Padova: gli “Stati Generali” delle Smart City

di dereinzigeitalia
L’evento si terrà il 21 e il 22 Ottobre e sarà l’ennesima occasione per propagandare l’IA e sorveglianza.
Abolire Mobilità Privata, Diffondere IA e le “Telecamere Femministe”
All’evento denominato “Stati generali delle città intelligenti” partecipano i sindaci di diverse città italiane. Il primo evento “Intelligenza Invisibile: come l’AI cambierà le nostre vite senza che ce ne accorgiamo”, elogia il fatto che tra non molto tutte le decisioni sulla gestione delle città saranno affidate all’IA, sostenendo che la sostituzione della pubblica amministrazione con sistemi automatizzati miglioreranno efficienza e progresso. Poi c’è un mix di deliri, dove si fa propaganda.
Il primo evento “Intelligenza Invisibile: come l’AI cambierà le nostre vite senza che ce ne accorgiamo”, elogia il fatto che tra non molto tutte le decisioni sulla gestione delle città saranno affidate all’IA, sostenendo che la sostituzione della pubblica amministrazione con sistemi automatizzati miglioreranno efficienza e progresso. Poi c’è un mix di deliri, dove si fa propaganda covidiota e gretina insieme, mescolando a ciò la venerazione per l’Iphone

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La Cieca Fiducia nella Magistratura è del Tutto Irrazionale

di Savino Balzano
Solo un cretino potrebbe affermare apoditticamente che l’azione della magistratura sia sempre e comunque indipendente.
Quello di giudicare è un potere, come lo è quello di accusare (senza considerare tutto il lavoro preliminare di indagine), e ogni potere è esercitato da una persona. Quella persona detiene un vissuto, delle idee, dei convincimenti, una fede: è impossibile che la sua azione interpretativa non sia condizionata dalla sua imperfettissima umanità.
È un aspetto noto a chi studia il diritto (in maniera seria) e negare questa circostanza è da sciocchi. C’è chi scrive, da tempo, che esiste una componente di vera e propria “creazione” nella fase interpretativa, mentre altri parlano più romanticamente di “diritto vivente”…

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Il Peccato Originale della Cerimonia d’Apertura delle Olimpiadi

di Rodolfo Casadei
Prima di kitsch, blasfemia, oscenità, conformismo e bruttezza, si è vista la negazione della permanenza dell’identità delle cose, l’affermazione della loro plasmabilità infinita: Parigi non era più Parigi. È questa l’ideologia contemporanea.
All’indomani della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici una gragnuola di commenti negativi si è abbattuta sugli organizzatori, colpevoli di aver dato vita con grande dispiego di mezzi a uno spettacolo contrassegnato da volgarità, kitsch, blasfemia, oscenità, conformismo ideologico, bruttezza. La polemica con coloro che invece lodano lo stile innovativo e i contenuti ideologici dello spettacolo, soprattutto i suoi aspetti dissacratori, andrà avanti per anni.
La farsa dell’Ultima Cena trasformata in convivio transessuale o di Maria Antonietta che canta con la sua testa decapitata in mano, il Dioniso più simile a un bevitore sovrappeso che al dio greco, la Guardia Repubblicana ridotta a fare da orchestrina danzante all’afrobeat di Aya Nakamura, gli accenni a una scena di sesso a tre, saranno citati per decenni come segni dell’improvvisa accelerazione della decadenza della Francia…

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Roberto Vannacci: la Guerra che il Generale Non Conosceva…

di Gianluigi Paragone
“Ha messo in imbarazzo l’Esercito”. “Ha creato un problema di immagine per la Difesa”. “Deve chiedere scusa”…
E perché il generale Vannacci deve chiedere scusa o sarebbe un problema per l’Esercito? Perché ha messo nero su bianco delle opinioni che evidentemente non si possono più esprimere nel tempo della omologazione, della standardizzazione culturale che fissa paletti circa cosa sia giusto o meno, opportuno o inopportuno. Libro machista, omofobo, razzista: meno male che non c’è la legge Zan… altrimenti per il generale finiva male.
Altro che le missioni in guerra che ha portato avanti da comandante: oggi, se la deve vedere con il plotone di esecuzione del “politicamente corretto”. Difendere il generale e la sua libertà di opinione significa non arrendersi al meschino esercizio cui ti costringono coloro che, con la bava alla bocca, stanno dando la caccia al Cattivo uscito dalla caverna…

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Il Mondo Virtuale va in Pezzi… Reali!

di Augusto Grandi
Il carcere creato dal sistema ha fatto riscoprire la voglia di libertà, di rapporti umani “veri”. Zuckerberg dovrà inventarsi qualcosa di diverso…
Elon Musk si compra Twitter – ad un prezzo folle – e appena arrivato licenzia migliaia di dipendenti. Forse esagera un po’ ed è costretto a richiamare qualcuno. Tra ironie, accuse, attacchi. E minacce dall’Unione europea che teme una liberazione dei contenuti ammessi nei tweet.
“Ci penseremo noi a censurare!“, avvertono gli euro-cialtroni. Intanto Zuckerberg si appresta a licenziare migliaia di lavoratori di Meta (ex Facebook) senza suscitare grandi proteste. Perché lui è buono e censura chi non è politicamente corretto.
Ma al di là delle reazioni dei chierici al servizio del bene assoluto, è interessante notare come tutto ciò che è legato al mondo virtuale sta andando in crisi…

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Siete Voi che avete iniziato a mettere i Paletti!

di Gisella Ambrogetti
La nostra generazione era tollerante. E non lo sapeva…
Vi siete inventati il fluid gender e di conseguenza, l’omofobia. Io vengo dalla generazione che ascoltava e amava David Bowie e Lou Reed, e non si è mai posta il problema di che preferenze sessuali avessero.
Fregava niente, anzi… contenti loro e in qualche caso beati loro. Elton John, Freddie Mercury, George Michael.
Siamo anche la generazione che amava i Led Zeppelin, i Deep Purple, Neil Young, gli Eagles… senza porsi il problema dei testi che oggi sarebbero giudicati sessisti.
Quando arrivò Boy George non ci chiedemmo se gli piacesse il maschio, la femmina o tutti e due. Ci godemmo semplicemente la sua musica e quando Jimmy Somerville ci raccontò la sua storia di ragazzo di una piccola città, ci commuovemmo e cantammo insieme a lui…

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Si sono bevuti il Cervello con tutto l’Asterisco!

di Marcello Veneziani
Quest’anno al mare va di moda l’asterisco da bagno. È un costume intero con un grande asterisco prominente che nasconde ogni protuberanza maschile o femminile, in modo da impedire di capire a che sesso appartieni.
L’ultima moda dell’asterisco è l’apoteosi dell’imbecillità surreale che colpisce la società globale fin dentro gli organi genitali, le identità sessuali e le regole logiche e grammaticali. L’asterisco cancella ogni traccia di sesso maschile e femminile, lascia nel vago e nel fluido la sessualità, e scalda il posto alla schwa, che è la vocale neutra, la e rovesciata, che insieme al segno +, all’o barrata e non so che altra grafominchiata, serve a riparare l’umanità dall’orrore del sessismo, e a salvare il mondo dalla tirannia del maschile e del femminile.
Leggo che i fautori di questa campagna politica, editoriale e culturale, semiotica e soprattutto “idiotica”, annunciano con soddisfazione che presto si adegueranno pure le tastiere dei pc e degli smartphone a questi nuovi geroglifici geneticamente modificati. E vi risparmio le campagne ausiliarie sulle parole da castrare o mutare, tipo amen che diventa awomen e altre amenità per la parità di genere…

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Il Rispetto si mostra in piedi, la Sottomissione in ginocchio

di Silvana De Mari
Continua, capeggiata da Letta Enrico il grigio, anzi meglio l’incolore, l’ordine a innocenti di inginocchiarsi e chiedere perdono per colpe che non hanno mai commesso.
Letta Enrico ci tiene molto, e aggrotta inutilmente la fronte nell’espressione del pensatore oppure del maestrino che bacchetta bambini scemi. Anche la signora Boldrini Laura si è aggiunta ai richiedenti e ci avrebbe stupito il contrario. Come dimenticarla inginocchiata nell’aula di Montecitorio, ovviamente senza mascherina, mentre tutti gli altri ce l’avevano, sia perché non fosse nascosto il suo bel viso pieno di dolore, sia perché la mascherina non è per le élite.
La pretesa che innocenti si inginocchino a chiedere perdono per colpe non loro, si posa su tre presupposti completamente idioti e può essere considerato il pilastro di un progetto oscenamente astuto…

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La Rabbia e lo Sconforto

di Marcello Veneziani
Chi ci difende dall’assedio quotidiano del nuovo catechismo politicamente corretto, del bombardamento mediatico-pubblicitario e dalla nuova Inquisizione?
La Chiesa di Bergoglio, il Quirinale, la Corte Costituzionale, l’altra politica, la magistratura, la cultura libera e pensante, la satira contro il potere, la stampa indipendente? Macché.
La rabbia e lo sconforto, per modificare un titolo famoso di Oriana Fallaci. La rabbia per l’assalto pervasivo della nuova ideologia correttiva alla realtà, al senso comune, alla natura, alle identità e alla tradizione; e lo sconforto perché non vedi argini, risposte alternative, opposizioni attrezzate, per rappresentare quel che sente, pensa e dice la trascurabile maggioranza della popolazione.
Nessun soggetto pubblico che affronti con mezzi adeguati l’Assedio quotidiano; nessuno che quantomeno bilanci, dia voce, garantisca il rispetto a chi dissente dal processo in corso. Un processo civile e incivile, politico e giudiziario… Da nessuna parte si profila una risposta compiuta e alternativa; l’unica strategia è perder tempo, assopire, frenare, voltare lo sguardo. O guadagnare un’ora sul coprifuoco…

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L’obbligo di vaccinarsi come Dispotismo terapeutico

di Vincenzo Vitale
Giunge notizia che il sindaco di un paesino, Bagno di Romagna, prende in esame la possibilità di licenziare alcuni operatori sanitari dipendenti del Comune che hanno comunicato che non intendono vaccinarsi.
Si impongono alcune osservazioni. La prima: stupisce come un sindaco di sinistra adotti una linea di tale rigore nei confronti dei lavoratori, i quali invece – secondo il credo della sua ideologia di appartenenza – dovrebbero essere destinatari di una speciale tutela e considerazione. Ciò significa che sulla ideologia e sul credo politico prevale in ogni caso il politicamente corretto, quello che oggi sta alla base di questo nuovo assai diffuso dispotismo terapeutico.
La seconda osservazione: imporre il vaccino ai dipendenti che non vogliono vaccinarsi…

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