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Lo Scontro fra Occidente e Russia diventa Esistenziale ed Ideologico

di Luciano Lago
La Russia di Putin è consapevole che quella che si sta conducendo in Ucraina è una lotta definitiva, poiché l’elite statunitense è disposta a tutto pur di perseguire il suo obiettivo di distruzione della Russia come stato e come civiltà.
Come altre volte abbiamo sostenuto, il conflitto in atto in Europa, combattuto sul suolo dell’Ucraina, è molto più che un conflitto di carattere geopolitico combattuto per gli interessi delle superpotenze: da una parte la NATO, quale braccio militare dell’egemonia USA che sostiene l’esercito ucraino, dall’altra la Russia. Una guerra per procura che vuole la distruzione dell’avversario come esito finale.
In realtà, lo scontro si sta allargando fra quanti paesi hanno aderito alle pressioni di Washington per l’invio di armi ed istruttori militari in Ucraina e gli altri paesi, la maggioranza del sud del mondo, che rifiutano le sanzioni alla Russia e si sono schierate per la neutralità o per il sostegno a Mosca…

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Ma Cosa sta Succedendo in Moldavia? Le Guerre prossime venture

di Andrea Puccio
Altra nazione europea che va tenuta sott’occhio è senza dubbio la Moldavia dove solo pochi giorni fa si è dimesso il Primo Ministro, e la Presidente della Repubblica Maia Sandu ha nominato al suo posto l’ultra atlantista Dorin Recean.
Da tenere sott’occhio in Moldavia è la regione della Transnistria che ha dichiarato la sua indipendenza ma non è stata riconosciuta dai paesi dell’Onu. La Transnistria ha dichiarato la sua indipendenza dalla Moldavia il 2 settembre 1990, ha una superficie di 4163 chilometri quadrati ed una popolazione di circa 555 mila abitanti, si parla il russo, l’ucraino e il moldavo.
Il primo ministro moldavo Dorin Recean, in carica da soli cinque giorni, si è già unito al coro dei guerrafondai, infatti ha dichiarato che la Transnistria (Repubblica moldava di Pridnestrovie) deve essere “smilitarizzata”.
Le sue parole potrebbero essere interpretate in vari modi…

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Approccio Critico Analitico aggiornato a Quanto sta accadendo in Ucraina

di Claudio Martinotti Doria
Coloro che festeggiano il ritiro delle truppe e della popolazione russa dalla parte settentrionale dell’Oblast di Kherson temo non abbiano mai letto Sun Tzu: “L’arte della guerra”.
Probabilmente sono gli stessi che hanno ritenuto fosse una grande vittoria la conquista ucraina dell’oblast di Kharkiv un paio di mesi fa, che in realtà è stata possibile grazie a una ritirata russa, eseguita ordinatamente e con pochissime perdite di uomini e mezzi.
In estrema sintesi, il generale Sergey Surovikin (denominato Armageddon), fin da quando ha assunto il comando delle operazioni militari in Ucraina, aveva anticipato che avrebbe dovuto prendere decisioni difficili e facilmente equivocabili, cioè che avrebbero assunto il sapore della sconfitta.
Questo perché dallo studio della situazione sul campo, si era subito reso conto di come alcune posizioni fossero alla lunga indifendibili, soprattutto tenendo conto di alcuni fattori oggettivi…

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