Istruzione Parentale, fuori dalla “Guantanamo” scolastica. C’è tempo fino al 28 gennaio

di Debora Billi
Le scuole italiane sono ormai diventate campi di battaglia ideologici. Oltre a DAD a singhiozzo, quarantene, chiusure, supplenze a rotazione che impediscono la normale didattica, si verificano continue vessazioni e soprusi ai danni dei ragazzi.
Qualcuno è più fortunato, ma in gran parte i bambini subiscono continue costrizioni e rimproveri relativi a mascherina, gel lavamani, distanziamento, da parte di insegnanti ormai completamente terrorizzate dal martellamento televisivo. Lezioni a gennaio con le finestre aperte (e poi ci si meraviglia che abbiano la febbre), continui predicozzi ed intimidazioni sul “rispettare le regole” stanno trasformando i nostri figli in spaventati robottini che vivono nella paura di sgarrare.
La “caccia alle streghe”, ormai sdoganata, contro i novax, ha dato poi il colpo di grazia alla situazione nelle scuole. I bambini divergenti vengono additati, inseriti in “liste”, messi pubblicamente tra i “cattivi”, discriminati e umiliati da insegnanti e compagni in una sorta di Guantanamo per disobbedienti…

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A Roma a settembre c’è posto in classe solo per uno studente su 5

In tutto ci sono 23.496 classi e gli studenti totali superano le 500 mila unità. In vista di settembre però il posto in classe, se si troveranno soluzioni valide, sarà garantito a uno studente su cinque.
Quando riapriranno le scuole a Roma, a settembre, ci sarà spazio in classe solo per uno studente su cinque. E quindi il ritorno sui banchi dovrà necessariamente essere scaglionato e alcuni dovranno seguire le lezioni a distanza. Spiega oggi Il Messaggero: Dalla Città Metropolitana la vicesindaca Maria Teresa Zotta con delega all’edilizia scolastica è chiara, quasi perentoria: “In vista di settembre con l’obbligo di rispettare le distanze di sicurezza e le misure anti-contagio per l’emergenza Covid-19, le scuole superiori della Capitale e della provincia non potranno accogliere tutti gli studenti”. “Gli spazi attuali non sono sufficienti a garantire la didattica in presenza e al contempo assicurare il distanziamento sociale”. E non sipuò far ricorso, ad esempio, neanche a scuole chiuse: “Perché tutti i plessi sono pieni”

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Per il Miur il modello scolastico da seguire è quello della Dittatura cinese

di Belinda Bruni Selis
“Pensare ai bambini dentro alle gabbie di plexiglass mi fa rabbrividire, è come vederli al guinzaglio o con la museruola”.
Non usa mezzi termini il Dott. Pellai, psicologo e psicoterapeuta, nel commentare la proposta del Ministero dell’Istruzione di inserire barriere di plexiglass tra i banchi per garantire un ritorno in sicurezza a scuola. In Italia, a differenza di tanti paesi europei, l’anno scolastico si è chiuso a scuole “chiuse” e con la didattica a distanza. A fronte di una sostanziale regressione della pandemia evidente già a giugno, sembra un percorso a ostacoli prevedere il rientro a scuola a settembre.
Oggi apprezziamo questa sua netta posizione che ha il pregio di chiamare “scempio” ciò che è uno scempio, a fronte di voci molto flebili dal mondo prolife, in merito alla medicalizzazione dell’intera esistenza dei minori, operazione che prevede anche uso di mascherine per tutto l’orario scolastico, seguire percorsi obbligati per recarsi in bagno, evitare giochi di gruppo durante le ore di educazione fisica…

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