“Puoi Essere ciò che Vuoi”: l’Epoca dell’Identità Psicologicamente Disturbata

di Matteo Fais
Non è strano imbattersi, in particolare sui social, in elogi della possibilità di essere qualsiasi cosa si preferisca, a seconda di come ci si sveglia, del giorno, dell’ora, del secondo, seguendo l’umoralità più instabile e lunatica.
Addirittura, qualcuno invitava a prendere con serenità il fatto di identificarsi ieri con Mercoledì Addams e, oggi, con Barbie, cioè con dei personaggi della finzione, di film o produzioni della ricca industria culturale. Precisamente stava scritto “Potete essere tantissime cose e non c’è nulla che non va”.
Una delle principali caratteristiche dell’essere umano è certo quella di non essere mai fino in fondo sé stesso. Per quanto il soggetto possa impegnarsi in un ruolo, egli non è mai ciò che è come questo tavolo è…

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Una Grande Stanchezza…

di Pietro De Angelis
Una grande stanchezza. Come un’onda che è arrivata all’improvviso, e che tutto ha travolto, ma che in realtà è nata da lontano.
È nata nei giorni in cui tutti i punti di riferimento sono caduti, uno dopo l’altro, e ci siamo ritrovati persi e liberi.
Scrittori, intellettuali, politici, giornalisti, divulgatori, colleghi, amici, persino familiari; tutti ci hanno tradito, smascherando un volto ottuso e volgare, o spaventato e irrazionale, o violento e assetato di potere, o apatico e conformista.
È nata da una moria di intelligenze e una strage di affetti. È nata nel momento in cui tutti gli argini di etica, deontologia, civiltà, buon senso sono crollati, ed è stato possibile affermare che il cielo era verde e i prati blu…

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L’Ora della Verità

di Francesco Benozzo
Ora che siamo a ridosso di uno degli esiti finali della messa in scena planetaria sul Coronavirus, quello che sento, al posto della disperazione e della rinuncia, è una sensazione di lucidità.
Dopo un anno e mezzo di interventi militanti, le cui argomentazioni sono state confermate puntualmente dai fatti, dopo le minacce di morte ricevute dai facinorosi, dopo le censure che ho subito all’Università, dopo tre libri pubblicati in nome della Scienza e contro la “scienza a reti unificate”, dopo avere assistito alla decadenza cognitiva di persone che stimavo, dopo avere incontrato, sorpreso, persone che ancora non sono decadute; dopo tutto questo e tanto altro, io mi sento lucido e pronto.
Ho scritto nuovi poemi, ho composto nuove melodie, ho immaginato mondi ancora luminosi. So che perderò quasi certamente il lavoro per via di quello che penso, e che non saprò come vivere – la vita ha un suo prezzo economico e umiliante già adesso – né come farò a sopravvivere. Ma non mi sento sconfitto…

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Stiamo vedendo la Dittatura più spietata ed insidiosa del Genere umano!

di Daniele 6, 1-29
Infermieri, militari ed insegnanti che muoiono per arresto cardiaco o con trombosi e che vengono portate in terapia intensiva appena dopo la “magica punturina”.
Tutte persone giovani in salute ma costrette a farlo per categoria. Una strage con evidenze logiche e presto anche scientifiche che verranno però insabbiate a favore del capitale, del dominio satanico e del controllo globale.
Questa epoca sta vedendo la dittatura più spietata ed insidiosa del genere umano, sì, perché hanno la tecnologia e mezzi globali che prima non possedevano, hanno anestetizzato il mondo con telefonini e tv ed ora raccolgono i frutti…

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Basta un piccolo ricordo

di Mauro
Andando verso sud, percorrevamo alcuni chilometri sulla vecchia Aurelia. Il mare era sulla destra, ci aspettava.
Era già sera, erano i profumi degli arbusti, e la nostra musica interiore, le cicale. Le file serene di alberi, ci indicavano la strada verso il nostro paradiso di sale, e i pini marittimi ci parlavano, offrendoci i loro enormi ombrelli, la loro compagnia. Eravamo insieme. Ogni istante di quel sogno, era vero, ed era eterno. Abbiamo fermato il tempo in quel luogo, in quelle sere.
Non è facile fermare il tempo. Il tempo è come una molla che oscilla avanti e indietro, senza riposo. Il tempo prima ti precede, poi ti segue veloce, attaccandosi ai tuoi pensieri esausti, trascinandoli con sé. In quel luogo, in quelle sere, volavamo sopra la sabbia…

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Rompere la “Corazza”

di Valeria Pisano
Credo che ognuno di noi sappia di aver messo un bel po’ di strati corazzati attorno al proprio nucleo più tenero…
Secondo gli esperti, sin dalla prima infanzia iniziamo a renderci conto che non possiamo essere ciò che siamo davvero, e non possiamo avere ciò di cui avremmo davvero bisogno.
Quel bimbo o quella bimba avevano voglia di esplorare ogni piccola o grande cosa, di ridere o piangere, di toccare, di essere toccati, di ricevere coccole, baci e carezze, di dire ogni cosa passasse per la mente, di correre e saltare… ogni sgridata ed ogni sguardo di disapprovazione, ogni commento su ciò che si può fare o no, ogni insegnamento e l’esempio costante degli adulti ha spento lentamente tutto ciò, così come ogni delusione o dolore o separazione…
La corazza l’abbiamo costruita gradualmente, per proteggere quella parte di noi che sarebbe potuta soccombere alla disperazione. L’inconscio è un amico fedele, che possiede un manuale infinito di soluzioni e risorse, ed ha saputo nascondere con prontezza e delicatezza, meglio di qualsiasi agente segreto, ogni traccia delle ferite ricevute…

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Benessere individuale e Sistemi di Controllo sociale

Dott. Roberto Slaviero
“L’amore è l’unica religione, tutto il resto è solo spazzatura”. (Osho Rajneesh)
Inizio questo questa mia riflessione citando questa frase del maestro spirituale indiano, che inoltre affermava: “la nuova religione dovrà essere una religione di amore e non di leggi, una religione della natura e non della disciplina, una religione di totalità e non di perfezione, una religione di sentimenti e non cerebrale”. “Ogni essere umano viene programmato dalla nascita ad essere cristiano, hindù, ebreo, mussulmano etc. Il bambino nasce innocente e viene appesantito da migliaia di concetti… Il mio lavoro fondamentale è renderti un individuo, non un semplice ingranaggio del sistema, voglio darti una libertà dell’anima… “.
Voi direte: cosa c’entra questo con lo stato di salute personale?…

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La nostra Paura più profonda

“La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda è di essere potenti oltre ogni limite”.
“È la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più.
Ci domandiamo: ‘Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso?’.
In realtà chi sei tu per non esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo, non serve al mondo.
Non c’è nulla di illuminato nello sminuire se stessi cosicché gli altri non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere, come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi, in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, inconsapevolmente diamo agli altri la possibilità di fare lo stesso
E quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri”

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Le Forze Antagoniste

di Ginevra Pressenda
Una Legge universale dice che quanto più siamo decisi ad andare in una direzione, tanto più ci arrivano delle forze antagoniste a sbarrarci il cammino.
Invece di arrabbiarci pestando i piedi considerando la cosa ingiusta, visto che non la possiamo cambiare, la cosa più saggia da fare è sfruttare la cosa a nostro vantaggio.
Intanto, avere una forza antagonista che ci mette il bastone tra le ruote, è una bella sfida a comprendere quanto amiamo il nostro percorso di vita, quanto davvero lo sentiamo nostro nell’anima, ma soprattutto ci tira fuori la grinta.
Questo non significa lottare contro la forza antagonista – ne usciremmo sconfitti – ma essere più scaltri di lei, conoscerla, osservarla, scansarla come si fa nelle arti marziali. Più le diamo importanza e più prende potere, togliendoci energia…

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Non cercare Sicurezze

Osho
La vita è semplicemente energia traboccante senza alcuno scopo. Vivi la tua vita come un gioco e non come un lavoro.
La mente seria trasforma il gioco in lavoro. Tu prova a fare il contrario: trasforma il lavoro in gioco. Se sarai in grado di concepire questa vita come un sogno, allora vivrai per davvero.
Chi riesce a concepire la vita come un sogno, significa che ha rinunciato. Rinunciare non significare lasciare il mondo, ma cambiare atteggiamento. Significa accogliere la vita come un gioco.
Nel momento in cui rinunci, non sei più legato al passato. Sei libero di vivere, di giocare, di accogliere qualunque cosa ti accada. Questo significa saper vivere nell’incertezza, nell’insicurezza. Più cerchi sicurezze, meno vivrai in pieno la tua vita. Se vivi nelle sicurezze, sei già morto…

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