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La Russia ha bloccato il Mar Adriatico: come, perché e possibili Conseguenze

di Luna Luciano
La Russia è penetrata per la prima volta nel mar Adriatico, bloccando i movimenti della portaerei Truman della Nato. Ecco come, perché e quali possono essere le conseguenze di ciò che sta accadendo.
Aumentano le preoccupazioni nel Mediterraneo: la Russia avanza e ha provato – solo 3 settimane fa – a ostacolare qualsiasi movimento della portaerei statunitense Truman nel mar Adriatico, mare che gioca un ruolo strategico essenziale essendo quello più vicino ai campi da guerra in Ucraina.
Continua quindi la silente sfida nel bacino mediterraneo tra la flotta russa e quella della Nato, una sfida che registra momenti di profonda tensione, specialmente quando le due forze si trovano a distanze molto ravvicinate.
Dall’inizio della guerra in Ucraina la flotta russa non aveva mai avuto l’ardire di solcare le acque dell’Adriatico. È anche vero però che non è la prima volta che le navi di Mosca si trovino al largo delle coste italiane. Pochi mesi fa si trovavano al largo della Sicilia e della Calabria, per sorvegliare le esercitazioni dell’Alleanza Atlantica.
Di fronte a questo valzer tra la Russia e la Nato al largo delle coste italiane è naturale domandarsi cosa sia successo, perché e quali potrebbero essere le conseguenze…

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Polacchi e Ucraini: il Genocidio Dimenticato

di Maurizia Leoncini Vecchi
In un momento in cui “non fa comodo” ricordare le radici naziste dell’Ucraina, il genocidio dei polacchi da parte degli ucraini durante la guerra mondiale è passato completamente sotto silenzio.
Mentre US, UK e UE, pur assorbiti dalle loro politiche interne, continuano ad inviare armi a Kiev (dove Zelensky non arresta le sue staliniane epurazioni) per foraggiare la guerra di logoramento contro la Russia, un fatto di non piccola importanza è sfuggito all’attenzione dei media. In OGGI7 del 6 marzo 2022 si era previsto che la migrazione in massa di popolazione ucraina verso la Polonia, avrebbe inevitabilmente riaperto ferite mai rimarginate. Così è stato.
Dall’anno 2016, l’11 luglio è, per i polacchi, il ‘giorno della memoria’, data in cui in tutto il Paese ed anche in ogni comunità e chiesa polacca su suolo estero si piange il genocidio che avvenne tra il 1939 e il 1945 (ma con particolare ferocia tra il 1943-44) in Ucraina, contro la popolazione di lingua polacca. 1.500 villaggi polacchi cessarono di esistere e le terre su cui fiorivano, rase al suolo, divennero proprietà ucraina…

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Il Fallimento della Strategia di Washington segna il Cambio di Paradigma

di Luciano Lago
Non occorre molto per comprendere che, dietro la cortina fumogena della propaganda USA, inizia ad emergere il fallimento della strategia statunitense di assedio alla Russia mediante il conflitto in Ucraina.
I resoconti dal campo di battaglia trasmessi dai media occidentali cercano di travisare la realtà e descrivono una situazione di “successi” delle forze ucraine che sono frutto dell’immaginazione.
La realtà dello stato delle forze ucraine è invece drammatica: un esercito allo sbando che ha subito gigantesche perdite ad opera delle forze russe e che si è dovuto ritirare da quasi tutto il Donbass, e che si vede in rotta anche sugli ultimi caposaldi rimasti nel sud della regione.
Da ultimo le forze russe hanno conquistato anche la grande centrale termica di Uglegorsk. Anche vari analisti militari americani hanno riconosciuto che la situazione al fronte, nello scontro tra Russia e Ucraina, è del tutto a favore della Russia, nonostante l’enorme accumulo di armi inviato dalla NATO e la presenza di numerosi istruttori occidentali a supporto delle forze di Kiev…

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Orrore nel Donbass: Kiev Bombarda Prigione

53 prigionieri Azov (nazisti) uccisi per impedire loro di testimoniare sui crimini di guerra.
È una storia orrenda quella che giunge dall’Ucraina. Resa agghiacciante dalle immagini di un video solo per persone forti in cui si vedono monconi di piedi, braccia, corpi smembrati o completamente bruciati: una distruzione totale dentro a una prigione del Donbass.
“Le forze di Kiev hanno bombardato un centro di detenzione che ospitava prigionieri di guerra ucraini venerdì mattina per ‘minacciare’ le proprie truppe che potrebbero voler arrendersi, ha affermato il ministero della Difesa russo”, secondo quanto riportato da Russia Today.
“Un gran numero di militari ucraini stanno volontariamente deponendo le armi e sono a conoscenza del trattamento umano riservato ai prigionieri da parte russa”, ha affermato il ministero, definendo l’attacco “oltraggioso”…

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Ad Agosto, oltre al Caldo africano avremo anche focosi Cambiamenti nel Conflitto bellico ucraino?

di Claudio Martinotti Doria
Come avrete capito, lo scopo dei miei articoli è esclusivamente divulgativo, per fornire una visione realistica alternativa alla narrazione mainstream che si basa sulla propaganda, disinformazione e mistificazione.
Motivo per cui evito noiosi dettagli tecnici limitandomi a esporre solo la mia valutazione della situazione generale che se ne può trarre dall’esame delle condizioni oggettive rilevate dai vari analisti militari che seguo abitualmente, da me selezionati per la loro serietà e indipendenza. Chi desidera i dettagli tecnici può eseguire ricerche mirate e specialistiche, oppure fidarsi e approfittare di quanto riporto.
Prendiamo l’esempio di Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO (ancora per poco) che le spara sempre più grosse per fare propaganda con il patetico intento di intimidire o addirittura minacciare l’avversario, recentemente ha affermato l’intenzione di portare a 300mila effettivi l’unità d’intervento rapido della NATO. Fantozzi avrebbe quasi certamente commentato: una cagata pazzesca!

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Non si pretende che Reagiate, figuriamoci… ma almeno, per piacere, Non Dimenticate!

di Andrea Zhok
Il blocco politico-mediatico occidentale ha condotto la popolazione ucraina al macello e i popoli europei all’immiserimento e ad una subordinazione terminale.
Quando l’Ucraina sarà un deserto di rovine, smembrato tra Russia e Polonia, con milioni di profughi, mentre la recessione distruggerà quel che resta del welfare europeo e la nuova cortina di ferro sul mar Baltico ci costringerà a tempo indefinito a spendere le ultime risorse in armamenti, quel giorno e in tutti gli anni a venire, per piacere, ricordatevi di tutta la compagine di politici, opinionisti e giornalisti che nel febbraio scorso vi spiegavano come fosse un affronto inaccettabile per l’Ucraina sovrana rinunciare all’adesione alla Nato e accettare gli “Accordi di Minsk”, che aveva sottoscritto…

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Ucraina e Africa sono una Formula esplosiva per l’UE, di cui pare non avere Consapevolezza alcuna

di Claudio Martinotti Doria
L’Europa sta rischiando una deflagrazione mai vista nella sua storia precedente e deve ringraziare la sua classe dirigente mediocre, incompetente, corrotta e iniqua.
Premetto che non mi ripeterò rispetto a quanto ho già scritto in precedenza, perché francamente ho poca voglia di scrivere, ritenendo che chi è sinceramente desideroso di sapere, capire e interpretare la realtà che ci circonda e prevedere quella che si approssima, dovrebbe ricercare fonti attendibili d’informazione e non abbeverarsi ai media mainstream che fanno solo propaganda di regime, non dovrebbe fare scelte comode e omologate o far finta di nulla e rifiutarsi di sapere come realmente stanno le cose, ma semmai assumersi le proprie responsabilità individuali cercando di fare scelte consapevoli.
Dopo questa breve premessa veniamo all’oggetto di questo mio sintetico intervento: Ucraina (intesa come situazione complessiva in corso e sue ripercussioni) e Africa, e la loro stretta correlazione geopolitica, economica e antropologico culturale…

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Putin Taglia il Gas a Italia e Germania

di Giulia Burgazzi
Tagliando il gas all’Europa, la Russia rinuncia ad un incasso relativamente modesto e sferra un colpo durissimo all’anello più debole del cosiddetto blocco occidentale.
Mercoledì 15 giugno, il colosso russo Gazprom ha ridotto del 15% le forniture all’Italiana ENI. Ha diminuito del 40% il volume del gas consegnato alla Germania: in teoria, perché le lungimiranti sanzioni occidentali impediscono la riconsegna di una turbina del gasdotto Nord Stream I, portata in Canada per la manutenzione e rimasta bloccata laggiù.
In pratica, Putin probabilmente ha colto al balzo la palla della turbina per compiere la prima mossa di una precisa strategia. È abbastanza forte per istituire egli stesso sanzioni contro chi ha cercato di sanzionarlo. Nell’UE, Italia e Germania sono i Paesi che più dipendono dal gas russo. Il colpo, oltre che durissimo, è anche ben mirato…

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Francia: Aria di Guerra Civile?

di Alessia C. F. (ALKA)
In Francia si sono verificati gravi disordini dopo una partita di calcio, accompagnati dalla violenza della polizia, e (al contrario dei media occidentali) la televisione russa ha parlato dei disordini in Francia.
Traduzione del video “Scontri di piazza in Francia: la brutalità della polizia e la rabbia dei tifosi”:
Uno dei più vecchi politici italiani ed ex primo ministro, Silvio Berlusconi, ha reagito alla rapida degenerazione dell’Europa con un ampio articolo del 2 giugno. In primo luogo, Berlusconi conclude che i Paesi dell’Occidente tradizionale non hanno più un ruolo di primo piano nel mondo e che la democrazia non è diventata il sistema di governo universale per tutti i Paesi del mondo. L’ex capo del governo italiano si rammarica anche del fatto che non sia stato possibile “accostare” la Russia al mondo occidentale.
“La crisi in Ucraina ha mostrato una realtà molto amara. La risposta dell’Occidente è stata unanime, ma cosa intendiamo per Occidente? Gli Stati Uniti, l’Europa e alcuni Paesi dell’area del Pacifico che tradizionalmente hanno intrattenuto strette relazioni con gli USA, tra cui Australia e Giappone. Ma che dire delle altre nazioni del mondo? Quasi nulla

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L’Arabia Saudita non ci sta alle Pressioni Usa di schierarsi contro la Russia

Il tentativo di Biden di convincere l’Arabia Saudita a unirsi alle sanzioni contro la Russia o a imporre altre restrizioni, insieme alla richiesta di aumentare la produzione di petrolio, è destinato a fallire in anticipo.
“In cambio di un dubbio successo, Biden riceverà un danno reputazionale quasi garantito. Questo treno non aveva affatto bisogno di essere pianificato”, afferma l’editorialista Dalia Dassah Kay.
A suo avviso, nulla può costringere l’Arabia Saudita a interrompere le relazioni con la Russia a scapito dei suoi interessi e la situazione economica non è favorevole a questo. L’osservatore ritiene che i paesi del Medio Oriente non imporranno sanzioni alla Russia a causa della situazione in Ucraina…

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