: prega e lavora. E cioè affidati a una potenza superiore e immateriale, coltiva unoa sguardo spirituale sulle cose, da un lato; applicati a un’attività su cui focalizzare le tue energie concentrate, dall’altro. Due consigli buoni a spazzare via il novanta per cento delle ansie, dei problemi, delle preoccupazioni esistenziali. Perché in grado di insegnarci il “governo” dell’unico “regno” su cui abbiamo davvero dominio e sovranità: la nostra mente…

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Scuola: La Follia non ha limite. Chi si allinea a queste Pazzie è Complice!

Un genitore che manda un bambino piccolo, si parla di scuola materna, in queste condizioni a scuola, ha problemi psicologici gravi.
Un bambino che già normalmente a quell’età deve subire il distacco dalla mamma, da casa sua, dai suoi giochi e dalla sua quotidianità, secondo voi dovrebbe subire traumi come questi, con delle insegnanti “mascherate “che neppure possono abbracciarlo o consolarlo in caso di momenti di sconforto? Insegnanti a cui il bambino non può nemmeno vedere il viso?
Stessa cosa vale per le elementari. La scuola dovrebbe contemplare vicinanza fisica e psicologica, e soprattutto non dovrebbe veicolare paura costante… che anche non volendo, gli insegnanti – mascherati come sono e dovendo attenersi a direttive ridicole e disumanizzanti, degne di una setta – trasmettono ai bambini…

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Così eliminano la Scuola… che è lo scopo vero!

di Riccardo Alberto Quattrini
Il Messaggero: “Scuola, il 118 a scuola per i casi sospetti di Covid: subito test rapido, febbre misurata in classe”.
“Un caso sospetto di coronavirus a scuola, impone la chiamata immediata alla centrale operativa del 118, il triage telefonico, l’invio di un mezzo di soccorso dedicato e il test rapido. In classe durante le lezioni gli studenti si proteggeranno con la visiera para-droplets e indosseranno la mascherina solo quando il distanziamento sarà impossibile. […]
Quando l’equipaggio del 118 arriva a scuola provvede, nella stanza dedicata al temporaneo isolamento dei casi sospetti, alla rilevazione dei segni vitali, alla valutazione clinica complessiva del soggetto (eventualmente inclusiva di ecografia polmonare) ed alla effettuazione di “test rapido molecolare”, mediante tampone naso-faringeo. Se non si dispone di tecnologia in grado di effettuare diagnosi in loco, il tampone viene portato nel laboratorio dell’ASL competente con obbligo di risposta entro 120 minuti. In caso di riscontro positivo alla infezione, il 118 provvederà ad accompagnare in condizioni di elevato biocontenimento, la persona positiva al proprio domicilio se asintomatico o paucisintomatico (nel caso di uno studente eventualmente insieme con il genitore) o al trasporto protetto in ospedale Covid se è sintomatico ‘maggiore’…

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Mascherina a scuola: un bambino sviene e si ferisce sbattendo la testa a Verona

di Riccardo Rocchesso
Primi giorni di scuola. Non si è dovuto aspettare molto per avere il primo incidente.
Mentre i mass media scherniscono, rimproverano e tacciano come criminali chiunque protesti contro l’utilizzo della mascherina, in Italia un bambino sviene e sbatte la testa in classe per l’uso prolungato della mascherina.
La Società Italiana di Pediatria aveva rassicurato i genitori sulla non pericolosità delle mascherine, dichiarando che non ci sono evidenze scientifiche che possano comportare difficoltà di qualche tipo. Dicevano la verità?…

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L’indagine dell’Università Bicocca: “Un flop la Didattica a distanza”

Emerge il flop della didattica a distanza: “Deludente per le famiglie”. Una ricerca della Bicocca lo ha dimostrato con una indagine tra i genitori, che ha bocciato l’utilizzo delle piattaforme online durante il lockdown.
Secondo l’indagine, le piattaforme per l’insegnamento online non hanno funzionato per i ragazzi e per i genitori che lavorano. Ecco l’articolo comparso su Il Sole 24 Ore.
“La didattica a distanza (Dad) durante il lockdown è stata un’esperienza che i genitori non vogliono ripetere. Neppure i genitori colti, quelli diplomati e laureati, con più di un computer in casa, capaci e in grado di sopperire alle problematiche tecnologiche e formative, che si sono impegnati in prima persona nell’aiutare i bimbi.
È quanto emerge da un’indagine svolta dall’università Bicocca: la Dad subìta più che agita, è ritenuta da gran parte del campione abbastanza ‘deludente’…

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