La Notte in Balia di Violenti e “Fomo”

di Marcello Veneziani
Ho conosciuto dal vivo l’inferno notturno della movida…
Ho conosciuto dal vivo l’inferno notturno della movida. Era passata la mezzanotte, ero a Roma, in Trastevere, mi stavo ritirando e sono stato travolto da un flusso umano o forse inumano.
Poteva finire come a Seul, tragicamente, o come le sere precedenti a Trastevere, con una maxi rissa di tutti contro tutti, senza un vero motivo. Mi sono trovato altre volte in queste fiumane notturne, ma l’ultima è stata peggio delle altre.
Ti sentivi privato della tua libertà, completamente trascinato dalla marea umana, in balia delle orde, costretto in minimi varchi come rigagnoli o colate di lava. Ti sentivi esposto al pericolo, inerme, privato della tua personalità, l’incolumità minacciata non da singoli ma da flussi e maree, reazioni a catena, effetti virali…

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Generazione “Fiocco di Neve”

di Roberto Pecchioli
Prede perfette? Le masse giovanili transumanti e la generazione “fiocchi di neve”: freddi, liquidi, informi ma che si sciolgono al primo sole. Sono i milioni di giovani deprivati di identità, strani individualisti entro il gregge.
Fabio ha poco più di vent’anni. Frequenta con mediocri risultati l’università, è figlio unico e appartiene a una buona famiglia. I genitori stravedono per lui, e sperano il massimo. Esentato dalle incombenze materiali, sempre accontentato in tutto, aborre la fatica e il lavoro fisico, disprezza e deride il matrimonio. Non si è mai rifatto il letto da sé, veste solo capi firmati, se va a prendere un gelato in compagnia, deve essere “quella” gelateria, mai andrebbe a sciare senza un equipaggiamento alla moda. È uno dei milioni di giovani senza storia, deprivati di identità, strani individualisti entro il gregge, preda perfetta del gusto corrente, delle idee preconfezionate, del conformismo privo di riflessione…

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Giovani che vanno… continua il trend dei giovani italiani che lasciano il nostro Paese

di Andrea Casavecchia
Dal 2015 sono circa 100mila all’anno gli italiani che lasciano l’Italia e per la gran parte sono giovani; nel 2017 il 53,7% dei nostri emigrati ha un’età compresa tra i 18 e i 39 anni.
Ci sono pochi giovani in Italia e non si punta molto su di loro per guardare al futuro. Così può capitare che un ragazzo o una ragazza decida di provare un’esperienza da un’altra parte: quando è ancora adolescente può iscriversi a un progetto per studiare un anno in una scuola all’estero, all’università c’è l’Erasmus, poi perché non provare un anno di volontariato sociale internazionale, oppure qualche esperienza di lavoro al di là dei confini.
Piano piano, da giovani si assaggia un altro clima, un altro contesto socio-economico e culturale, mentre le famiglie accompagnano questo passaggio: qualche mese, un anno, un po’ di tempo fuori casa. E lo sostengono anche a livello economico, se necessario…

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Tre giovani su cinque al mondo, sono discriminati

Omosessuali, rom, neri, obesi, disabili: tre giovani su cinque al mondo sono discriminati. È quanto emerge da uno studio di Save the children. Studio realizzato su oltre 2000 studenti.
Più di 3 ragazzi su 5 sono vittime di discriminazioni, emarginati o derisi dai loro coetanei; 9 su 10 testimoni diretti di episodi contro i loro compagni, soprattutto a scuola. È quanto emerge da un rapporto di Save the children. L’omosessualità, l’appartenenza alla comunità rom, l’obesità o il fatto di essere di colore sono i “motivi” o meglio le “etichette” per cui le persone rischiano di essere discriminate, secondo più dell’80% degli intervistati. A queste, seguono l’essere di religione islamica, l’essere povero o disabile (per il 70%)…

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L’Ansia dà spettacolo e noi applaudiamo

di Giada Cipolletta
Lei è lì, camuffata dai filtri di Instagram, idolatrata nei testi delle canzoni, vaporosa e calda nel respiro corto di una reazione che si fa attendere, timida nel suo vorrei ma non posso.
Non siamo formati per questa costante sovraesposizione, non siamo abituati a questa convivenza digitale che ci porta a spartire le nostre vite con persone che prima, almeno, l’occhio non vedeva o la vita selezionava.
Certo, anche ora possiamo non esserci, è vero. Possiamo scegliere chi seguire, dove e quando. Ma non prendiamoci in giro: la nostra natura curiosa è lì che spia, vuole capire, indagare ed esplorare. Lo facevamo prima e lo facciamo, a maggior ragione, oggi con la facilità degli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione.
Ma non siamo pronti. No, non siamo pronti a tutta questa umanità che ci cade addosso e invade il nostro microcosmo. Ci opprime, ci soffoca, ci fa salire l’ansia. Troppe cose da vedere, troppe cose da invidiare, troppi consigli da seguire, troppa diversità da metabolizzare…

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Hikikomori: adolescenti in fuga dalle pressioni sociali

Hikikomori: adolescenti in fuga dalle pressioni sociali

di Alessandra Profilio
Hikikomori è il termine giapponese che viene utilizzato per indicare l’isolamento sociale volontario di adolescenti e giovani adulti, un disagio che oggi ha assunto proporzioni gigantesche.
Adolescenti e giovani  in fuga dal mondo, isolati e rinchiusi nelle loro camere, anche per anni. Quello che inizialmente era considerato un disagio sociale limitato al Giappone, si sta rivelando un fenomeno esteso a tutti i Paesi sviluppati, Italia compresa. Ma quali sono le cause di questo fenomeno? Ne abbiamo parlato con Marco Crepaldi, fondatore di Hikikomori Italia.
“Isolarsi”, “stare in disparte”. È questo il significato letterale del termine “Hikikomori”, utilizzato per riferirsi ad adolescenti e giovani che decidono di ritirarsi per lunghi periodi dalla vita sociale, rinchiudendosi nella propria camera, senza aver nessun tipo di contatto diretto con il mondo esterno…

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