di Manlio Lo Presti
Come requisito di incasso dell’ultimo finanziamento di circa 60 miliardi di dollari all’Ucraina, gli Usa impongono rastrellamenti di ucraini emigranti in tutto il mondo per incrementare l’esercito nazionale.
Inghilterra e Polonia hanno iniziato subito a respingere gli ucraini con passaporto scaduto. Giunge da poco la notizia che l’attore ucraino abbia firmato nei giorni scorsi un decreto che ordina il blocco dei rinnovi dei passaporti di oltre dieci milioni di ucraini emigrati all’estero (https://ukraina.ru/20240423/1054675733.html).
La conferma di tale infausta decisione è arrivata dalla dichiarazione del ministro della difesa polacco che ha anche confermato di aver iniziato a rastrellare ucraini senza passaporto rinnovato per respingerli in Ucraina (https://www.gazeta.ru/social/2024/04/24/18981686.shtm), (https://www.espansionetv.it/2024/04/25/ucraina-polonia-favoriremo-rimpatrio-uomini-in-eta-militare/).
Anche l’Inghilterra ha manifestato la propria immediata collaborazione iniziando una vera e propria caccia all’uomo e alle donne ucraini (https://www.rbc.ru/politics/23/04/2024/6626d08a9a7947c4f5942ac5).
Probabilmente, il motivo di questa decisione sembra riferirsi ad uno dei requisiti di incasso dell’ultimo finanziamento USA, che prevede un sostanziale aumento del numero di militari ucraini al fronte di circa cinquecentomila uomini e donne.
Il decreto di arruolamento forzato dal blocco del rinnovo dei passaporti firmato dall’attuale capo ucraino accentuerà l’odio della popolazione. L’esercito ucraino al fronte si vede sfumare la possibilità di essere sostituito dal ricambio di forze fresche e questo non potrà che generare un più vasto risentimento nei confronti dei vertici militari di Kiev, con crescenti diserzioni.
La coscrizione obbligatoria avrà l’immediato effetto di far morire un altissimo numero di ucraini al fronte, sia uomini che donne. Anche questo sarà considerato un “effetto collaterale” senza importanza dagli alti comandi angloamericani, dalle industrie di armamenti e dai fornitori di colonie mercenarie, ma non dalla popolazione.
La persona non ancora piallata dalla narrazione dominante si pone subito una domanda: inizierà la caccia all’uomo e alle donne ucraine attualmente residenti in Italia per essere poi rispediti con forza in Ucraina? Il nostro governo si trova adesso a dover collaborare con una feroce ed ignobile caccia all’uomo? Sarà un dramma etico di notevole importanza. Chi firmerà in Italia i decreti di espulsione? Come saranno caricati su aerei o su mezzi di terra diretti in Ucraina senza che nessuno veda il movimento?
Tutto questo non ricorda le persecuzioni di ebrei, di armeni, di siriani, di palestinesi, di iracheni? Quale differenza possiamo trovare?
Infine, una notizia fornisce la chiave di lettura che motiva l’impopolare firma che prevede il blocco del rinnovo dei passaporti. Il mandato dell’attuale capo ucraino scade il 21 di maggio prossimo. Costui può sempre dire ai suoi mandanti americani di aver eseguito ogni ordine, compreso quello di arruolamento forzato. Ne esce pulitamente il 21 maggio e va a godersi la villa faraonica acquistata nei dintorni di Londra. La patata bollente cadrà più rovente che mai ai successori del comico.
Con il servile collaborazionismo dei Paesi membri dell’Ue la realizzazione delle espulsioni di massa, viene fuori la loro vera faccia, nascosta dietro un generico e retorico rispetto dei diritti umani, ma non per tutti.
Quale sarà il comportamento di Mosca nei confronti del numero crescente di ucraini che tenteranno di entrare in Russia? Non credo che siano già state emanate disposizioni in merito fino a quando non sarà valutato il rischio di ingresso di terroristi mimetizzati fra le file dei profughi ucraini.
La disponibilità dei russi accrescerebbe la loro popolarità ma vanno calcolati con cura gli effetti degli ingressi di agenti terroristi disposti a tutto pur di provocare danni. La scusa umanitaria della fuga di ucraini in Russia costituisce una copertura perfetta per una vasta operazione occulta dentro i territori russi, con la realizzazione di numerosi attentati sanguinosi.
Come al solito, l’Europa sarà impotente ed incapace di influenzare gli eventi, men che meno la ex-italia definita comicamente “media potenza regionale”, ancor meno le organizzazioni mondiali umanitarie paralizzate dalla loro palese inutilità. Ininfluente, infine, il cicaleggio del pontifex argentinus che continua a somigliare ad un disco rotto che dimentica di tutelare i propri cristiani uccisi dappertutto e di cui non parla mai.
Aspettiamo…
Articolo di Manlio Lo Presti (Scrittore ed esperto di banche e finanza)