Per paura di Morire… abbiamo smesso di Vivere!

di Davide Gionco
Non siamo dei vegetali che devono sopravvivere, ma delle persone che desiderano vivere, riempire la propria esistenza di esperienze piacevoli che rendano la vita degna di essere vissuta.
La perdurante campagna di terrorismo mediatico intorno alla pandemia del covid-19 (perché se fosse informazione corretta, sarebbe un’altra cosa) fa leva sul nostro istinto di sopravvivenza: se so che una certa azione comporta dei rischi per la mia incolumità, la evito.
Si tratta di un atteggiamento che funziona bene nel caso di un pericolo immediato, come il rischio di un incidente stradale, ma che non sempre porta dei vantaggi nel caso di situazioni che perdurano nel tempo. Un esempio classico è quello del fumo: tutti sanno che fumare fa male e che riduce la speranza di vita, tuttavia molti fumano (per la cronaca: non sono un fumatore), perché ritengono che fumare sia un “piacere della vita”, che la rende più piacevole, anche se forse più breve…

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Vittorino Andreoli: “Se c’è una speranza è nei Nessuno che abbiamo intorno. Impariamo a per-donare, nel senso di dare qualcosa di noi”

Intervista di Linda Varlese a Vittorino Andreoli
Lo psichiatra Vittorino Andreoli, studioso delle dinamiche involutive sull’esistenza dell’uomo contemporaneo, parla del suo libro “Homo Incertus”, in uscita in questo inizio 2020: “Si è rotto l’uomo, che vive paralizzato dalla paura”, timoroso inconsciamente di vivere nuove possibili guerre e ancora più gravi sciagure di portata mondiale.
Siamo nell’epoca delle insicurezze e della mancanza di priorità della vita. Purtroppo, si è perso il senso del “bene comune”, della importanza del senso attivo di vivere come una Comunità. Il fatto è che la Finanza internazionale, anno dopo anno, ci sta rubando tutte le nostre sicurezze sociali, costruite con fatica e senso di civiltà dalla fine della seconda guerra mondiale al 1990. In una parola, ci stanno rubando la Democrazia. E non ce ne siamo accorti…

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