L’Italia cova rabbia di fronte ad una classe politica sempre più distante

di Tatiana Santi
L’Italia post-Covid sta covando rabbia e la tensione sale con il rischio di esplodere. Le parole e le promesse non bastano più a chi ha perso il lavoro, i soldi e la fiducia nel futuro.
Il Paese attende risposte concrete, ma la classe politica sembra sempre più distante dalla realtà e dai problemi dei cittadini. L’Italia che piano piano si libera dall’epidemia (…o falsa pandemia – ndr) è molto più povera e arrabbiata: gli aiuti promessi dal governo “faticano” ad arrivare e l’assenza di prospettive future spaventa le famiglie. La pazienza si sta trasformando in rabbia e nelle piazze si vedono le prime manifestazioni contro il governo.
La situazione è tragica, ma la classe politica sembra non rendersene conto. Se il governo non dovesse mettere in campo subito delle risposte e degli aiuti concreti, si rischia che la rabbia sociale si trasformi in rivolta? Sputnik Italia ne ha parlato con Corrado Ocone, filosofo e teorico del liberalismo…

Vai all’articolo

La Paura del Futuro

 di Giovanna Spinelli
La nostra Condizione futura sta nella nostra Coscienza attuale.
Chi più chi meno tutti vorremmo dare una sbirciatina al nostro futuro, per esserne rassicurati o per avere un’idea dell’energia necessaria a superare le prove che ci attendono oppure semplicemente per curiosità o interesse egoistico. La frase iniziale d’altro canto è al plurale, trasmette un messaggio individuale ma soprattutto collettivo. Cioè non è solo la condizione della mia coscienza, ma della nostra, a determinare la condizione futura.
In realtà, i fili del bene e del male non smettono mai di intrecciarsi nei rapporti che intessiamo con noi stessi e col mondo e la capacità di distinguerli e di agire in un senso o nell’altro, diventa un fattore determinante nelle cause che mettiamo in moto e di cui vivremo gli effetti. Poche parole per dire che se vogliamo conoscere le nostre condizioni future, dovremmo semplicemente stare attenti al presente, smettendo di comportarci in maniera cocciuta, inconsapevole e irresponsabile…

Vai all’articolo

“Di Necessità Virtù”

di Giulia Gava
Quando arrivano i momenti difficili, portando ansia, incertezza e paura, la cosa più importante è rimanere centrati. Certo… non è facile. ​
È difficile fermarsi, è difficile cambiare mentalità e abitudini cercando di mantenere anche l’equilibrio dentro di noi. In un momento come questo poi, dove l’emergenza coronavirus ci obbliga ad accettare una “limitazione”, rimanere centrati, diventa ancora più complicato. Ci si sente in trappola; intrappolati in un paese, intrappolati in un appartamento, in una situazione che ci opprime e soprattutto in uno stato mentale che non ci piace.
Sono giorni difficili per tutti e notti insonni per tanti. In compenso c’è tempo… Tanto tempo. Il tempo che fino a qualche settimana fa sembrava non bastare mai! C’è tempo per pensare… In questo blocco forzato e lontana dagli affetti ho pensato a quanto tutta questa situazione dovrebbe farci riflettere…

Vai all’articolo

Vittorino Andreoli: “Se c’è una speranza è nei Nessuno che abbiamo intorno. Impariamo a per-donare, nel senso di dare qualcosa di noi”

Intervista di Linda Varlese a Vittorino Andreoli
Lo psichiatra Vittorino Andreoli, studioso delle dinamiche involutive sull’esistenza dell’uomo contemporaneo, parla del suo libro “Homo Incertus”, in uscita in questo inizio 2020: “Si è rotto l’uomo, che vive paralizzato dalla paura”, timoroso inconsciamente di vivere nuove possibili guerre e ancora più gravi sciagure di portata mondiale.
Siamo nell’epoca delle insicurezze e della mancanza di priorità della vita. Purtroppo, si è perso il senso del “bene comune”, della importanza del senso attivo di vivere come una Comunità. Il fatto è che la Finanza internazionale, anno dopo anno, ci sta rubando tutte le nostre sicurezze sociali, costruite con fatica e senso di civiltà dalla fine della seconda guerra mondiale al 1990. In una parola, ci stanno rubando la Democrazia. E non ce ne siamo accorti…

Vai all’articolo

Sono cambiate le “Regole del Gioco”…

Difficile descrivere il momento nel quale ci troviamo. La crisi economica cancella molte certezze, annulla posizioni di rendita, toglie ai nostri figli delle prospettive.
Prima immaginavamo un mondo senza barriere per tutti, dove ognuno poteva godere di una parte di felicità. Successivamente e per gradi, sono stati avviati tanti piccoli cambiamenti in ambito scolastico, universitario, lavorativo, economico e sanitario. Alla fine di questo graduale processo di cambiamento in atto (purtroppo, sotto molti aspetti, negativo), ci siamo accorti che sono completamente cambiate le “regole del gioco”

Vai all’articolo

Alla ricerca di un immaginario positivo in un’Italia depressa

La storia ci insegna che il nostro Paese è sopravvissuto riadattando di epoca in epoca la propria estetica immaginativa. È giunto il momento per un immaginario collettivo positivo, che non irrigidisca paure, arroccamenti, chiusure.
Un Paese chiuso e rancoroso: è questa l’immagine dell’Italia che viene fuori dalle ricerche di Censis e Conad. Il risentimento, l’invidia nei confronti dell’altro si espande tra i social network e nei diversi anfratti della vita quotidiana. L’altro, spesso lo straniero, diventa oggetto di odio ingiustificato: ci si sfoga prendendosela con chi è più in basso di noi nella scala sociale.
E ciò accade perché il problema principale del nostro Paese è l’ascensore sociale bloccato. Se nasci povero muori povero. La percezione dei cittadini è che l’aiuto politico, la conoscenza, provenire da una famiglia ricca, aiuti molto di più nella vita che rimboccarsi le maniche e studiare. Dallo stereotipo, alla realtà…

Vai all’articolo

Esiste una forza invisibile che collega le anime simili

di Sergio T. – HTM
Stiamo vivendo tempi veramente difficili, siamo continuamente “bombardati” da brutte notizie. Basta accendere la TV o leggere qualche quotidiano per rendersene conto.
Basta guardarsi in giro, anche quando incrociamo le persone mentre passeggiamo, travolte dai loro problemi, gli sguardi cupi senza sorriso, le paure di ogni genere, da quella economica a quella per la sicurezza, per l’incertezza del futuro ecc…
La maggior parte delle persone, di cui comunque faccio parte anch’io, vive una situazione di sfiducia e paura, così facendo se potessimo vedere l’energia che si produce, la potrei paragonare ad una nuvola scura che tutto avvolge…

Vai all’articolo

Quali di questi 5 Attaccamenti bloccano la tua Libertà?

litigare rapporti dolorosi

di Paolo Babaglioni
Chi non vuole essere libero? Tutti ambiamo alla totale libertà, ma ciò che si fa fatica a capire è che in realtà siamo già liberi e lo siamo sempre stati. Qualora non ci sentissimo liberi, è perché ci siamo auto-creati delle catene mentali e ci abbiamo messo anche dei lucchetti belli grossi.
La prima causa della NON libertà è l’Attaccamento. “L’attaccamento è la radice di ogni sofferenza” (Buddha).
In questo post desidero mostrarti i 5 maggiori attaccamenti che (secondo me) ti tengono bloccato e non ti fanno sentire davvero libero. Ovviamente tutto parte da te, pertanto SOLO quando ritroverai il tuo vero potere personale e ti sentirai in totale armonia con te stesso, di riflesso arriverà anche quella magnifica sensazione di grande libertà (e di conseguenza un grande cambiamento della qualità della tua vita)…

Vai all’articolo