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Scuole in maschera!

di Gianni Lannes
Tempo di regime: rassegnazione e subordinazione, separazione e distanza di insicurezza e tanti si adeguano al peggio.
Accade in Italia nell’anno 2020: tutti gli studenti di età superiore ai 6 anni dovranno indossare una mascherina chirurgica o di comunità di propria dotazione. Grillina o grullina? Ha sentenziato la ministra Azzolina: “La mascherina è fondamentale laddove il distanziamento non c’è”.
Eppure la scienza attesta che le mascherine sono un rimedio inutile, inefficace, inadeguato. Quale contagio? Il nuovo coronavirus (Sars CoV2) confuso negli atti ufficiali dai politicanti italidioti con la malattia Covid 19, certifica il livello spaventoso di ignoranza istituzionale e la situazione di degrado scolastico.
Il passaggio dalla democrazia incompiuta alla tecnocrazia telecomandata è quantomeno oscuro. Si implementa il controllo sociale attraverso la sorveglianza elettronica sulla base di un maldestro pretesto, addirittura di un pericolo non dimostrato…

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Scuola: con un Alunno positivo tutta la classe va in Quarantena!

di Andrea Carlino
Con un alunno positivo tutta la classe va in quarantena per 14 giorni!
Sono giorni decisivi per la firma del protocollo di sicurezza. Secondo le ultime indiscrezioni, riportate da La Stampa, ecco cosa dovrebbe accadere in caso di contagio, in base a quanto previsto dai tecnici: con un alunno positivo tutta la classe va in quarantena per 14 giorni e, a discrezione della Asl, gli alunni vengono sottoposti al tampone. Test che a campione può essere esteso anche ai ragazzi delle altre classi. In caso di più contagi in uno stesso istituto la Asl potrà ordinarne la chiusura e far proseguire le lezioni a distanza…

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Per il Miur il modello scolastico da seguire è quello della Dittatura cinese

di Belinda Bruni Selis
“Pensare ai bambini dentro alle gabbie di plexiglass mi fa rabbrividire, è come vederli al guinzaglio o con la museruola”.
Non usa mezzi termini il Dott. Pellai, psicologo e psicoterapeuta, nel commentare la proposta del Ministero dell’Istruzione di inserire barriere di plexiglass tra i banchi per garantire un ritorno in sicurezza a scuola. In Italia, a differenza di tanti paesi europei, l’anno scolastico si è chiuso a scuole “chiuse” e con la didattica a distanza. A fronte di una sostanziale regressione della pandemia evidente già a giugno, sembra un percorso a ostacoli prevedere il rientro a scuola a settembre.
Oggi apprezziamo questa sua netta posizione che ha il pregio di chiamare “scempio” ciò che è uno scempio, a fronte di voci molto flebili dal mondo prolife, in merito alla medicalizzazione dell’intera esistenza dei minori, operazione che prevede anche uso di mascherine per tutto l’orario scolastico, seguire percorsi obbligati per recarsi in bagno, evitare giochi di gruppo durante le ore di educazione fisica…

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Franco Berrino: “Libertà nella scuola per i bambini”

di Silvia Valerio
Medico, patologo ed epidemiologo, Franco Berrino ha dedicato gran parte della sua attività di ricerca a sondare le correlazioni tra tumori e alimentazione, stile di vita, livelli ormonali.
Diventato una figura di riferimento nell’ambito del benessere, da anni si dedica all’attività di divulgazione, allo scopo di diffondere il valore di un’alimentazione sana e di uno stile di vita in contrasto con i ritmi e le ossessioni della vita contemporanea.
Lo abbiamo incontrato nella cornice rinascimentale di Villa dei Vescovi di Torreglia (Padova), nel corso di una giornata organizzata dal FAI, in collaborazione con l’associazione “La Grande Via”, dedicata ai benefici della “Vita sobria” e dell’ozio creativo, che ha inaugurato il ciclo di eventi autunnali della villa.
La scuola di oggi riesce a dare agli studenti gli strumenti per affrontare le necessità di questo tempo? Che cosa cambierebbe, che cosa toglierebbe, che cosa introdurrebbe?

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Il registro elettronico dei docenti: il dominio del “tecnonichilismo” educativo

di Chiara Pepe
Riceviamo e volentieri pubblichiamo il commento di un’insegnante all’introduzione del registro elettronico nella scuola pubblica italiana.
Tra le tante innovazioni che si sono succedute vorticosamente negli ultimi anni in tema di istruzione, vi è la cosiddetta “dematerializzazione” delle procedure amministrative in materia di istruzione e ricerca e dei rapporti con la comunità dei docenti, degli studenti e delle famiglie: è stato introdotto un dispositivo digitale che sostituisce o affianca il tradizionale giornale cartaceo redatto dall’insegnante.
Nell’attuale ottica del pensiero unico economicistico che il trionfante neoliberismo impone e che sta destrutturando e stritolando la scuola pubblica nelle sue maglie sempre più strette, la diffidenza di alcuni lavoratori della scuola nei confronti di tali “rivoluzioni tecnologiche e tecnocratiche” è più che legittima, perché il problema che si pone non è certo soltanto legato all’introiezione di procedure informatiche e di abilità esecutive, ma è soprattutto squisitamente di natura pedagogica e sociale…

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L’Indottrinamento prosegue col “matrimonio dello zio”

di Marco Guerra
A Roma, l’associazione “Non si tocca la famiglia” denuncia le lettura in classe di un libro a sfondo Arcobaleno. Intanto il Consiglio comunale approva un testo a difesa della Festa della mamma e del papà. Schizofrenia della giunta Raggi che lo vota, ma sostiene l’iscrizione in anagrafe di due “mamme”.
“Una bambina di nome Giulia racconta ad una sua amica il viaggio a New York, fatto con la sua famiglia e molti altri parenti, per partecipare al matrimonio gay dello zio con il suo compagno. L’esperienza viene presentata come un evento fantastico e l’amica rimane affascinata da questo racconto che le apre un mondo sconosciuto, “figo non lo sapevo che si poteva” esclama infatti Marialba, amica del cuore di Giulia. La storia si conclude con la mamma di Giulia che

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Punteggi del test del “QI” in caduta libera dagli anni ’70: siamo meno intelligenti?

La crescita segnalata nel corso del ventesimo secolo del QI (quoziente intellettivo) si è invertita: stiamo diventando tutti più stupidi, o piuttosto è questo strumento, che forse è da ritenere superato?
L’aumento del livello del quoziente intellettivo tra una generazione e l’altra, registrato nel corso del ‘900 è ufficialmente finito. L’analisi dei risultati di 730 mila test del QI effettuati in Norvegia, rivela che i punteggi sono in calo dalla metà degli anni ’70. Si tenta, ora, di fornire alcune possibili spiegazioni al declino.
Lo studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, fa scricchiolare quello che – tra chi si occupa di intelligenza e trend demografici – è noto come “Effetto Flynn”. Intorno agli anni ’80 del Novecento, il ricercatore neozelandese James R. Flynn osservò come, nella prima parte del secolo, il valore medio globale dell’intelligenza, valutata attraverso i test del QI, fosse cresciuto in modo lineare, aumentando di circa 3 punti per ogni decennio

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Edificare una rinnovata Civiltà di Resistenza

di Antonio Percoco e Marcello Vezzoli
È oramai palese (il decreto 61 sulla scuola lo testimonia) che lo scopo inconfessabile del sistema di potere, è quello di dare alla luce una generazione incapace di partorire un pensiero critico autentico.
Un pensiero critico basato sulla molteplicità delle cognizioni di causa e delle loro reazioni, razionali e controllate, contro il caos imperante che, utilizzando ogni sorta di strumento diabolico, di arte riprovevole, tende a progettare (usiamo questo termine, poiché di fatto, costituisce un articolato “progetto distruttivo” pianificato in tutte le manifestazioni, in cui l’umano agire determina e si determina nel proprio vivere sociale e politico, infettato e diretto dal “pensiero unico” dominante ed ultraliberale) l’inerte prototipo dell’essere umano schiavo, spersonalizzato e irrazionale, incapace di edificare una “civiltà della resistenza”…

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Dsa, Miur fotografa boom delle diagnosi: 67mila in più in un anno. Il pedagogista: “Business dietro etichette date ad alunni”

di Alex Corlazzoli 
Gli studenti con qualche disturbo specifico dell’apprendimento toccano la quota record di 254 mila nell’anno scolastico 2016/17: sono il 2,9% degli iscritti.
Il pedagogista Daniele Novara, che al tema ha dedicato il libro denuncia “Non è colpa dei bambini” afferma: “In alcuni casi si fa confusione tra la difficoltà di apprendimento e il disturbo conclamato”.
È boom di dislessici, discalculici, disgrafici e disortografici. In Italia, il numero di studenti con qualche disturbo specifico dell’apprendimento aumenta: nell’anno scolastico 2016/17 erano 254 mila, pari al 2,9% degli iscritti. Un dato che va confrontato con quello dell’anno precedente quando, come raccontato da Ilfattoquotidiano.it, il numero dei Dsa si fermava a 187mila, il 2,1% degli alunni.
Si conferma quindi il forte trend di crescita, visto che solo sette anni fa erano solo lo 0,7% del totale della popolazione scolastica. Secondo il ministero dell’Istruzione che ha pubblicato un focus sul tema, l’aumento delle certificazioni è “dovuta all’introduzione della legge 170 del 2010, grazie alla quale la scuola ha assunto un ruolo di maggiore responsabilità nei confronti degli alunni con questi disturbi, con più formazione per il corpo docente e una sempre maggiore individuazione dei casi sospetti”
Non la pensa così il pedagogista Daniele Novara, che al tema ha dedicato il libro-denuncia “Non è colpa dei bambini”:…

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Tra scuola e natura: i consigli di Maria Montessori

di Iliana Morelli
Maria Montessori aveva colto l’importanza delle attività didattiche svolte all’aperto, al di fuori delle aule scolastiche. Perché il bambino deve vivere la natura facendone esperienza in prima persona.
Nel 1909, Maria Montessori, nel suo primo libro “Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini”, dedica un intero capitolo a “La natura nell’educazione”, perché considera la natura un importante elemento da integrare nella sua visione pedagogica della realtà scolastica. Lei stessa definisce il bambino come “il più grande osservatore spontaneo della natura, il quale ha indubbiamente bisogno di avere a sua disposizione un materiale su cui agire”

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