Genitori e figli: quando sono i toni ad essere sbagliati

di Stefania Partipilo
Sembra che il tono di voce sia uno strumento prezioso, in alcuni casi in grado di determinare gli esiti della comunicazione e relazione tra genitori e figli.
Modalità brusche di comunicare fra genitori e figli rischiano di compromettere i benefici che si potrebbero trarre da una sana comunicazione, finendo per intaccare la qualità della relazione stessa.
“Sarà pur vero ciò che dice, ma sono i toni ad essere sbagliati”. Quante volte abbiamo sentito dire questa frase? Quando ci si relaziona con persone che utilizzano un tono di voce brusco ed aggressivo, viene naturale la tendenza a soffermarsi sulle modalità utilizzate per comunicare, piuttosto che sul contenuto del discorso. Inoltre, questo ci porta a valutare negativamente la persona che ci sta parlando con fare direttivo. In particolare, quando queste situazioni si verificano fra genitori e figli, si rischia di compromettere i benefici che potrebbero trarsi da una sana comunicazione, finendo per intaccare la qualità della relazione stessa. A tal proposito, un recente studio ha voluto indagare come cambiano le risposte dei figli adolescenti alle richieste fatte dalle mamme, in base all’utilizzo di tono di voce diversi…

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Atteggiamenti e caratteristiche di una madre “tossica”

La madre tossica è molto più diffusa di quanto si pensi e molte di queste, ovviamente, non sanno neanche di esserlo.
La madre tossica ci diventa a causa di alcuni tratti della sua personalità. In genere, la madre tossica ha un carattere molto forte e tende a voler avere il comando su qualsiasi cosa. È una donna che non mostra molto i sentimenti, in quanto lo ritiene da deboli.
Tende a pensare molto a se stessa e poco agli altri. Nonostante questo, è iperprotettiva nei confronti dei figli – danneggiando la loro crescita – i quali finiscono per vedere il mondo in modo negativo e distruttivo.Spesso non si accorge di essere ossessionante, controlla qualsiasi cosa che riguarda i figli e per lei questa è una dimostrazione di affetto. Se i figli vogliono essere indipendenti per lei è un trauma, in quanto lo percepisce come un rifiuto. Questo porta spesso i figli a non seguire le proprie idee, tendenze e aspirazioni, e a divenire adulti frustrati e infelici…

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Figli Padroni e Manipolatori: cosa deve fare il genitore quando si ribaltano i ruoli?

di Maura Manca
A volte capita che la conflittualità tra le due generazioni diventi esagerata, rasenti il limite della tollerabilità, della violenza fisica e verbale e in cui la vittima è il genitore.
Il genitore viene gestito e prevaricato dalla personalità patologica del figlio che non gli riconosce più un ruolo, sempre che lo abbia mai fatto, che vede solo se stesso e le sue esigenze, e individua il genitore come una persona da usare per ciò che gli serve, a cui non deve rendicontare niente e riconoscere nulla, bensì pretendere.
È vero che la crescita e soprattutto l’adolescenza con figli con un temperamento reattivo, un comportamento oppositivo e provocatorio, dà luogo ad un “braccio di ferro” molto duro ed estenuante, soprattutto per il genitore e che spesso finisce in un ribaltamento dei ruoli, in cui il figlio comanda, detta legge ed in un certo senso diventa padrone…

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Non insegnate ai bambini

 di Federica Morrone
“Non insegnate ai bambini la vostra morale, è così stanca e malata, potrebbe far male…” (Giorgio Gaber “Non insegnate ai bambini”)
Un bambino risponde ‘grazie’ perché ha sentito che è il tuo modo di replicare a una gentilezza, non perché gli insegni a dirlo.
Un bambino si muove sicuro nello spazio, quando è consapevole che tu non lo trattieni, ma che sei lì nel caso lui abbia bisogno di te.
Un bambino quando si fa male, piange molto di più se percepisce la tua paura.
Un bambino è un essere pensante, pieno di dignità, di orgoglio, di desiderio di autonomia, non sostituirti a lui, ricorda che la sua implicita richiesta è “aiutami a fare da solo”

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“Mom shaming”: Il fenomeno che trasforma “madri reali” in “cattive madri”

di Jennifer Delgado Suárez
I genitori di oggi sono sottoposti a una pressione sociale brutale. Da un lato, ci sono leggi che quasi criminalizzano certi comportamenti e, dall’altro, la scienza mostra loro tutte le conseguenze dei loro errori nello sviluppo dei figli.
Sappiamo che gridare contro ai bambini danneggia il loro cervello, gli sbalzi di umore del padre lasciano delle sequele nello sviluppo emotivo dei figli e alcuni complimenti possono distruggere l’autostima infantile.
A questo si aggiunge che molte persone ipocrite e moraliste non esitano ad attaccare i genitori, in particolare attraverso i social network, trasformandosi in insegnanti, psicologi e genitori modello. Così, alcuni diranno che hai abbandonato tuo figlio anche se gli stai accanto, o che lo stai maltrattando solo perché hai alzato la voce di un paio di decibel…

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Perdona i tuoi genitori, hanno fatto del loro meglio

Perdonate i vostri genitori per le loro carenze affettive, per il tempo di scarsa qualità che vi hanno dedicato, per tutto il dolore che vi hanno causato, a volte, maltrattandovi… in fondo, hanno fatto ciò che potevano.
Anche ora forse starete subendo le conseguenze delle azioni dei vostri genitori, che vi fanno male, che vi fanno provare rancore, tuttavia, se ci pensate bene, i vostri genitori hanno fatto del loro meglio e forse anche voi, al posto loro – con il loro bagaglio di esperienze e nella loro situazione – avreste fatto lo stesso.
Perdonate i vostri genitori… non hanno potuto fare di meglio
Non hanno saputo fare di meglio, perché nessuno ha insegnato loro a svolgere quel ruolo importante che hanno deciso di adottare. Sappiamo che forse vi sarà capitato di pensare quella frase che molti dicono: “Potevano evitare di mettermi al mondo, allora!”

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Famiglie tossiche: caratteristiche

Nella maggior parte dei casi nelle famiglie tossiche soffrono i figli, poiché più vulnerabili.
Le famiglie tossiche sono come delle piccole isole cariche di conflitti, comandi e dinamiche disfunzionali che interessano tutti i membri.
Sappiamo anche che l’aggettivo “tossico” va molto di moda. Tutti voi avrete sicuramente ascoltato o utilizzato espressioni del tipo “la mia relazione è tossica” o “ho un collega tossico”. È importante sottolineare che questa etichetta non corrisponde a nessuna descrizione clinica e che non esiste nessun manuale di psicologia che la definisca come una patologia o un disturbo. Tuttavia, il suo uso colloquiale, raggruppa un insieme di processi che si identificano alla perfezione con la parola “tossicità”…

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Madri delle nostre madri. Perché ci sentiamo in colpa?

di Silvia Lo Vetere
La medicina, nell’arco di pochi decenni, sembra aver compiuto miracoli (o almeno così pare ad un occhiata superficiale): la verità è che le malattie sono in aumento, soprattutto quelle neurodegenerative; oggi però si prevengono, si diagnosticano precocemente, sono più curabili e consentono potenzialmente una vita più lunga.
Le “nuove genitorialità”
Purtroppo i risvolti di questo allungamento della vita non sono solo positivi. Allungandosi la vita, sono anche aumentate le malattie croniche e quindi i bisogni di cura e di assistenza si sviluppano oggi in un arco di tempo ineditamente allungato. Proprio in questo contesto, nasce un vero e proprio tipo nuovo di genitorialità: quella che vede sempre più figli, su per giù arrivati alla soglia della cinquantina, assistere e curare i propri genitori che si ammalano e perdono autonomia, per tempi potenzialmente protratti, mai esistiti nella storia dell’umanità…

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Panico: quando manca la terra sotto i piedi

di Franco Bianchi
L’attacco di panico può capitare in strada, all’aperto, ma anche alla fila della cassa di un supermercato. Lo si sente arrivare, si blocca il respiro, il sudore arriva insieme alla paura con una grande voglia di scappar via.
Viene definito attacco di panico una patologia collegata all’ansia, inserito nei più comuni disturbi psichiatrici, con una sintomatologia complessa, poiché si presenta con numerose sfaccettature e modalità. Si calcola che circa dieci milioni di italiani lo abbiano subito almeno una volta nella vita. Si presenta in adolescenza ed in età più matura, con un’incidenza maggiore nelle donne di circa tre volte rispetto agli uomini, con differenti modalità e la durata è di solito breve: scompare in poco tempo così come rapidamente sono arrivati i sintomi.
I principali e più frequenti sono rappresentati da:
– Tremori fini o a grandi scosse alle braccia e alle gambe.
– Dolore o fastidio al petto.
– Sudorazione.
– Sensazione di soffocamento.
– Respiro corto o sensazione di asfissia o iperventilazione.
– Sensazioni di sbandamento, di instabilità, di svenimento.
– Palpitazioni o tachicardia sempre più forte.
– Paura di morire.
– Sensazioni di torpore o di formicolio.
– Paura di impazzire o di perdere il controllo.
– Nausea o disturbi addominali.
– Sensazioni di irrealtà, di stranezza, di distacco dall’ambiente.
– Vampate o brividi.
– Forte aumento della pressione sanguigna (ipertensione) o, al contario, rapido crollo (ipotensione).
– Paura di stare sempre peggio e di non riuscire a riprendersi.
– Formicolio agli arti e alle mani…

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Non scaricare le frustrazioni sui propri figli

Prima di riversare la vostra ira sui vostri figli, dovete rendervi conto che essi non sono colpevoli dei vostri problemi e che bisogna evitargli inutili sofferenze che potrebbero minarne l’autostima.
I nostri figli non meritano di ricevere tutto il nostro stress, le nostre ansie, le nostre paure causati dalle brutte esperienze che possono capitarci di tanto in tanto. È facile urlare loro contro, arrabbiarsi e persino, punirli senza alcuna ragione. Non ci rendiamo conto, però, che non sono colpevoli di ciò che ci è andato storto nel corso della giornata o per quanto, ad esempio, ci sentiamo frustrati per i problemi con il nostro partner. Nessuno è colpevole di ciò che vi succede, men che meno loro…

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