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Usa: “see you soon”, Donald

di Francesca Musacchio
Eccentrico, imprevedibile, volubile ma soprattutto odiato dal mondo radical chic e politicamente corretto.
Dopo 4 anni, Donald Trump lascia la Casa Bianca e la presidenza degli Stati Uniti d’America. Anni di rottura, vissuti dagli Stati Uniti sempre sulle montagne russe guidate da un presidente diverso da quello che l’establishment mondiale preferisce. Anni che hanno cambiato profondamente l’America, anche se i suoi detrattori non lo ammetteranno mai.
Ma Trump, il tycoon, è anche il presidente che chiude il suo mandato senza guerre. Invece il premio Nobel per la pace, Barack Obama, (che paradosso…) in 8 anni di mandato, ha coinvolto gli Stati Uniti in svariati conflitti.Si dirà: questo non basta a salvare l’immagine di un presidente che si è comportato da razzista (inasprendo i controlli sulla frontiera con il Messico e vietando l’ingresso in Usa di cittadini provenienti da Paesi musulmani… ma anche ponendo uno sbarramento ai trafficanti di esseri umani e bambini), sovranista…

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Quando nel ’97 il Governo Prodi fece affondare una nave albanese…

di Antonio Gabriele Fucilone
La memoria corta della Sinistra italiana… oggi parla di accoglenza ma allora…
Ma oggi la sinistra parla di “accoglienza” e difende la capitana della nave “Sea Watch 3”, la tedesca Carola Rackete. Graziano Delrio e compagni sembrano più avvezzi a dare solidarietà ai migranti clandestini che agli italiani colpiti dal sisma dell’Italia centrale e ai tanti poveri italiani in generale. La nave “Sea Watch 3” dovrebbe essere presa, sequestrata dalle nostre autorità e smantellata.
In questi giorni abbiamo visto gli esponenti del Partito Democratico e di tutta la sinistra andare a bordo della nave “Sea Watch 3” per “accogliere i migranti”. Deve essere, però, ricordato ciò che accadde nel 1997, quando una motovedetta albanese fu rubata da un gruppo criminale che praticava la tratta di esseri umani dall’Albania al nostro Paese. Il Governo di allora fece affondare la nave che forzò il blocco navale. Morirono delle persone. Il premier di allora era un certo Romano Prodi ed il governo era di centrosinistra…

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Ma quanto è scorretto il “Politicamente Corretto”?

di Alessio Trovato
Più ci parlano di modernità, più ci riportano al Medioevo.
Quella della Moretti che ipotizza le tendine scorrevoli per nascondere i simboli religiosi cristiani nei cimiteri, per non turbare le cerimonie delle altre confessioni religiose, sarebbe solamente da ridere e neppure varrebbe la pena commentare se fosse solo una ‘boutade’ isolata di una donna in carriera ma sull’orlo di una crisi di nervi.
Niente di preoccupante se si trattasse della ricerca di un politcally correct sterile e senza senso, fatto per contrappasso da chi come prova massima di politicamente corretto ha mostrato una dimissione da parlamentare italiano per andare ad accumulare altri privilegi da parlamentare europeo, per poi dimettersi anche da quello e passare alla raccolta anche al Consiglio regionale del Veneto. Qui farsi trovare 25 volte su 90 assente, quando lo avrebbe dovuto presenziare per discuterne la legge di stabilità, darsi perfino ammalata e farsi in ultimo beccare in vacanza a Jaipur (India), con una foto che lei stessa è andata a postare su Instagram. Talmente politicamente corretta che poi s’è meravigliata che la cosa avesse creato scandalo…

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L’eterna frattura tra il Popolo e l’Elite che vuole indottrinarci

di Andrea Indini
La frattura c’è sempre stata. Niente di nuovo. Da una parte l’élite culturale, che plasma tutto il plasmabile (dalla scuola alla televisione, dall’arte alla letteratura) e dall’altra il popolo che sta chino sui problemi e gli affanni quotidiani. Mai come oggi, però, quest’ultimo ha realizzato quanto sia siderale la distanza e, acutizzando la frattura, ha marcato la rottura con l’intellighenzia (rossa) e l’ha volutamente abbandonata a invecchiare in un limbo inconsistente.
I nomi sono sempre i soliti. È inutile farli perché sono quelli che popolano i “salotti buoni” da decenni. Ormai se la cantano e se la suonano da soli. I festival, le kermesse, i premi letterari (e finanche quelli cinematografici) è tutta roba loro. Poi, però, i box office… beh, quella è un’altra cosa.A sentirli blaterare, la rivolta contro le destre sarebbe ormai esplosa, gli italiani vorrebbero ancora le frontiere aperte, nonostante il fallimento dell’accoglienza indiscriminata degli ultimi anni e, soprattutto, la sinistra potrebbe ancora sognare lo scranno di Palazzo Chigi…

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Materialismo, globalizzazione, mercato: che vita di m…

di Stelio Fergola
In risposta al discusso cartello esposto con fare sorridente da Monica Cirinnà, Oltre la Linea ha pensato di lanciare un’iniziativa uguale e contraria. “Materialismo, globalizzazione, mercato: che vita di m…”, in una sintesi che ci è sembrata adatta in questo hashtag: #UnaVitaDaCirinnà.
L’ex-ministro, invece di chiedere scusa per l’insulto a valori che rappresentano comunque la storia di molti italiani (e non solo), ha preferito tirare fuori per l’ennesima volta la difesa all’antifascismo in assenza di fascismo, (vi state addormentando? Non vi angustiate: è normale, a parte il fatto che “Dio, Patria e Famiglia” risale a ben prima del fascismo,  ma crediamo sia troppa scienza per la senatrice PD). Per cosa? Attaccare chi ha la sola colpa di difendere la famiglia…

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L’imprenditore di colore: “La Sinistra ci usa come carta igienica”

Otto Bitjoka: “Non è più accettabile essere strumento di lotta politica nelle mani di una sinistra contro i sovranisti populisti”.
L’allarme arriva via Facebook ed è un vero pugno nello stomaco per la Sinistra radical-chic. Perché a lamentarsi del modo con cui i “buonisti” trattano gli immigrati di colore è un immigrato di colore. Lui si chiama Otto Bitjoka, camerunense bantu con laurea alla Cattolica di Milano, imprenditore e banchiere naturalizzato italiano, fondatore di Extrabanca.
“Attenzione cari fratelli e figli miei, siete usati e sarete sistematicamente buttati via come la carta igienica, mi permetto di consigliarvi da vecchio leone disincantato. Non è più accettabile essere strumento di lotta politica nelle mani di una sinistra contro i sovranisti populisti”, scrive su Facebook Bitjoka…

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