DDL Zan e l’assassinio della Libertà di parola e della Verità

Il governo PD-M5S spinge sul DDL Zan, c’è infatti tanta fretta di voler approvare la legge bavaglio sulla cosiddetta “transfobia”.
Una legge liberticida, che mira a cancellare una volta per tutte la famiglia tradizionale, eliminando la parola madre e padre. Vogliono cancellare le radici che sono alla base della nostra società e della nostra Nazione, per proiettarci in quel mondo radical-chic e senza radici che tanto piace alle grandi corporation d’oltremare.
Ne abbiamo parlato spesso, le associazioni LGBT tengono in ostaggio non solo cinema, televisione, accademia ed università, ma anche la politica mondiale. Le Università, da Yale ad Harvard ad esempio, ma tutte le grandi University anglosassoni sono obbligate a tenere corsi a tema LGBT su personaggi omosessuali o sulla “storia degli omosessuali”. Il cinema americano e inglese ormai è obbligato a inserire personaggi omosessuali in ogni nuova pellicola. O quanto meno a fare propaganda gender. Hollywood guadagna fior fior di quattrini grazie a questa sua svolta pro-lgbt…

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L’Odio dei “Politicamente Corretti”

Politicamente Corretto

di Andrea Indini
Verrebbe da chiedere: là fuori c’è ancora qualcuno normale? C’è ancora chi pensa che, se facciamo vedere Aladdin o il Libro della Giungla ai nostri figli, non li cresciamo come pericolosi razzisti? C’è ancora chi ritiene carta straccia l’articolo di Variety in cui bolla come “film scorretti” capolavori come Indiana Jones o Forrest Gump?
Me ne sono tenuto alla larga il più possibile, tanto lo considero un dibattito stucchevole. Siamo usciti da un’emergenza sanitaria senza precedenti (secondo alcuni… secondo altri una falsa pandemia – ndr) per poi trovarci impantanati in un surreale braccio di ferro tra l’ottusità della dittatura del “politicamente corretto” e il dono dell’intelletto che, di questi tempi, mi sembra manchi davvero a tanti.
Il caso Floyd, l’afroamericano ammazzato da un poliziotto nelle strade di Minneapolis, è stata la miccia per far esplodere un odio che covava sotto da tanto tempo. L’odio contro il buon senso. Così dobbiamo assistere ai raid di un manipolo di scalmanati, che la prof di storia boccerebbe seduta stante, e al moralismo perbenista di chi si fa più censore della censura dittatoriale. E, scherzo del destino, a finire impallinato finisce uno dei boss del politicamente corretto, mister Mark Zuckerberg, colpevole di non essere abbastanza censore. Che mondo assurdo!…

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I Dittatori della Libertà

La Destra Liberale Italiana svela l'inganno del “politicamente ...

di Lorenzo Maria Pacini
L’imposizione di un “Nuovo modello” di vita, prevede lo stabilimento di ciò che non è normale come paradigma incontestabile. Al posto di ciò che è essenzialmente vita, viene proposta la morte…
Si sente continuamente parlare, in maniera ridondante e quasi nauseabonda, di misericordia, pace universale, diritti umani, pari opportunità, rispetto, libertà, parole meravigliose che, però, vengono proferite dalle bocche di persone che si presentano come paladine e profetesse di quello che è ormai chiaro a tutti come il “politicamente corretto”, una sorta di paradigma di pensiero ben strutturato, i cui genitori si possono facilmente rintracciare negli elenchi dei promotori del pensiero debole e i cui araldi variano dai più disparati personaggi del mondo contemporaneo.
La narrazione unidirezionale che viene ormai sempre più imposta, ha la pretesa di fondarsi su principi di uguaglianza, fraternità, libertà di pensiero ed espressione; nella realtà dei fatti, trova le sue ragioni nell’assioma “devi pensarla come me, altrimenti devi essere fatto fuori”

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L’Universtà di Yale e la Propaganda LGBT

di Enrico Ildebrando Nadai
L’Università di Yale supporta e sostiene ancora una volta le folli richieste LGBT.
Non ha purtroppo fatto notizia la preoccupante decisione dell’Università, di non finanziare coloro che vogliono compiere uno stage presso organizzazioni che non piacciono agli attivisti Lgbt. L’ateneo ha poi deciso di precisare che la regolamentazione andrà a castigare gli universitari che presteranno servizio presso associazioni che rifiutano l’assunzione di omosessuali e trans. In altre parole, lo studente, prima di svolgere gli incarichi lavorativi, è tenuto a preoccuparsi del grado di tolleranza che le organizzazioni in questione dimostrano nei confronti di gay, lesbiche e trans.
Un esempio lampante di imposizione ideologica…

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Antisemitismo: “Un trucco che funziona sempre”

di Massimo Mazzucco
Persino il grande New York Times ha dovuto chinare la testa di fronte al ricatto dell’ “antisemitismo”.

Dopo aver pubblicato la vignetta che vedete qui sopra, nella quale il presidente Trump viene ritratto al guinzaglio di un Netanyahu che lo porta a spasso a piacimento, il giornale newyorkese ha dovuto fare ammenda, ritirando la vignetta in questione.

In un annuncio dato sul loro account di Twitter, il New York Times ha scritto: “Una vignetta politica comparsa nell’edizione internazionale dello scorso fine aprile, conteneva temi antisemiti che mostravano il primo ministro di Israele con un collare con la stella di David, che faceva da cane-guida al presidente degli Stati Uniti, il quale portava lo zuccotto. L’immagine era offensiva, è stato un errore

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Dopo le tendine sulle croci al cimitero, i dipinti coperti dal burqa al museo di Londra

di Ginevra Sorrentino
La censura musulmana colpisce ancora. Dopo l’aberrazione delle tendine messe a posta per coprire le croci al cimitero, ora anche dei dipinti vengono oscurati perché ritenuti offensivi.
Succede anche questo: dopo l’aberrazione delle tendine messe a posta per coprire le croci al cimitero, al fine di non urtare la suscettibilità religiosa di credenti di altre fedi, esplode il caso, riferito in un dettagliato servizio da Il Giornale sul suo sito, dei dipinti esposti in un museo di Londra, oscurati con dei teli dopo le critiche mosse da alcuni musulmani per la nudità dei soggetti pittorici e per la “presenza di versetti coranici”…

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Le Parole per alterare la Realtà

di Paolo Danieli
Attraverso il linguaggio, il potere mondialista s’insinua nel pensiero della gente, per condurla a pensare come vuole il “Grande Fratello”.
E non ci si obietti che non esiste… È una figura plurale, simbolica di un potere planetario come George Orwell aveva profetizzato col suo “1984”.
Alcuni esempi… All’inizio gli immigrati venivano chiamati “extracomunitari”, parola poi scomparsa dalla stampa perché esplicitava che il problema non era solo italiano ma europeo. Poi anche la parola “immigrato” è stata bandita: inopportuno ricordare che qualcuno è venuto ad abitare a casa nostra non invitato. Meglio “migrante”, participio presente che contiene l’idea di qualcosa in evoluzione, non definitivo e quindi accettabile. Ma poiché anche la dizione “migrante” riconduce alla pressione immigratoria verso l’Europa, ora si ricorre a “profughi” o “richiedenti asilo”, giustificando indebitamente con una bugia – la fuga da una guerra – la presenza di stranieri irregolari…

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Ma quanto è scorretto il “Politicamente Corretto”?

di Alessio Trovato
Più ci parlano di modernità, più ci riportano al Medioevo.
Quella della Moretti che ipotizza le tendine scorrevoli per nascondere i simboli religiosi cristiani nei cimiteri, per non turbare le cerimonie delle altre confessioni religiose, sarebbe solamente da ridere e neppure varrebbe la pena commentare se fosse solo una ‘boutade’ isolata di una donna in carriera ma sull’orlo di una crisi di nervi.
Niente di preoccupante se si trattasse della ricerca di un politcally correct sterile e senza senso, fatto per contrappasso da chi come prova massima di politicamente corretto ha mostrato una dimissione da parlamentare italiano per andare ad accumulare altri privilegi da parlamentare europeo, per poi dimettersi anche da quello e passare alla raccolta anche al Consiglio regionale del Veneto. Qui farsi trovare 25 volte su 90 assente, quando lo avrebbe dovuto presenziare per discuterne la legge di stabilità, darsi perfino ammalata e farsi in ultimo beccare in vacanza a Jaipur (India), con una foto che lei stessa è andata a postare su Instagram. Talmente politicamente corretta che poi s’è meravigliata che la cosa avesse creato scandalo…

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La nausea per un Mondo “corretto”

di Marcello Veneziani
Ma quando finirà la dittatura del politicamente corretto? Passano gli anni, cambiano i governi, insorgono i popoli. Ma da Hollywood a Sanremo, dalla tv ai premi letterari, dai fatti di cronaca alla storia adattata al presente, la dominazione prosegue incurante della vita, della verità e della realtà. Il copione si ripete, all’infinito.
Serpeggia da tempo la nausea verso quella cappa asfissiante, a volte la parodia prende il posto del canone. Lo deplorano in tanti, il politically correct, persino i suoi agenti, quelli che somministrano ogni giorno i suoi sacramenti; e questo è il segno che invecchia, scricchiola, si fossilizza. Ma alla fine, la dominazione resta e il vero mistero a questo punto è l’assenza di alternative: la rabbia c’è ma non ci sono mai opzioni diverse. Eppure basta cercarle…

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Tv buonista per legge: il decalogo AgCom per difendere gli immigrati

Dall’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sta per arrivare il decalogo per le emittenti radio-televisive contro il reato d’odio.
Il regolamento entrerà in vigore il prossimo giugno e prevede che le radio e le tv assicurino il più rigoroso rispetto verso gli individui a rischio discriminazione.  Chiaro insomma il riferimento ai migranti. I fornitori dei programmi di informazione e intrattenimento rischiano sanzioni che vanno da 10 a 250 mila euro. nel caso in cui ospiti o conduttori dovessero ledere la dignità dei “soggetti deboli” incorrendo in forme di hate speech.
La delibera n.25/19 dell’Agcom, si ispira ai principi di correttezza, lealtà e correttezza dell’informazione. Infatti, anche tenendo conto dei codici di deontologia giornalistica, le emittenti dovranno osservare una serie di limiti. Per le trasmissioni radio o tv in diretta, direttori, registi, conduttori e giornalisti dovranno assicurare i criteri di correttezza del linguaggio e del comportamento dei partecipanti…

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