Ma… Esattamente, Dov’è questo Fascismo da Combattere?

di DB
È incredibile come in Italia si continui a professarsi antifascisti in assenza di Fascismo e si etichetti come fascisti partiti e gente che non lo sono per nulla.
È evidente che l’ignoranza sul tema sia a livelli altissimi e che la definizione venga assegnata sulla base di paraocchi ideologici ottusi e deformanti.
Come si può parlare di Fascismo in uno Stato capitalista e liberale multipartitico? Com’è possibile quando la stessa sovranità economica, politica e militare è in mano a potenze ed enti sovranazionali stranieri?
Non sussiste alcuna tutela riguardo l’identità etnica e culturale del popolo italiano…

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L’Impero del Bene e l’Impero del Male

di Gianfranco De Turris
Diffidare sempre e comunque di coloro i quali affermano di voler fare il tuo bene, soprattutto dei potenti che ti governano, e lo vogliono talmente da imporre la loro volontà ad ogni costo e su ogni piano, anche minimo. Tu non lo sai, ma quelle imposizioni, a volte assurde e demenziali, sono in tutti i casi per il tuo bene… Appunto…
L’Impero del Bene non si comporta, in fondo, molto diversamente dall’Impero del Male – come Ronald Reagan definì l’URSS prima della sua rovinosa caduta, contribuendo ad essa. La differenza è nella forma e solo in parte nella sostanza.
L’Impero del Bene è democratico e progressista, l’Impero del Male è dittatoriale e comunista (in alternativa odierna: fascista). Quest’ultimo ha leggi illiberali, limitazione palese della libertà di pensiero ed espressione, attua repressioni evidenti, magari istituisce anche una polizia segreta e campi di concentramento, perseguita gli avversari. Quello del bene, invece, è sempre avallato dal fatto di essere al potere grazie a libere elezioni, alla luce del sole, quindi sempre giustificato per ciò che fa dal “consenso generale” che gli ha conferito implicitamente il mandato di agire come agisce…

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La Sinistra e il “Monopolio del Bene”

di Giancristiano Desiderio 
La politica italiana mi mette tristezza, angoscia, noia. Spero, però, che nessuno voglia istituire una commissione parlamentare per lenire gli stati d’animo che necessariamente accompagnano ogni nostra condizione, ora di letizia, ora di mestizia.
Dopotutto, questo stato d’animo di latente depressione non si cura né con farmaci né con analisi, ma con la santa laicità. Il “male oscuro” della politica italiana è la sua invincibile ritrosia alla laicità. Norberto Bobbio amava ripetere che in una democrazia (liberale) il monopolio della forza non può e non deve coincidere con il monopolio della verità. Aggiungo, con modestia, che l’idea stessa dell’esistenza del monopolio della verità è comica.
Le funzioni della “Commissione Segre” – che prende il nome dalla senatrice Liliana Segre alla quale porto il mio affetto e il mio rispetto e il mio ascolto, come altre volte ho fatto con Sami ModianO, sopravvissuto come la senatrice Segre al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau e ospitato varie volte alla Biblioteca Melenzio di Sant’Agata dei Goti – pur avendo lo scopo di contrastare i fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo si sovrappongono a leggi già esistenti e, soprattutto, prefigurano l’introduzione di nuovi reati d’opinione…

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“Chef Rubio” contro la piazza anti-Conte: “Perché la polizia non li ha pestati come l’uva?”

di Marta Lima
L’odio, l’arroganza, la cieca ideologia politica. C’è tutto questo dietro il delirante post di Chef Rubio, a secolo Gabriele Rubini, ex rugbista, personaggio televisivo e cuoco italiano, noto in quest’ultima veste come conduttore di Unti e bisunti in onda su DMAX con lo pseudonimo di “Chef Rubio”.
Un vip o pseudo-tale in cerca di pubblicità, visto che ricorrenti sono i suoi interventi nel campo della politica, sempre e solo con “provocazioni” becere nei confronti del centrodestra. Come se volesse farsi notare a tutti i costi.
Il suo ultimo post su Twitter è davvero triste, insensato, gratuito. “Perché nessuno è stato pistato (pestato ndr) come l’uva? Perché nessun manifestante è stato perquisito, schedato e/o gonfiato di botte? Semplice: perché non c’erano Forze dell’ordine avvelenate o schierate. Evidente disparità di trattamento in base all’ideologia politica…”. Un messaggio che vuole sottintendere come la polizia non vada troppo per il sottile solo quando si trova di fronte a manifestanti di sinistra. Il tutto condito da una hashtag da delirio: #dittatura

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Quei “democratici” di sinistra che odiano le Elezioni

di Lorenzo Zuppini
E quattro! È la quarta volta in 6 anni che la Sinistra va al governo senza aver vinto le elezioni!
Raccontano dal 2011, e meno chiaramente sin dal ’94, che i governi si formano in Parlamento e che una governabilità purchessia deve essere sempre preferita all’ipotesi caotica del voto. Il sottotesto di queste amenità logiche, sebbene in punta di diritto abbiano ragione, vuole che a una cupola plenipotenziaria spetti la prerogativa di decidere se e quando sia il caso di concedere agli elettori di esprimersi tramite elezioni regolari e, al contrario, quando propendere per la costruzione in laboratorio di maggioranze alternative evidentemente ostili ai gusti del popolo.
La sinistra si è specializzata in questo, creando un altro dei suoi nuovi miti cui aggrapparsi e per cui combattere, che è la “rispettabilità dell’Italia” che s’accende e si spegne con un interruttore da lei premuto a intermittenza… tic tac tic tac… martellandoci con la storia del “non sapete cosa dicono di noi all’estero”

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Ogni giorno noi italiani subiamo la Dittatura culturale della Sinistra

La testimonanza di un ragazzo, un attore, che scrive a Nicola Porro, per descrivere la situazione di disagio che vivono in Italia gli artisti che non sono di sinistra.
Porro: Un giovane “commensale” ci scrive e ci dice quanto sia difficile essere di destra alla sua età in questo Paese, ma è nulla rispetto a quanto sia difficile essere un attore e non essere di sinistra. Ci scrive, poi, un altro giovane “commensale” e vale la pena leggere cosa ci dice del suo mondo, nel quale chi non la pensa come loro, è meglio che taccia.
“Seguo sempre la tua rassegna stampa tutti i giorni su Facebook e leggo i tuoi articoli tramite il tuo sito. Io lavoro come attore per cinema e televisione, ho 28 anni. Non ti scrivo per dirti chi sono ecc., ti volevo semplicemente ringraziare per il lavoro che svolgi, lo fai in modo sincero e pulito. Stiamo vivendo un momento politico italiano che, a parere mio, è folle. E quello che è ancora più folle è tutto lo schifo che ci sta dietro… Ti rendi conto che io, nel mio ambiente, non ho la libertà di esprimermi in tutta sincerità? Lo sai che se uno dice qualcosa contro il Pd, o contro gli ideali “di sinistra”, viene distrutto? Ti rendi conto anche tu del disagio che stiamo vivendo negli ambienti artistici?…

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Ornella Mariani a tutto campo su Magistratura, Immigrazione, Unione Europea

Rispondendo alle domande di Matteo Demicheli, che l’ha intervistata per imoaloggi.it, la scrittrice Ornella Mariani ci parla di Magistratura, Immigrazione, Unione Europea chiarendo concetti che sono stati distorti e abusati dai nemici dell’Italia, interni ed esterni.
La Mariani smonta la narrazione sull’Unione Europea, che unione non è, come non è un’istituzione democratica. Chiarisce il fenomeno dell’immigrazione, che non ha nulla a che vedere con la favola della “fuga dalla guerra e dalla fame”, in quanto arrivano per lo più giovani uomini in età da militare, che abbandonano in patria vecchi, donne e bambini.
Infine, ce n’è anche per quella magistratura schierata che interpreta le leggi, invece di applicarle, facendo gli interessi di organizzazioni sovranazionali, piuttosto che quelli dell’Italia…

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Quando nel ’97 il Governo Prodi fece affondare una nave albanese…

di Antonio Gabriele Fucilone
La memoria corta della Sinistra italiana… oggi parla di accoglenza ma allora…
Ma oggi la sinistra parla di “accoglienza” e difende la capitana della nave “Sea Watch 3”, la tedesca Carola Rackete. Graziano Delrio e compagni sembrano più avvezzi a dare solidarietà ai migranti clandestini che agli italiani colpiti dal sisma dell’Italia centrale e ai tanti poveri italiani in generale. La nave “Sea Watch 3” dovrebbe essere presa, sequestrata dalle nostre autorità e smantellata.
In questi giorni abbiamo visto gli esponenti del Partito Democratico e di tutta la sinistra andare a bordo della nave “Sea Watch 3” per “accogliere i migranti”. Deve essere, però, ricordato ciò che accadde nel 1997, quando una motovedetta albanese fu rubata da un gruppo criminale che praticava la tratta di esseri umani dall’Albania al nostro Paese. Il Governo di allora fece affondare la nave che forzò il blocco navale. Morirono delle persone. Il premier di allora era un certo Romano Prodi ed il governo era di centrosinistra…

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L’eterna frattura tra il Popolo e l’Elite che vuole indottrinarci

di Andrea Indini
La frattura c’è sempre stata. Niente di nuovo. Da una parte l’élite culturale, che plasma tutto il plasmabile (dalla scuola alla televisione, dall’arte alla letteratura) e dall’altra il popolo che sta chino sui problemi e gli affanni quotidiani. Mai come oggi, però, quest’ultimo ha realizzato quanto sia siderale la distanza e, acutizzando la frattura, ha marcato la rottura con l’intellighenzia (rossa) e l’ha volutamente abbandonata a invecchiare in un limbo inconsistente.
I nomi sono sempre i soliti. È inutile farli perché sono quelli che popolano i “salotti buoni” da decenni. Ormai se la cantano e se la suonano da soli. I festival, le kermesse, i premi letterari (e finanche quelli cinematografici) è tutta roba loro. Poi, però, i box office… beh, quella è un’altra cosa.A sentirli blaterare, la rivolta contro le destre sarebbe ormai esplosa, gli italiani vorrebbero ancora le frontiere aperte, nonostante il fallimento dell’accoglienza indiscriminata degli ultimi anni e, soprattutto, la sinistra potrebbe ancora sognare lo scranno di Palazzo Chigi…

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Materialismo, globalizzazione, mercato: che vita di m…

di Stelio Fergola
In risposta al discusso cartello esposto con fare sorridente da Monica Cirinnà, Oltre la Linea ha pensato di lanciare un’iniziativa uguale e contraria. “Materialismo, globalizzazione, mercato: che vita di m…”, in una sintesi che ci è sembrata adatta in questo hashtag: #UnaVitaDaCirinnà.
L’ex-ministro, invece di chiedere scusa per l’insulto a valori che rappresentano comunque la storia di molti italiani (e non solo), ha preferito tirare fuori per l’ennesima volta la difesa all’antifascismo in assenza di fascismo, (vi state addormentando? Non vi angustiate: è normale, a parte il fatto che “Dio, Patria e Famiglia” risale a ben prima del fascismo,  ma crediamo sia troppa scienza per la senatrice PD). Per cosa? Attaccare chi ha la sola colpa di difendere la famiglia…

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