Lettera al Presidente della Repubblica: l’Italia che Lei Non Vede Più

di Carmen Tortora
Signor Presidente, c’è un’Italia che non entra nei palazzi e non parla nelle conferenze. È l’Italia che si alza prima dell’alba, con il fiato corto e la sveglia nel petto, per aprire un bar, un negozio, una stalla.
È l’Italia delle mani screpolate e delle tasche vuote, che non riceve inviti né onorificenze, ma tiene in piedi tutto il resto. È quella che non applaude ai discorsi ufficiali perché mentre Lei parla di “stabilità”, sta contando i centesimi davanti alla cassa del supermercato.
Fuori dalle sale dorate del potere, c’è una madre che spegne la luce prima di cena per non far salire la bolletta. C’è un padre che si finge sereno davanti ai figli, ma ha lo stomaco chiuso per l’ansia di non riuscire a pagare l’affitto. C’è un pensionato che vive con 700 euro al mese e guarda le medicine come un lusso. Ci sono giovani che non progettano più nulla: non un matrimonio, non un figlio, non una casa. Solo partenze.
Lei parla di “transizione ecologica”, ma questa transizione per molti è diventata un incubo. Gli agricoltori seppelliscono i raccolti perché le norme europee li puniscono se producono troppo…

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Rapporto Censis: per la Maggioranza degli italiani ok a Restrizioni e a Carcere per chi viola la Quarantena

di Alessandra Benignetti
Più di un italiano su due, secondo il 54esimo rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese, è disposto a rinunciare alle proprie “libertà personali in nome della tutela della salute collettiva”. E il 56,6 per cento chiede che i contagiati che non rispettano l’isolamento vadano in carcere.
Se c’è una parola per descrivere il 2020 è “paura”. È questo, secondo il 54esimo rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese, il sentimento prevalente per il 73,4 per cento degli italiani.
“In questi mesi, il 77% ha visto modificarsi in modo permanente almeno una dimensione fondamentale della propria vita: lo stato di salute o il lavoro, le relazioni o il tempo libero”, denuncia il rapporto, che descrive un’Italia “spaventata, dolente, indecisa”, che oscilla “tra risentimento e speranza”.
Proprio la paura dell’ignoto spinge il 57,8 per cento degli italiani, più della metà della popolazione, a “rinunciare alle libertà personali in nome della tutela della salute collettiva, lasciando al Governo le decisioni su quando e come uscire di casa, su cosa è autorizzato e cosa non lo è, sulle persone che si possono incontrare, sulle limitazioni della mobilità personale”

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L’Italia cova rabbia di fronte ad una classe politica sempre più distante

di Tatiana Santi
L’Italia post-Covid sta covando rabbia e la tensione sale con il rischio di esplodere. Le parole e le promesse non bastano più a chi ha perso il lavoro, i soldi e la fiducia nel futuro.
Il Paese attende risposte concrete, ma la classe politica sembra sempre più distante dalla realtà e dai problemi dei cittadini. L’Italia che piano piano si libera dall’epidemia (…o falsa pandemia – ndr) è molto più povera e arrabbiata: gli aiuti promessi dal governo “faticano” ad arrivare e l’assenza di prospettive future spaventa le famiglie. La pazienza si sta trasformando in rabbia e nelle piazze si vedono le prime manifestazioni contro il governo.
La situazione è tragica, ma la classe politica sembra non rendersene conto. Se il governo non dovesse mettere in campo subito delle risposte e degli aiuti concreti, si rischia che la rabbia sociale si trasformi in rivolta? Sputnik Italia ne ha parlato con Corrado Ocone, filosofo e teorico del liberalismo…

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Ornella Mariani a tutto campo su Magistratura, Immigrazione, Unione Europea

Rispondendo alle domande di Matteo Demicheli, che l’ha intervistata per imoaloggi.it, la scrittrice Ornella Mariani ci parla di Magistratura, Immigrazione, Unione Europea chiarendo concetti che sono stati distorti e abusati dai nemici dell’Italia, interni ed esterni.
La Mariani smonta la narrazione sull’Unione Europea, che unione non è, come non è un’istituzione democratica. Chiarisce il fenomeno dell’immigrazione, che non ha nulla a che vedere con la favola della “fuga dalla guerra e dalla fame”, in quanto arrivano per lo più giovani uomini in età da militare, che abbandonano in patria vecchi, donne e bambini.
Infine, ce n’è anche per quella magistratura schierata che interpreta le leggi, invece di applicarle, facendo gli interessi di organizzazioni sovranazionali, piuttosto che quelli dell’Italia…

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Putin, invadici! E facciamola finita…

Vladimir Putin

di Nino Spirlì
Eh, sì! Facci la santa cortesia, caro Presidente Putin, di rivolgere un paio di decine di migliaia di cosacchi verso l’Italia. E facci tuoi!
Ci resti solo Tu come aiuto serio, credibile e concreto contro questa Europazza antitaliana, questi governanti imbecilli, queste signorine istituzionali dalle fantasie eroticoamoraliste, questi politici pinocchi e strafottenti, queste teste di cardo di italioti confusamente e avidamente satolli di hotdog di porco e chebab d’agnello, questi gheiarcobalenati violenti saccenti e pretenziosi, queste tonache bianco sangue che blaterano da balconi e amboni, questa catasta di finti buoni e veri accoglioni che ci stanno meticciando con la peggiore feccia raccattata nei continenti limitrofi…
Se trovi cinque minuti di tempo, inviaci una flotta, che ne so, dei sottomarini…

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