Terzo Giorno

Com’era prevedibile, lo scontro Israele-Iran già al terzo giorno mostra la sua essenza vera.
Netanyahu ha convinto il deep power USA che sarebbe stato in grado di infliggere un colpo decisivo a Teheran, che ha convinto Trump sarebbe servito a spezzare le resistenze iraniane, facendogli accettare (almeno sostanzialmente) le condizioni pretese da Washington per un accordo. Ma, come sempre… fanno i conti senza l’oste.
Tel Aviv si è lanciata in una campagna d’attacco fondata sul principio classico del first strike annichilente, cui segue una coda di attacchi per piegare la resistenza nemica. Ma se l’operazione di attacco è stata pianificata per anni, anche l’Iran non è stata con le mani in mano. Gran parte degli asset strategici sono stati spostati sottoterra, a grande profondità. Perché Teheran gioca una partita diversa da quella israeliana…

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Nemici

di EG
Lo “Stato ebraico” è  fonte inesauribile di destabilizzazione nel Mediterraneo.
Il cosiddetto “Stato ebraico” (perché non riconosciuto da diversi aderenti alle varie versioni del Giudaismo, e che ha fatto di tutto per accreditarsi sin dai suoi albori presso costoro come legittimo ed imprescindibile, fino al punto limite del messianismo) è stato ed è una fonte inesauribile di destabilizzazione nel Mediterraneo e al crocevia tra Europa, Asia ed Africa.
Come Italia, per “difendere Israele”, a partire dagli anni Novanta abbiamo perso progressivamente partner commerciali di tutto rispetto, a partire dall’Iraq, e poi via via, uno dopo l’altro, passando per la Siria, ed arrivando proprio all’Iran, persino escluso dalle transazioni bancarie. Tutto a detrimento di tutti gli italiani che hanno dovuto chiudere baracca e burattini con le loro attività, perché non c’era più verso di combinare nulla…

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AIEA e la Risoluzione Contro il Programma Nucleare Iraniano

di Redazione de l’AntiDiplomatico
Nonostante gli avvertimenti dell’Iran, l’AIEA (Agenzia internazionale per l’energia atomica) nelle scorse ore aveva adottato una risoluzione in cui accusava Teheran di non aver rispettato i propri obblighi in materia nucleare.
L’agenzia internazionale, appena prima dell’attacco israeliano, aveva formalmente stabilito che l’Iran non stava rispettando i suoi obblighi in materia nucleare, una decisione che avrebbe potuto innescare nuove tensioni e un tentativo di ripristinare le sanzioni delle Nazioni Unite contro Teheran entro la fine dell’anno…

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Venezuela, Economia in Controtendenza: +9% nel 2024 e 1,8 Milioni di Startup

di Redazione de l’AntiDiplomatico
Dall’ “Agenda Bolivariana” ai “13 motori”: così il PIL vola senza cedere alle pressioni USA.
Il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro, ha annunciato risultati economici significativi per il Paese, nonostante le pressioni internazionali e un contesto globale complesso. Durante la chiusura del Congresso Internazionale degli Imprenditori, il leader bolivariano ha evidenziato una crescita del 59% nel settore dell’imprenditorialità nel 2024, raggiungendo 1,8 milioni di iniziative registrate, e un aumento del PIL del 9% nello stesso anno. Un traguardo che, secondo Maduro, dimostra la forza del modello economico venezuelano…

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La Globalizzazione è Finita, Non Andate in Pace

di Marcello Veneziani
Siamo sull’orlo di un grande precipizio, e non sappiamo se sia possibile arretrare dal baratro, o se sia destino vivere costeggiando l’abisso, o se si possa davvero precipitare dentro. Le incognite sono tante, le variabili pure…
Tre guerre mondiali spaccano e sconvolgono questo mondo di pace. In primis la guerra delle armi, delle distruzioni e dei popoli che si è concentrata in Ucraina e in Palestina ma in realtà pullula di innumerevoli focolai sparsi nel mondo; col grottesco colpo di coda europeo, che corre al riarmo per riaccendere le ostilità con la Russia. Poi la guerra dei dazi, del commercio e della finanza che sta squassando il pianeta dopo le sanzioni di Trump al mondo, in una specie di girone di ritorno dell’americanizzazione del pianeta. Infine la guerra dello spazio, dei satelliti e dell’intelligenza artificiale in cui Stati, potenze, intelligence, deep state e colossi privati si contendono il primato e l’egemonia dei mezzi di controllo, comunicazione e sviluppo tecnologico del futuro…

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La Caduta di Zelensky

di Aleksandr Dugin 
I negoziati di Riyadh rappresentano, inequivocabilmente, una svolta.
Anche la composizione dei negoziatori, tra i quali, ad esempio, la parte americana non aveva il piuttosto goffo e duro Kellogg, la dice lunga. Trump ha inviato ai negoziati le persone più capaci di comprendere e ascoltare la posizione della Russia, per poi trasmettergliela personalmente.
Sembra che lo stesso Trump sia molto soddisfatto dei primi risultati dei negoziati. La parte russa esprime un cauto ottimismo. Chiaramente, non è stato ancora discusso alcun piano specifico per risolvere la questione ucraina. Tuttavia, sembra che il nostro eccellente gruppo, guidato da Ushakov e Lavrov, abbia per la prima volta trasmesso in modo obiettivo, calmo e con argomentazioni ragionate la posizione russa agli americani. Questa è davvero una novità…

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Inizia lo Smantellamento della NATO

La NATO è sull’orlo del collasso…
Se le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano tedesco BILD e un annuncio simile fatto dal Financial Times secondo cui gli Stati Uniti sarebbero pronti a ritirarsi dagli stati membri della NATO che hanno aderito dopo il 1990 (tra cui i paesi baltici) fossero vere, la NATO potrebbe essere ufficialmente dichiarata morta.
La NATO è stata creata e ha operato con un unico obiettivo: porre fine all’influenza e alla minaccia dell’Unione Sovietica e, in seguito, della Russia. La NATO infatti si espanse gradualmente verso la Russia, assorbendo un paese dopo l’altro.
Il conflitto è ormai avvenuto e la Russia ha vinto…

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È Difficile Se Non Impossibile Eseguire un’Esaustiva Analisi Geopolitica sugli Eventi Recenti

di Claudio Martinotti Doria
In questi giorni concitati in cui avviene di tutto nel mondo, in particolare nel Vicino Oriente (Medio Oriente per gli anglosassoni) è naturale che i vari conduttori di canali e blog di informazione libera cerchino di informare tempestivamente il loro pubblico di quanto avviene, fornendo loro un quadro descrittivo basato su quanto sono venuti a conoscenza fino a quel momento.
Il problema è che è impossibile essere informati esaurientemente, neppure se si è in pensione o ci si dedica professionalmente a gestire i propri canali di informazione, perché non si riesce oggettivamente ad attingere a tutte le fonti disponibili in rete, oltre naturalmente al fatto che molti fatti vengono taciuti o mistificati e quindi si possono solo intuire, dedurre o sospettare. E dopo aver acquisito le informazioni occorre ancora elaborarle per poterle proporre al pubblico in modo articolato e razionale…

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Rebus Siria

La guerra tra potenze non è come la morra cinese, è una partita a scacchi, con mosse e contromosse.
Sulla situazione siriana si possono fare varie ipotesi al momento ma una lettura chiara non la si può dare, ci va tempo. Chi vi narra quanto accade con sicurezza non è credibile.
Il mondo sta vivendo un mutamento epocale e la fine di impero egemone non arriva in quattro e quattr’otto e, come in certi fenomeni astronomici, una stella nella fase finale della vita può emanare più energia e aumentare le dimensioni, ma senza poter mutare il proprio destino che rimane segnato.
La caduta di Assad rientra in questa similitudine, perché è chiaro che l’impero anglosionista abbia voluto reagire e colpire in un altro fronte avendo perduto l’Ucraina…

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Siria: Cosa è Successo?

Quello che è successo in Siria, è l’ennesimo tassello di una grande guerra geopolitica, a detta di molti è la terza guerra mondiale che è gia in atto.
Partiamo dalle uniche certezze, Assad è caduto e la Siria come stato unitario, non esisterà più. La cosa da capire è perché tutto è successo così rapidamente.
Ma soprattutto tra i giocatori geopolitici chi ha vinto e chi ha perso?
– Ha vinto la Turchia. Erdogan ha dimostrato di essere un grande giocatore in campo internazionale. Aveva promesso che sarebbe andato in Nagorno Karabakh e lo ha fatto, aveva promesso che avrebbe pregato nella moschea di Damasco e lo farà. Secondo la più antica tradizione turca, Erdogan ha dimostrato di non rispettare i patti, ma a piccoli tasselli sta cercando di costruire la “Grande Turchia”.
– Ha vinto Israele…

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