Come acquisire Energia Positiva in poco tempo

di Marta Abbà
Manuali vari e guru ci raccomandano di stare con persone positive, che ci facciano sentire bene e che abbiano un atteggiamento ottimista e onesto nei confronti della vita e delle persone. Ci sono dei momenti però, in cui non possiamo che frequentare persone e ambienti tossici.
A quel punto, stringiamo i denti e barrichiamoci in una bolla immaginaria, certi che si può imparare come recuperare energia positiva in poco tempo e come diventare impermeabili alla negatività altrui.
Cos’è l’energia positiva?
La si può intendere in tanti modi, noi la vogliamo descrivere come un certo modo di approcciarsi alla quotidianità che non si basa sul lamento e sulla critica ma sulla gratitudine e sul si può fare. Se ognuno è maestro di se stesso, allora “gambe in spalla” e cerchiamo di fare qualcosa di buono che ci piaccia, naturalmente credendo che sia possibile e che siamo in grado di farlo, altrimenti è inutile mettercisi…

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Come imparare a cambiare ad ogni età

di Deepak Chopra
Chi ti ha messo in testa l’idea che sei troppo grande per imparare qualcosa di nuovo o per cambiare il modo in cui vivi?
Esiste un vecchio detto che dice che non si possono insegnare dei nuovi trucchi ad un vecchio cane. Più diventi grande, più hai la tendenza a credere che questo sia vero anche per te. Ma da dove viene questo modo di pensare?
Quando si è giovani, sembra di avere il mondo intero ai nostri piedi… il solo limite è rappresentato dal cielo, crediamo di poter fare tutto quello che stabiliamo nella nostra mente. Ci sentiamo sicuri di noi stessi, appassionati e motivati. Ti senti senza paura, ambizioso e pieno di vita.
Cadere nella monotonia
Poi accade che ad un certo momento lungo il tuo cammino, vieni distratto ed esci dal sentiero. Accade qualcosa che distoglie la tua attenzione dai tuoi obiettivi e dai tuoi sogni, ma tu hai promesso che tornerai a questi… una volta che avrai pagato il mutuo della casa, cresciuto i figli o superato dei problemi di salute… e poi finisce che non lo si fa più niente. La vita inevitabilmente si complica, le tue aspirazioni vengono messe da una parte e tu ricadi in una monotona routine…

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Troppo silenzio: 4 situazioni in cui tacere è negativo

di Valerio Guiggi
Capire quando parlare e quando tacere può essere tutt’altro che semplice, nelle diverse situazioni che ci troviamo ad affrontare.
In alcuni casi il silenzio parla, infatti, e dice qualcosa di noi, ma quello che trasmette può non essere positivo: per capire meglio, in questo articolo abbiamo raccolto quattro situazioni in cui il silenzio eccessivo può essere dannoso; in altre parole, situazioni in cui per il nostro bene non è corretto tacere.
1. Quando ci sono dei conflitti
Quando ci sono dei conflitti con altre persone, tacere non è mai una buona idea. Non parlare, infatti, equivale ad una sottomissione, e se sappiamo di avere ragione potremmo passare dalla parte del torto.
Certo, è importante naturalmente anche come si parla; se dobbiamo arrabbiarci e passare quindi ad un dialogo emotivo e non razionale è meglio lasciar perdere, ma nei conflitti, parlare con razionalità e spiegare le nostre ragioni è la soluzione in generale migliore…

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Quando ti ritrovi a dire “non cambia mai niente”

di Lino Fusco
Dopo tanto lavoro su di sé una persona può arrivare a dire “non cambia mai nulla”.
Magari ha fatto tanti cambiamenti importanti in diverse aree della sua vita, ha sviluppato nuovi modi di guardare alla realtà, ha smesso di lamentarsi in modo sterile e sta lavorando sui suoi obiettivi, ha imparato a comunicare in modo più efficace, ma alcune cose restano sempre le stesse…
Ad esempio, sono presenti pensieri quali: “non mi sento mai all’altezza di questa situazione”, “non mi sento mai adeguato al mio lavoro”, “non riesco mai a vivere una relazione con serenità”, “non riesco ancora a farmi rispettare”

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Ricordati di te… ora!

di Gabriella Costa 
Non aspettare più qualcosa che arrivi dall’esterno e che abbia il potere di trasformare in meglio la tua vita. Sei tu e soltanto tu che puoi fare la differenza.
Noi non siamo qui per fare numero, noi siamo qui per fare la differenza e secondo il potenziale di autostima che vogliamo impegnare, possiamo farla per noi e per la nostra famiglia, ma anche per il pianeta stesso.
Cambiare modo di guardare le cose importanti che ci riguardano, comporta anche  la possibilità di ascoltarci di più e di rispondere da subito ed in maniera prioritaria alle nostre esigenze. Tu che leggi, sei disposta a credere che già oggi avresti tutto quello che chiedi, se ieri ci avessi creduto davvero? Certo, se lo avessi fatto in precedenza, saresti giunta dove volevi, avresti già quello che dicevi di volere, faresti già quello che dicevi di voler fare. Ma non è troppo tardi!…

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“Gli opposti non si attraggono”: il vantaggio di essere simili

di Igor Vitale
Molto spesso è stato riscontrato, nei detti popolari, un fondamento scientifico. Non pare esser così per il famoso “gli opposti si attraggono”: la maggior parte degli studi di psicologia sociale, perlomeno, suggerisce che sono i simili ad attrarsi, e non gli opposti.
Tendiamo a valutare positivamente le persone simili a noi, sia per quanto riguarda la somiglianza fisica, sia per quanto riguarda la somiglianza nei termini della personalità, degli hobby e così via. Questa tendenza avviene per mantenere alta l’autostima, e anche perché naturalmente siamo più in grado di comprendere le persone a noi simili.
Per mantenere alta l’autostima abbiamo infatti diverse strategie:
1. valutare positivamente noi stessi. Questa strategia è molto esplicita, e tende proprio per questo ad essere poco utilizzata, proprio perché è molto esplicita. Per non apparire vanitosi pochi scelgono questa alternativa…

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Famiglie tossiche: caratteristiche

Nella maggior parte dei casi nelle famiglie tossiche soffrono i figli, poiché più vulnerabili.
Le famiglie tossiche sono come delle piccole isole cariche di conflitti, comandi e dinamiche disfunzionali che interessano tutti i membri.
Sappiamo anche che l’aggettivo “tossico” va molto di moda. Tutti voi avrete sicuramente ascoltato o utilizzato espressioni del tipo “la mia relazione è tossica” o “ho un collega tossico”. È importante sottolineare che questa etichetta non corrisponde a nessuna descrizione clinica e che non esiste nessun manuale di psicologia che la definisca come una patologia o un disturbo. Tuttavia, il suo uso colloquiale, raggruppa un insieme di processi che si identificano alla perfezione con la parola “tossicità”…

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Solitudine di coppia: quando chi ci sta accanto non ci soddisfa a livello emotivo

Dobbiamo capire che sentirsi soli nonostante la presenza degli altri, non fa altro che consumarci e distruggerci poco alla volta. Avere il coraggio di ammetterlo e allontanarci da questo contesto, è il modo migliore per iniziare a vivere una vita più appagante ed emotivamente sana.
C’è una frase che a detta di tutti rivela una grande verità, anche se in pochi ci hanno davvero riflettuto e l’hanno messa in pratica, “meglio soli che male accompagnati”. È un chiaro riferimento alla solitudine di coppia, forse la più terribile di tutte.
Se l’idea di non avere nessuno accanto ci fa paura e ci spaventa, immaginiamo come dev’essere sentirsi soli anche in compagnia del partner. Purtroppo, però, si tratta di una situazione più comune di quanto pensiamo. E i problemi iniziano quando, pur sapendolo, non si fa nulla al riguardo…

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Attenti al Linguaggio che usate con voi stessi, l’Inconscio ascolta

Ogni nostra decisione, ogni stato d’animo, ogni malattia, ogni comportamento, ogni cambiamento fisiologico ecc. ha origine dalla comunicazione che abbiamo continuamente con noi stessi.
Se ci rivolgiamo a noi stessi con un linguaggio debilitante, il risultato sarà un comportamento e conseguenze debilitanti, mentre se ci rivolgiamo a noi stessi con un messaggio di potere e di possibilità, il nostro comportamento determinerà come risultato potere e successo.
Rivolgersi a se stessi con parole tipo: “io sono un fallito”, “che sbadato che sono”, “io sono una persona negativa”, “io sono sfortunato”, “io sono stressato”, “capitano tutte a me”, “non ce la farò mai”, “sono un incapace”, “che stupido che sono” ecc. significa gettare il seme di un malessere inconscio…

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Non scaricare le frustrazioni sui propri figli

Prima di riversare la vostra ira sui vostri figli, dovete rendervi conto che essi non sono colpevoli dei vostri problemi e che bisogna evitargli inutili sofferenze che potrebbero minarne l’autostima.
I nostri figli non meritano di ricevere tutto il nostro stress, le nostre ansie, le nostre paure causati dalle brutte esperienze che possono capitarci di tanto in tanto. È facile urlare loro contro, arrabbiarsi e persino, punirli senza alcuna ragione. Non ci rendiamo conto, però, che non sono colpevoli di ciò che ci è andato storto nel corso della giornata o per quanto, ad esempio, ci sentiamo frustrati per i problemi con il nostro partner. Nessuno è colpevole di ciò che vi succede, men che meno loro…

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