Narcisismo Patologico e aggressività: tra invidia e ingratitudine

 Dott.ssa Silvia Michelini
Il grande auto-inganno: “Io non ho bisogno di nessuno“. Chi si relaziona (o si è relazionato con una persona affetta da NP) ha imparato a sue spese, che i narcisisti sono incapaci di provare gratitudine verso la vita e ancora meno verso le persone, a meno che queste persone si pongano nella relazione come umili servitori infaticabili e, soprattutto, muti.
I narcisisti sono ciechi rispetto all’oggetto (inteso come persona, situazione o cosa con cui ci si relaziona), possono mostrarsi gentili e umili, ma solo come strategia di manipolazione finalizzata a raggiungere un proprio obiettivo. Il paradosso è molto chiaro: “se tu mi aiuti, io mi irrito intimamente e devo svalutarti, perché il tuo aiuto conferma che io non sono invulnerabile e che quindi ho bisogno degli altri per sopravvivere”.
La negazione dell’implicita dipendenza nelle relazioni (uomo/donna, amicali, genitoriali..) è la base dell’inganno narcisistico. Se io ho ottenuto qualcosa grazie a te, la mia integrità è minacciata. Per questo non è raro, che ad un gesto di gentilezza e cortesia di affetto segua un agito aggressivo verso l’altro (dinamica di contro-dipendenza)…

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Rompere la “Corazza”

di Valeria Pisano
Credo che ognuno di noi sappia di aver messo un bel po’ di strati corazzati attorno al proprio nucleo più tenero…
Secondo gli esperti, sin dalla prima infanzia iniziamo a renderci conto che non possiamo essere ciò che siamo davvero, e non possiamo avere ciò di cui avremmo davvero bisogno.
Quel bimbo o quella bimba avevano voglia di esplorare ogni piccola o grande cosa, di ridere o piangere, di toccare, di essere toccati, di ricevere coccole, baci e carezze, di dire ogni cosa passasse per la mente, di correre e saltare… ogni sgridata ed ogni sguardo di disapprovazione, ogni commento su ciò che si può fare o no, ogni insegnamento e l’esempio costante degli adulti ha spento lentamente tutto ciò, così come ogni delusione o dolore o separazione…
La corazza l’abbiamo costruita gradualmente, per proteggere quella parte di noi che sarebbe potuta soccombere alla disperazione. L’inconscio è un amico fedele, che possiede un manuale infinito di soluzioni e risorse, ed ha saputo nascondere con prontezza e delicatezza, meglio di qualsiasi agente segreto, ogni traccia delle ferite ricevute…

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La “Ferita” più profonda…

di Antonella Consoli
La ferita da rifiuto è la prima che si manifesta ed è profondissima, la persona si sente respinta con tutto il suo essere e sente che il suo diritto di esistere è negato.
Può accadere che un figlio arrivi ad una coppia inaspettatamente, “per caso”, in modo non prestabilito e quindi magari non del tutto desiderato. Ma può accadere anche che il genitore non abbia reale intenzione di rifiutare il bambino/a, ma che questi veda tutto attraverso il filtro del rifiuto, leggendo la realtà secondo questa “ferita”.
Quindi la “ferita da rifiuto” dipende anche dalla propria percezione. Il corpo della persona con questa ferita, è striminzito, sembra voler occupare poco spazio e anche nella vita quotidiana cercherà di prenderne il meno possibile. Si sviluppa così la “maschera del fuggitivo”; la prima reazione di chi si sente rigettato in tutto il suo essere, infatti, è la fuga…

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Quando ti ritrovi a dire “non cambia mai niente”

di Lino Fusco
Dopo tanto lavoro su di sé una persona può arrivare a dire “non cambia mai nulla”.
Magari ha fatto tanti cambiamenti importanti in diverse aree della sua vita, ha sviluppato nuovi modi di guardare alla realtà, ha smesso di lamentarsi in modo sterile e sta lavorando sui suoi obiettivi, ha imparato a comunicare in modo più efficace, ma alcune cose restano sempre le stesse…
Ad esempio, sono presenti pensieri quali: “non mi sento mai all’altezza di questa situazione”, “non mi sento mai adeguato al mio lavoro”, “non riesco mai a vivere una relazione con serenità”, “non riesco ancora a farmi rispettare”

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Solitudine di coppia: quando chi ci sta accanto non ci soddisfa a livello emotivo

Dobbiamo capire che sentirsi soli nonostante la presenza degli altri, non fa altro che consumarci e distruggerci poco alla volta. Avere il coraggio di ammetterlo e allontanarci da questo contesto, è il modo migliore per iniziare a vivere una vita più appagante ed emotivamente sana.
C’è una frase che a detta di tutti rivela una grande verità, anche se in pochi ci hanno davvero riflettuto e l’hanno messa in pratica, “meglio soli che male accompagnati”. È un chiaro riferimento alla solitudine di coppia, forse la più terribile di tutte.
Se l’idea di non avere nessuno accanto ci fa paura e ci spaventa, immaginiamo come dev’essere sentirsi soli anche in compagnia del partner. Purtroppo, però, si tratta di una situazione più comune di quanto pensiamo. E i problemi iniziano quando, pur sapendolo, non si fa nulla al riguardo…

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Le 5 fasi del Risveglio Spirituale

Molte persone stanno vivendo un percorso di trasformazione, avendo la consapevolezza che la loro vita è esattamente come una sorta di scuola, dove vivono costantemente lezioni per imparare e crescere.
Abbiamo bisogno di darci il permesso di non sapere tutto, ma è importante conoscere a che punto siamo in questo processo.
Ecco le 5 fasi che ti aiuteranno nel tuo percorso di risveglio:
1. Accetti di stare dove sei sul tuo attuale cammino e sai che se sei lì esiste un motivo. Nulla avviene per caso.
2. Anticipando la fase successiva, sai che comportandoti in modo coerente, soprattutto con te stesso, sarai preparato e più consapevole a vivere quello che la vita ti porterà…

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Esiste un Piano Divino che ti ama… lascia che accada

di Ollin
Ti rendi conto che tutto ciò che succede ha un senso… hai cercato di capire e di controllare qualcosa che se ne doveva andare e hai sofferto perchè non era come volevi tu, senza fermarti a osservare nel silenzio, senza fermarti a sentire, senza chiedere all’unica grande e vera guida che tutti abbiamo dentro: il Cuore.
Allora hai cercato di lottare contro i tuoi pensieri, le tue sensazioni, contro il tempo e lo spazio, cercando di controllare gli altri, i loro pensieri, i comportamenti, il loro cammino. E tutto questo perchè l’hai fatto? Ti sei reso conto che cambiare l’altro non è amore?
Ti sei aggrappato all’idea che tutto ciò fosse la cosa migliore, annebbiando i segnali che la vita ti stava dando. Volevi che fosse come speravi tu e hai messo mille filtri per non vedere, mille scuse per giustificare, rifiutando la realtà delle cose e allontanandoti da te stesso e dal vero amore. Allora, ti sei costruito una corazza che ti protegge ma ti separa da tutto e tutti, e anche quella la riesci a giustificare, ti senti bene e ti convinci che lì dentro sei libero e nessuno ti può far del male…

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Le “Ferite” dell’Anima

di Sergio Cupidi
Nasciamo per dare la possibilità alla nostra anima di essere noi stessi, di esprimersi al meglio vivendo molteplici esperienze e tutti, nessuno escluso, abbiamo la stessa missione: vivere queste esperienze per poterci evolvere.
Fintantoché una situazione viene vissuta nella non-accettazione, nel senso di colpa, nel giudizio, nella paura, l’essere umano continuerà ad attrarre circostanze e persone che gli faranno rivivere quella stessa esperienza. E’ il cammino che la nostra anima ha scelto per potersi evolvere, per risolvere conflitti che si porta dietro da altre incarnazioni e questa vita rappresenta il modo migliore per porre fine a corsi e ricorsi di situazioni e poter finalmente proseguire sulla sua strada.
Rifiuto, abbandono, umiliazione, tradimento e ingiustizia, sono le ferite che ci impediscono di essere noi stessi, ci condizionano e gettano un’ombra scura sulla nostra vita, impedendoci di vedere il vero scopo della nostra esistenza. Esse determinano molti aspetti del nostro carattere perché, per sopravvivere a tali ferite, reagiamo indossando delle maschere che ci consentono di non rivivere quel dolore:…

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Come sta il tuo bambino interiore? Abbraccialo e riconciliati con lui

Come sta il tuo bambino interiore? Abbraccialo e riconciliati con lui

di Luz  Ivonne Ream
Se il nostro bambino interiore è ferito, la nostra parte adulta non si svilupperà in modo sano.
L’infanzia è una fase cruciale per lo sviluppo della nostra personalità. È il periodo in cui tutto ciò che acquisiamo definirà chi saremo. Ci aiuterà cioè nel nostro sviluppo generale come persone, tenendo conto che mente, corpo e spirito saranno sempre perfettamente uniti tra loro.
Durante l’infanzia impariamo ad avere idee chiare, in modo da poter discutere – e non solo ad avere opinioni – sul mondo, sull’uomo, sulla vita. Impariamo a distinguere il bene dal male, basandoci su valori che ci permettono di formare giudizi e quindi di comportarci in base ad essi.
È la fase in cui i nostri genitori sono i nostri eroi, i modelli da seguire, le figure che ci danno sicurezza e che ci fanno sentire amati e apprezzati (anche se, purtroppo, a volte accade il contrario)…

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