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Una Grande Stanchezza…

di Pietro De Angelis
Una grande stanchezza. Come un’onda che è arrivata all’improvviso, e che tutto ha travolto, ma che in realtà è nata da lontano.
È nata nei giorni in cui tutti i punti di riferimento sono caduti, uno dopo l’altro, e ci siamo ritrovati persi e liberi.
Scrittori, intellettuali, politici, giornalisti, divulgatori, colleghi, amici, persino familiari; tutti ci hanno tradito, smascherando un volto ottuso e volgare, o spaventato e irrazionale, o violento e assetato di potere, o apatico e conformista.
È nata da una moria di intelligenze e una strage di affetti. È nata nel momento in cui tutti gli argini di etica, deontologia, civiltà, buon senso sono crollati, ed è stato possibile affermare che il cielo era verde e i prati blu…

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Cibo, Netflix e Pornografia… così si riassume la Vita attuale di molte Persone

di Clara Carluccio
Ormai non è più una questione di virus. La partita si sta giocando tra i disperati e i “paraculo”.
La nostra classe politica è composta da esseri immondi e malefici, senza il minimo scrupolo a portare la gente alla disperazione. L’altro giorno, dopo aver saputo che la mia regione, la Lombardia, stava per essere messa ancora in zona rossa, ho visto lo sconforto e l’angoscia negli occhi delle mie amiche. Una di loro, che tira avanti a Xanax, dice che la sua attività è prossima alla morte. E io sospetto che anche lei lo sia. Il suo pensiero va sempre a tutti quelli che si sono suicidati durante e oltre il grande lockdown, e di cui non si è nemmeno parlato. “Io li capisco”, mi dice. Mi saluta con le lacrime agli occhi. Un mese di lavoro, tra l’altro scarso, ed è già bloccata, chissà per quanto. Un’altra ha iniziato a soffrire di attacchi di panico. Un’altra ancora non sa più come far passare il tempo ai bambini perennemente chiusi in casa. Ci stanno facendo vivere nel terrore, ci hanno tolto la libertà, la compagnia, lo svago, il lavoro…

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Atomizzazione e Polarizzazione: Distanziamento sanitario e Mobilitazioni di massa

di Guido Salerno Aletta
Il processo di Manipolazione continua…
Dopo aver imposto il ferreo distanziamento sociale, giustificato dalla necessità di evitare il contagio del Covid-19, il sistema di potere deve incanalare subito lo stato di generale inquietudine e la paura per il futuro economico che si sta radicando nell’animo di milioni di persone in Occidente, evitando a tutti i costi che si trasformi in rabbia contro i governi stessi che non agiscono tempestivamente.
È tutto inutile, perché le rassicurazioni non bastano, le promesse tardano a concretizzarsi, ed anche le fideistiche prospettive del Recovery Fund e della Next Generation UE si afflosciano: serviranno mesi perché questi piani si attivino.
Nel frattempo, dopo aver chiamato a raccolta le Task Force di esperti, ora si convocano per consultazioni addirittura gli “Stati Generali”, che richiamano un ben triste precedente, visto che ne conseguì la Rivoluzione Francese…

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Nove marzo duemilaventi

Poesia di Mariangela Gualtieri

Questo ti voglio dire
ci dovevamo fermare.
Lo sapevamo. Lo sentivamo tutti
ch’era troppo furioso
il nostro fare. Stare dentro le cose.
Tutti fuori di noi.
Agitare ogni ora – farla fruttare.
Ci dovevamo fermare
e non ci riuscivamo.
Andava fatto insieme.
Rallentare la corsa.
Ma non ci riuscivamo.
Non c’era sforzo umano
che ci potesse bloccare.
E poiché questo
era desiderio tacito comune
come un inconscio volere –
forse la specie nostra ha ubbidito

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Le reti social ci rendono stupidi

Vittorino Andreoli, psichiatra, scrittore, già Direttore del Dipartimento di Psichiatria di Verona, racconta di sé, del suo mestiere e della società, in una lunga intervista rilasciata a Il Giornale.
Reduce dall’uscita del suo ultimo romanzo “Il silenzio delle pietre” (Rizzoli), Andreoli racconta la scelta della trama distopica e della solitudine di cui l’uomo avrebbe bisogno.
“Siamo intossicati da rumori, parole, messaggi e tutto ciò che occupa la nostra mente nella fase percettiva. Il bisogno di solitudine è una condizione in cui poter pensare ancora. Oggi sono morte le ideologie, è morta la fantasia. Siamo solamente dei recettori. Ho proiettato il libro nel 2028, un giochetto per poter esagerare certe condizioni. Io immagino che ci sia un acuirsi della condizione di oggi, per cui noi siamo solo in balia di un empirismo pauroso, dove facciamo le cose subito, senza pensarci”

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Frida Kahlo: l’incidente, la disabilità, l’arte e… la voglia di vivere

Frida Kahlo nacque a Coyoacán (Città del Messico) il 6 luglio del 1907. Ebbe una vita molto travagliata: poliomielitica, divenne anche totalmente disabile in seguito ad un terribile incidente che segnò profondamente la sua vita e morì a soli 47 anni.
Da piccola si ammalò di poliomielite: il suo piede e la sua gamba destra divennero molto esili, sino a che non divenne claudicante e venne così chiamata “Frida gamba di legno”. Scriveva: “A sei anni ebbi la poliomielite. A partire da allora ricordo tutto molto chiaramente. Passai nove mesi a letto. Tutto cominciò con un dolore terribile alla gamba destra, dalla coscia in giù. Mi lavavano la gambina in una bacinella con olio di noce e panni caldi. La gambina rimase molto magra. A sette anni portavo degli stivaletti. All’inizio pensai che le burle non mi avrebbero toccata, ma poi mi fecero male, e sempre più intensamente”

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Perché le menti più brillanti necessitano di Solitudine

Sempre più studi condotti da esperti di sociologia e psicologia confermano che lo stare da soli è imprescindibile prerogativa delle menti più brillanti e creative.
Così si spiegherebbe perché molti leader finiscano per condurre una vita da single e perché la maggior parte dei più grandi geni della storia abbiano partorito le loro scoperte nel chiuso di una stanza. In perfetta solitudine.
Se, infatti, vivere da single, per alcuni versi, previene, come è ovvio, gli attriti e permette di gestire in autonomia spazi e tempi, quello della gestione della casa non è il solo ambito che trarrebbe beneficio dall’essere soli. Secondo il sociologo Eric Klinenberg, dell’Università di New York, infatti, vivere da soli significa anche godere di relazioni di qualità, poiché per la maggior parte dei single è chiaro che “essere soli è meglio dell’essere male accompagnati”…

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La “Teoria svedese dell’Amore”

di Maverik. b.
In Svezia, l’eccessiva ricerca di indipendenza degli individui, ha creato una triste realtà: una società cinica e insensibile.
In questo paese è molto facile ritrovarsi completamente soli e senza alcun legame affettivo o di amicizia, proprio a causa di questa estremo individualismo. C’è perfino chi viene ritrovato morto dopo anni nel proprio appartamento. Molte donne, inoltre, considerano l’uomo un peso, scegliendo così la maternità attraverso l’inseminazione artificiale.
Erik Gandini, regista nato in Italia da padre italiano e madre svedese, racconta (in italiano) una storia che inizia in Svezia e finisce a Zygmunt Bauman, passando per l’Etiopia. È noto quanto la società svedese sia perfettamente organizzata, tanto da essere spesso presa a modello e simbolo delle più alte conquiste del progresso…

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Khalil Gibran: il Parlare

“Voi parlate quando non siete più in pace con i vostri pensieri”.
“E quando non potete più abitare nella solitudine del cuore, vivete nelle labbra, e il suono è distrazione e passatempo.
E in molti vostri discorsi, il pensiero è quasi ucciso.
Perché il pensiero è un uccello dell’aria, che in una gabbia di parole può spiegare le ali, ma non può certo volare.
In mezzo a voi ci son di quelli che cercano i loquaci per paura di star soli.
Il silenzio della solitudine scopre il vuoto ch’è in loro, che invece vogliono fuggire.
E ce ne sono che parlano, e senza intenzione o sapere, rivelano una verità che neppur essi comprendono.
E c’è chi ha in sé la verità, ma non la esprime con parole.
Nel suo petto lo spirito dimora in armonioso silenzio.
Quando incontrate

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Solitudine di coppia: quando chi ci sta accanto non ci soddisfa a livello emotivo

Dobbiamo capire che sentirsi soli nonostante la presenza degli altri, non fa altro che consumarci e distruggerci poco alla volta. Avere il coraggio di ammetterlo e allontanarci da questo contesto, è il modo migliore per iniziare a vivere una vita più appagante ed emotivamente sana.
C’è una frase che a detta di tutti rivela una grande verità, anche se in pochi ci hanno davvero riflettuto e l’hanno messa in pratica, “meglio soli che male accompagnati”. È un chiaro riferimento alla solitudine di coppia, forse la più terribile di tutte.
Se l’idea di non avere nessuno accanto ci fa paura e ci spaventa, immaginiamo come dev’essere sentirsi soli anche in compagnia del partner. Purtroppo, però, si tratta di una situazione più comune di quanto pensiamo. E i problemi iniziano quando, pur sapendolo, non si fa nulla al riguardo…

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Nella triste realtà della vita moderna serve il “Ministero della solitudine”

di Paolo Ermani 
In Inghilterra, il motivo di questa clamorosa scelta, lo ha spiegato la stessa May, dicendo che: “Per troppe persone la solitudine è una triste realtà della vita moderna”.
Il suo è un epitaffio, l’ammissione di una sconfitta totale su tutta la linea. Si certifica in questo modo ufficialmente nella maniera più istituzionale possibile, addirittura con un Ministero, che il nostro sistema, la nostra società non producono affatto benessere, ma solitudine e depressione e il problema è così grave che si deve istituire pure un ministero apposta. Una delle nazioni più potenti della terra che influenza il mondo intero, la cui lingua è diffusa ovunque, con la sua ricchezza, la sua cultura, la sua magica e scintillante London, le sue mode, il suo Jet set, è disperatamente sola…

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Natale: luci colorate, addobbi… e depressione sotto l’albero

di Valentina Di Fonzo
Balconi illuminati da luci colorate, finestre che lasciano scorgere alberi di Natale luminosi, negozi e strade addobbate a festa, tutti felici e pieni di vita, almeno un mese l’anno.
Il Natale piace a tutti come a tutti gli Italiani piace la pasta. Così deve essere per cultura e stereotipi. Tutti insieme a tavola, tutti a scartare regali, ma quanto di ciò è vero per tutti? In quanti sentono veramente illuminato da tutte queste lucette intermittenti il buio della loro esistenza? Quanti di noi vorrebbero catapultarsi direttamente alla fine delle feste, al 7 gennaio?
Questo fenomeno è riconosciuto negli ultimi anni come Christmas BluesHoliday Blues (depressione natalizia o delle vacanze) e colpisce, secondo studi statistici, addirittura una persona su due…

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Cos’è la solitudine? – Paulo Coelho

Tratto da “Il Manoscritto ritrovato ad Accra”, Paulo Coelho
Senza la solitudine, l’Amore non può rimanere a lungo nella vita di una persona.
Poiché l’Amore necessita anche di distacco e di riposo, in modo da poter vagare nei cieli e manifestarsi in altre forme.
Senza la solitudine, non esiste una pianta o un animale che possa sopravvivere, né un terreno che sia produttivo per molti anni, né un bimbo che sappia apprendere le regole della vita, né un artista che riesca a dar forma alle sue creazioni, né un lavoro che sia in grado di appagare, di crescere e di trasformarsi.
La solitudine non è l’assenza dell’Amore, bensì il suo complemento. La solitudine non è l’assenza di un compagno o di una compagna, ma il momento in cui la nostra anima può parlarci liberamente e aiutarci a prendere delle decisioni riguardo alle nostre vite.
Ecco perché sono benedetti coloro che non temono la solitudine. Che non rifuggono la sua presenza, che non si affannano alla ricerca di un impegno, di uno svago, di qualcosa sul quale esprimere un giudizio.
Chi non è mai solo, non può veramente conoscere se stesso. E chi non conosce se stesso, spesso si ritrova nella condizione di aver timore dell’assenza, del vuoto…

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Il segreto di una vita originale

Il segreto di una vita originale

di Vincenzo Marranca
“Sarebbe stato bello farsi portare via dal vento. Mi sentii magnificamente solo, senza responsabilità, senza le lacrime di nessuno” – Tiziano Terzani
Ho imparato a stare solo. Per tanto tempo, mi sono ritrovato in una stanza vuota, ascoltando lo scorrere della vita che, lontana da quelle mura, continuava felice senza notare che io non c’ero. Sentivo le voci dei vicini, il rumore delle macchine che andavano e venivano, suoni ammutoliti, come ovattati. A momenti era come essere in una cella, ma la porta era aperta, potevo uscire quando mi pareva, eppure restavo dentro. Alla sera, nei fine settimana, quando la gente sfilava tra i bar, i ristoranti e le discoteche, mentre bevevano per dimenticarsi della settimana passata e di quella a venire, io non avevo niente da dimenticare, niente da festeggiare, e me ne stavo seduto, seduto su un divano accanto a quel pensiero che continuava a chiedere…

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La triste guerra tra i sessi

Tiziano Terzani

di Tiziano Terzani
“Una guerra a cui non ero abituato, essendo vissuto per più di 25 anni in Asia, era la guerra dei sessi, combattuta in una direzione soltanto: le donne contro gli uomini”.
Seduto ai piedi di un grande albero a Central Park, le stavo a guardare. Le donne: sane, dure, sicure di sé, robotiche. Prima passavano sudate, a fare il loro jogging quotidiano in tenute attillatissime, provocanti, con i capelli a coda di cavallo; piu tardi passavano vestite in uniforme da ufficio – tailleur nero, scarpe nere, borsa nera con il computer – i capelli ancora umidi di doccia, sciolti….

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La “Teoria svedese della Solitudine”

Solitudine

di Assuntina Morresi
Tutti i rapporti umani autentici, si devono basare sulla sostanziale indipendenza delle persone.
“Se una donna dipende dal suo uomo, come facciamo a sapere che quelle due persone vivono volontariamente il loro rapporto? Non staranno insieme perché dipendono l’uno dall’altro o per esigenze economiche?” Questa è l’idea semplice, alla base della “Teoria svedese dell’amore”, ben illustrata nei suoi presupposti e, soprattutto, nelle sue conseguenze, dalla recente produzione Rai di Erik Gandini. 
È una descrizione non solo e non tanto del popolo svedese in sé, perché questa teoria “non è un’invenzione svedese: fa parte di un credo nella individualità che da qualche tempo domina la vita in tutto l’occidente. Ma qui in Svezia siamo stati straordinariamente efficienti a trasformare le parole in realtà

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La solitudine ti fa ascoltare l’anima e spegnere le luci finte

Solitudine

«La solitudine ti fa ascoltare l’anima e spegnere le luci finte.»
Raffaele Morelli, La felicità è qui

«È necessaria una cosa sola: solitudine, grande solitudine interiore. Volgere lo sguardo dentro sé e per ore non incontrare nessuno: questo bisogna saper ottenere. L’amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano» Rilke
“La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta. Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole.”
Carl Gustav Jung

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Perché temiamo solitudine e isolamento?

GOING HOME

“Non vogliamo aprire la porta dell’introspezione, perché sappiamo da qualche parte, oltre l’intontimento psichico, che il nostro vero sé ci sta aspettando, per farsi una chiacchieratina con noi”. Un neonato si sveglia solo nella culla e piange. Le memorie genetiche gli dicono che questo farà arrivare la mamma. Da qualche altra parte, nella stessa notte un bimbo gattona verso il letto dei genitori, chiedendo di dormire con loro. NON ha paura del buio, ma di essere SOLO nel buio. Quella stessa notte, una donna picchiata in strada, ritorna dall’uomo che l’ha picchiata, esattamente…

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