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Futuro senza figli… Italia senza futuro

di Mario Bozzi Sentieri
Crisi economica e andamento demografico sono inscindibilmente collegati: se la popolazione non cresce, il paese si impoverisce, venendo a decrescere il prodotto interno lordo.
Intorno a questo rapporto Ettore Gotti Tedeschi, economista di area cattolica, da anni ha costruito le sue analisi sulla crisi italiana, arrivando a denunciare l’ideologia della denatalità e l’ambientalismo neomalthusiano, secondo cui  l’uomo sarebbe il cancro della natura e bisognerebbe ridurne la crescita.
Sulla stessa linea il premio Nobel, nel 1971, per l’economia Simon Kuznets, che ha studiato – già dagli anni Sessanta del ‘900 – il legame tra dinamica della popolazione e crescita economica. Ancora prima era stato un guru dell’economia del XX Secolo, John Maynard Keynes, a mettere in rapporto andamento del Pil e andamento demografico…

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Per paura di Morire… abbiamo smesso di Vivere!

di Davide Gionco
Non siamo dei vegetali che devono sopravvivere, ma delle persone che desiderano vivere, riempire la propria esistenza di esperienze piacevoli che rendano la vita degna di essere vissuta.
La perdurante campagna di terrorismo mediatico intorno alla pandemia del covid-19 (perché se fosse informazione corretta, sarebbe un’altra cosa) fa leva sul nostro istinto di sopravvivenza: se so che una certa azione comporta dei rischi per la mia incolumità, la evito.
Si tratta di un atteggiamento che funziona bene nel caso di un pericolo immediato, come il rischio di un incidente stradale, ma che non sempre porta dei vantaggi nel caso di situazioni che perdurano nel tempo. Un esempio classico è quello del fumo: tutti sanno che fumare fa male e che riduce la speranza di vita, tuttavia molti fumano (per la cronaca: non sono un fumatore), perché ritengono che fumare sia un “piacere della vita”, che la rende più piacevole, anche se forse più breve…

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Diminuiscono le nascite perché se ne sente meno il bisogno

di Gianfranco Morra
Ormai non è più una notizia. Anche lo scorso anno, come in tutti i precedenti, le nascite in Italia sono fortemente diminuite.
Ce lo ha comunicato l’Istat, il 4% di neonati in meno (18 mila). È la cifra più alta dal 1861. Dal 2015 l’Italia ha oltre 400 mila cittadini in meno. Siamo 60 milioni, di cui il 9% stranieri di 50 nazionalità diverse. Solo l’aggiunta dei figli di migranti ha ridotto la perdita della popolazione, anche se il fenomeno della denatalità ha raggiunto anche le donne straniere, che rispetto agli anni passati fanno meno figli. Ciò ha prodotto il prevalere dei vecchi sui giovani: sino a 14 anni sono il 13,5%, oltre i 60 il 22,6%.
La denatalità riguarda tutte le nazioni dell’Occidente, anche se l’Italia è uno dei paesi dove è fra le più alte (1,34 figli per donna fertile). Le cause di questo fenomeno sono note: l’invecchiamento delle donne, l’immissione delle madri nelle attività lavorative fuori casa, le difficoltà economiche della famiglia, la scarsità dell’assistenza alle madri e ai bambini. Sono difficoltà reali, cui tutti i paesi occidentali cercano di dare aiuti crescenti, nella speranza di aiutare le coppie. Ma in che misura aiuteranno a risolvere il problema? Purtroppo sinora i risultati sono stati modesti…

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