Donne più intelligenti dell’uomo, forse grazie al Multitasking

di Enrico Franceschini
Uno studio sul quoziente intellettivo rivela che la parità dei sessi è raggiunta o quasi. Il segreto forse nella vita stressante della donna, costretta a giostrarsi tra casa, lavoro, figli ecc.
Le donne sono più intelligenti degli uomini. Forse lo sono sempre state, da Adamo ed Eva in poi, ma in passato non riuscivano ad esprimere in pieno tutto il loro potenziale. Oppure lo sono diventate in era più recente, grazie allo stress di dover combinare famiglia e lavoro, casa e carriera, insomma allo sforzo di dover fare più cose contemporaneamente. Come che sia, per la prima volta le femmine ottengono mediamente risultati migliori dei maschi, nei test sul quoziente d’intelligenza.
Non era mai successo. Non succede in ogni Paese, ma la tendenza è chiara ed evidente: “L’effetto della vita moderna sul cervello delle donne sta appena cominciando ad emergere”, afferma James Flynn, lo psicologo considerato la maggiore autorità mondiale in materia, ora in procinto di pubblicare un nuovo libro, in cui analizza il “sorpasso” femminile in questo campo…

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Punteggi del test del “QI” in caduta libera dagli anni ’70: siamo meno intelligenti?

La crescita segnalata nel corso del ventesimo secolo del QI (quoziente intellettivo) si è invertita: stiamo diventando tutti più stupidi, o piuttosto è questo strumento, che forse è da ritenere superato?
L’aumento del livello del quoziente intellettivo tra una generazione e l’altra, registrato nel corso del ‘900 è ufficialmente finito. L’analisi dei risultati di 730 mila test del QI effettuati in Norvegia, rivela che i punteggi sono in calo dalla metà degli anni ’70. Si tenta, ora, di fornire alcune possibili spiegazioni al declino.
Lo studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, fa scricchiolare quello che – tra chi si occupa di intelligenza e trend demografici – è noto come “Effetto Flynn”. Intorno agli anni ’80 del Novecento, il ricercatore neozelandese James R. Flynn osservò come, nella prima parte del secolo, il valore medio globale dell’intelligenza, valutata attraverso i test del QI, fosse cresciuto in modo lineare, aumentando di circa 3 punti per ogni decennio

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