Roberto Vannacci: la Guerra che il Generale Non Conosceva…

di Gianluigi Paragone
“Ha messo in imbarazzo l’Esercito”. “Ha creato un problema di immagine per la Difesa”. “Deve chiedere scusa”…
E perché il generale Vannacci deve chiedere scusa o sarebbe un problema per l’Esercito? Perché ha messo nero su bianco delle opinioni che evidentemente non si possono più esprimere nel tempo della omologazione, della standardizzazione culturale che fissa paletti circa cosa sia giusto o meno, opportuno o inopportuno. Libro machista, omofobo, razzista: meno male che non c’è la legge Zan… altrimenti per il generale finiva male.
Altro che le missioni in guerra che ha portato avanti da comandante: oggi, se la deve vedere con il plotone di esecuzione del “politicamente corretto”. Difendere il generale e la sua libertà di opinione significa non arrendersi al meschino esercizio cui ti costringono coloro che, con la bava alla bocca, stanno dando la caccia al Cattivo uscito dalla caverna…

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Il Mondo Virtuale va in Pezzi… Reali!

di Augusto Grandi
Il carcere creato dal sistema ha fatto riscoprire la voglia di libertà, di rapporti umani “veri”. Zuckerberg dovrà inventarsi qualcosa di diverso…
Elon Musk si compra Twitter – ad un prezzo folle – e appena arrivato licenzia migliaia di dipendenti. Forse esagera un po’ ed è costretto a richiamare qualcuno. Tra ironie, accuse, attacchi. E minacce dall’Unione europea che teme una liberazione dei contenuti ammessi nei tweet.
“Ci penseremo noi a censurare!“, avvertono gli euro-cialtroni. Intanto Zuckerberg si appresta a licenziare migliaia di lavoratori di Meta (ex Facebook) senza suscitare grandi proteste. Perché lui è buono e censura chi non è politicamente corretto.
Ma al di là delle reazioni dei chierici al servizio del bene assoluto, è interessante notare come tutto ciò che è legato al mondo virtuale sta andando in crisi…

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Si sono bevuti il Cervello con tutto l’Asterisco!

di Marcello Veneziani
Quest’anno al mare va di moda l’asterisco da bagno. È un costume intero con un grande asterisco prominente che nasconde ogni protuberanza maschile o femminile, in modo da impedire di capire a che sesso appartieni.
L’ultima moda dell’asterisco è l’apoteosi dell’imbecillità surreale che colpisce la società globale fin dentro gli organi genitali, le identità sessuali e le regole logiche e grammaticali. L’asterisco cancella ogni traccia di sesso maschile e femminile, lascia nel vago e nel fluido la sessualità, e scalda il posto alla schwa, che è la vocale neutra, la e rovesciata, che insieme al segno +, all’o barrata e non so che altra grafominchiata, serve a riparare l’umanità dall’orrore del sessismo, e a salvare il mondo dalla tirannia del maschile e del femminile.
Leggo che i fautori di questa campagna politica, editoriale e culturale, semiotica e soprattutto “idiotica”, annunciano con soddisfazione che presto si adegueranno pure le tastiere dei pc e degli smartphone a questi nuovi geroglifici geneticamente modificati. E vi risparmio le campagne ausiliarie sulle parole da castrare o mutare, tipo amen che diventa awomen e altre amenità per la parità di genere…

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Il Rispetto si mostra in piedi, la Sottomissione in ginocchio

di Silvana De Mari
Continua, capeggiata da Letta Enrico il grigio, anzi meglio l’incolore, l’ordine a innocenti di inginocchiarsi e chiedere perdono per colpe che non hanno mai commesso.
Letta Enrico ci tiene molto, e aggrotta inutilmente la fronte nell’espressione del pensatore oppure del maestrino che bacchetta bambini scemi. Anche la signora Boldrini Laura si è aggiunta ai richiedenti e ci avrebbe stupito il contrario. Come dimenticarla inginocchiata nell’aula di Montecitorio, ovviamente senza mascherina, mentre tutti gli altri ce l’avevano, sia perché non fosse nascosto il suo bel viso pieno di dolore, sia perché la mascherina non è per le élite.
La pretesa che innocenti si inginocchino a chiedere perdono per colpe non loro, si posa su tre presupposti completamente idioti e può essere considerato il pilastro di un progetto oscenamente astuto…

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La Rabbia e lo Sconforto

di Marcello Veneziani
Chi ci difende dall’assedio quotidiano del nuovo catechismo politicamente corretto, del bombardamento mediatico-pubblicitario e dalla nuova Inquisizione?
La Chiesa di Bergoglio, il Quirinale, la Corte Costituzionale, l’altra politica, la magistratura, la cultura libera e pensante, la satira contro il potere, la stampa indipendente? Macché.
La rabbia e lo sconforto, per modificare un titolo famoso di Oriana Fallaci. La rabbia per l’assalto pervasivo della nuova ideologia correttiva alla realtà, al senso comune, alla natura, alle identità e alla tradizione; e lo sconforto perché non vedi argini, risposte alternative, opposizioni attrezzate, per rappresentare quel che sente, pensa e dice la trascurabile maggioranza della popolazione.
Nessun soggetto pubblico che affronti con mezzi adeguati l’Assedio quotidiano; nessuno che quantomeno bilanci, dia voce, garantisca il rispetto a chi dissente dal processo in corso. Un processo civile e incivile, politico e giudiziario… Da nessuna parte si profila una risposta compiuta e alternativa; l’unica strategia è perder tempo, assopire, frenare, voltare lo sguardo. O guadagnare un’ora sul coprifuoco…

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Il “Politicamente corretto” tollera tutto, tranne la Verità!

di Berlicche
Il Politicamente corretto non è nient’altro che il nome commerciale del nichilismo. Il presupposto su cui si basa è che nessuna verità possa essere espressa come se fosse una verità.
In altre parole, rispetto per tutto tranne che per ciò che è vero. Anche la menzogna più eclatante, anche la morale più immorale che si possa immaginare deve essere trattata con i guanti. Ma quali sono le basi per potere affermare che una simile pratica è corretta? Il politicamente corretto si proclama giudice unico di ogni valore, pretendendo di sedersi da solo sul trono. Un trono che non è quello del vero, ma del “fa’ come ti dico io… altrimenti”

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Vietato dire “Straniero”: Berlino indottrina i dipendenti pubblici

di Leone Grotti
Per contrastare il “razzismo”, il Senato della capitale tedesca mette al bando negli uffici pubblici parole come “richiedente asilo”, “migrante”, “passeggero senza biglietto”.
Ogni volta che un paese tenta di combattere contro disparità e disuguaglianze modificando il linguaggio corrente e mettendo al bando determinate parole, torna alla mente la “novalingua” che nel capolavoro di George Orwell, “1984”, il regime di Oceania impone ai suoi cittadini per impedire ogni forma di pensiero critico verso il “Grande Fratello”. La capitale tedesca non vuole certo arrivare a tanto… ma il manuale di “44” pagine che il Senato di Berlino ha inviato in tutti gli uffici pubblici per “combattere il razzismo nel linguaggio” è comunque inquietante…

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DDL Zan e l’assassinio della Libertà di parola e della Verità

Il governo PD-M5S spinge sul DDL Zan, c’è infatti tanta fretta di voler approvare la legge bavaglio sulla cosiddetta “transfobia”.
Una legge liberticida, che mira a cancellare una volta per tutte la famiglia tradizionale, eliminando la parola madre e padre. Vogliono cancellare le radici che sono alla base della nostra società e della nostra Nazione, per proiettarci in quel mondo radical-chic e senza radici che tanto piace alle grandi corporation d’oltremare.
Ne abbiamo parlato spesso, le associazioni LGBT tengono in ostaggio non solo cinema, televisione, accademia ed università, ma anche la politica mondiale. Le Università, da Yale ad Harvard ad esempio, ma tutte le grandi University anglosassoni sono obbligate a tenere corsi a tema LGBT su personaggi omosessuali o sulla “storia degli omosessuali”. Il cinema americano e inglese ormai è obbligato a inserire personaggi omosessuali in ogni nuova pellicola. O quanto meno a fare propaganda gender. Hollywood guadagna fior fior di quattrini grazie a questa sua svolta pro-lgbt…

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L’Odio dei “Politicamente Corretti”

Politicamente Corretto

di Andrea Indini
Verrebbe da chiedere: là fuori c’è ancora qualcuno normale? C’è ancora chi pensa che, se facciamo vedere Aladdin o il Libro della Giungla ai nostri figli, non li cresciamo come pericolosi razzisti? C’è ancora chi ritiene carta straccia l’articolo di Variety in cui bolla come “film scorretti” capolavori come Indiana Jones o Forrest Gump?
Me ne sono tenuto alla larga il più possibile, tanto lo considero un dibattito stucchevole. Siamo usciti da un’emergenza sanitaria senza precedenti (secondo alcuni… secondo altri una falsa pandemia – ndr) per poi trovarci impantanati in un surreale braccio di ferro tra l’ottusità della dittatura del “politicamente corretto” e il dono dell’intelletto che, di questi tempi, mi sembra manchi davvero a tanti.
Il caso Floyd, l’afroamericano ammazzato da un poliziotto nelle strade di Minneapolis, è stata la miccia per far esplodere un odio che covava sotto da tanto tempo. L’odio contro il buon senso. Così dobbiamo assistere ai raid di un manipolo di scalmanati, che la prof di storia boccerebbe seduta stante, e al moralismo perbenista di chi si fa più censore della censura dittatoriale. E, scherzo del destino, a finire impallinato finisce uno dei boss del politicamente corretto, mister Mark Zuckerberg, colpevole di non essere abbastanza censore. Che mondo assurdo!…

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I Dittatori della Libertà

La Destra Liberale Italiana svela l'inganno del “politicamente ...

di Lorenzo Maria Pacini
L’imposizione di un “Nuovo modello” di vita, prevede lo stabilimento di ciò che non è normale come paradigma incontestabile. Al posto di ciò che è essenzialmente vita, viene proposta la morte…
Si sente continuamente parlare, in maniera ridondante e quasi nauseabonda, di misericordia, pace universale, diritti umani, pari opportunità, rispetto, libertà, parole meravigliose che, però, vengono proferite dalle bocche di persone che si presentano come paladine e profetesse di quello che è ormai chiaro a tutti come il “politicamente corretto”, una sorta di paradigma di pensiero ben strutturato, i cui genitori si possono facilmente rintracciare negli elenchi dei promotori del pensiero debole e i cui araldi variano dai più disparati personaggi del mondo contemporaneo.
La narrazione unidirezionale che viene ormai sempre più imposta, ha la pretesa di fondarsi su principi di uguaglianza, fraternità, libertà di pensiero ed espressione; nella realtà dei fatti, trova le sue ragioni nell’assioma “devi pensarla come me, altrimenti devi essere fatto fuori”

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