Consiglio d’Europa verso l’approvazione dei “Manicomi per Bambini”

Gli Esperti dei Diritti Umani delle Nazioni Unite hanno invitato il Consiglio d’Europa a ritirare [1] la Bozza del “Protocollo Aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo”, che conserva un approccio alle politiche e alle pratiche sulla salute mentale basato sulla coartazione e incompatibile con i principi e gli standard attuali sui Diritti Umani e con la “Riforma Basaglia” che quarant’anni fa aveva aperto le porte dei manicomi.
Questo Protocollo rischia anche di frenare la grande riforma sociale avviata a Bibbiano nel 2019, che sta mettendo in crisi la nuova forma di repressione dei Diritti Umani e dei Bambini costituita dalla Filiera Psichiatrica[2].
Il Comitato di Bioetica presso il Consiglio d’Europa si riunirà all’inizio di giugno per votare un Protocollo Aggiuntivo alla Convenzione di Oviedo che consentirebbe ai 47 Stati Membri del Consiglio d’Europa di utilizzare misure coercitive, compresi il trattamento forzato e il collocamento non volontario in istituti  psichiatrici di persone con problemi di salute mentale.
Se passasse questo documento, la chiusura delle scandalose strutture psichiatriche ad alto contenimento che grazie alla riforma generata dallo scandalo di Bibbiano stavamo riuscendo a chiudere, potrebbe essere rallentata con migliaia di ragazzi che rischiano di rimanere imprigionati in queste strutture coattive…

Vai all’articolo

Il peso dell’Isolamento sulla nostra Salute fisica e mentale

di Laura Tonon
Chiudere le scuole e gli spazi pubblici, passare allo smart working, imporre ai cittadini di evitare gli spostamenti non indispensabili e gli assembramenti, invitare tutti a rimanere il più possibile isolati, chiusi in casa. Sono le misure del cosiddetto “distanziamento sociale” adottati in Italia e in molti altri paesi per rallentare la diffusione del nuovo coronavirus pandemico.
Lo scopo è quello di distribuire le infezioni su un arco temporale più lungo, per riuscire a curare le persone, evitare il collasso del sistema sanitario e per guadagnare tempo in attesa di un vaccino (ma non è un virus che appartiene alla stessa categoria del raffreddore? Un virus che muta continuamente e quindi… non può esserci vaccino) o di terapie di dimostrata efficacia. Le misure di distanziamento sociale, necessarie vista l’emergenza, possono però avere conseguenze psicologiche negative sulle persone.
“La diffusione del coronavirus in tutto il mondo ci obbliga a reprimere il nostro bisogno di relazione, un impulso profondamente umano radicato nell’evoluzione: vedere gli amici, aggregarsi in gruppi, stare l’uno vicino all’altro”

Vai all’articolo

“Isteria Artica”: la piaga del popolo eschimese

L’isteria artica è un fenomeno molto diffuso fra gli Eschimesi del Polo Nord. A soffrirne sono soprattutto le donne, che manifestano sintomi come frenesia, movimenti compulsivi ed insensibilità all’ambiente esterno.
Le cause all’origine di queste crisi, che in genere hanno una durata da una a due ore, non sono ancora note. Inahloo, una eschimese, gettò via i vestiti e percorse il ponte della nave emettendo versi animaleschi, poi saltò il parapetto e si allontanò sulla neve ghiacciata. Percorso un chilometro, la donna cominciò a grattare il ghiaccio, urlando con la bava alla bocca. Un’ora dopo scoppiò in un pianto convulso e poi si addormentò. Al risveglio non ricordava nulla. L’episodio accadde nel 1909, durante la spedizione nell’Artico di Robert E. Peary, l’esploratore americano che raggiunse per primo il Polo Nord…

Vai all’articolo

Un Mondo senza movimento? Un Mondo di Malati

di Marcello Pamio
Il cervello è in grado di modificare la propria mappa neuronale e il proprio funzionamento, in risposta all’attività fisica e all’esperienza mentale” (Le guarigioni del cervello, N. Doidge)
“Mens sana in corpore sano”, è la famosissima frase scritta nel I secolo d.C. dal poeta latino Giovenale. Ma non tutti conoscono la frase completa riportata nelle Satire (X, 356): “Orandum est ut sit mens sana in corpore sano”, che tradotto significa “Bisogna pregare affinché ci sia una mente sana in un corpo sano”. Aveva ragione da vendere Giovenale, oggi più che mai, anche se sono passati quasi duemila anni, infatti bisogna pregare tantissimo e con molta intensità perché il livello di salute mentale è gravemente minacciato. E non solo quello mentale, ma anche quello del fisico. Il riferimento è all’attuale situazione della società moderna…

Vai all’articolo

Social Media: una minaccia per la Salute Mentale?

Una nota e affezionata utente di social media, l’attivista politica Alexandria Ocasio-Cortez, eletta al Congresso statunitense il 6 novembre 2018, ha pubblicamente annunciato che sarebbe uscita da Facebook perché riteneva che fosse “una minaccia per la salute pubblica”.
Pur essendosi ampiamente affidata ai social media per essere eletta, ha più recentemente raggiunto la convinzione che essi contribuiscono a “maggiore isolamento, depressione, ansia e dipendenza”.
Non è sola. L’anno scorso, l’Accademia Americana di Pediatria (AAP) ha pubblicato uno studio sulla depressione infantile, da cui è risultata la possibilità che i social media svolgano un ruolo nell’aumento di suicidi riscontrato tra le ragazze adolescenti…

Vai all’articolo

Il Cambiamento arriverà quando realmente voluto

Dott. Pasquale Saviano
Nella nostra vita l’impatto dell’inconscio su come agiamo è forte. Ma da cosa scaturiscono, in realtà, i nostri comportamenti?
I nostri comportamenti sono mediati da ciò che sono i vissuti, dalle emozioni, dalle nostre aspettative ecc., ma soprattutto dalla nostra mente. Quando infatti la mente conscia (che rappresenta le nostre aspirazioni, gli obiettivi di vita, i desideri, ecc.) e la mente inconscia (in cui si trovano le abitudini, le credenze, le esperienze, i programmi comportamentali che abbiamo acquisito dagli altri) sono allineate, esse lavorano insieme e la prima trae forza dalla seconda. Tuttavia, quando le due sono in conflitto, e questo capita spesso, quella che domina è sempre la mente inconscia.
Sarà quindi facile capire, che se desideriamo qualcosa che non riusciamo ad ottenere, molto probabilmente è perché esiste in noi un conflitto interno, che in alcuni casi si configura come blocco emotivo e che influenza il nostro modo di porci e comportarci nella quotidianità. Questo perché la maggior parte delle decisioni che prendiamo è profondamente influenzato da quelli che sono gli schemi comportamentali che ci hanno inculcato gli altri e che abbiamo fatto nostri, senza rendercene conto…

Vai all’articolo

Fuga dalle città: la felicità è una casa nel bosco

Chi vive vicino agli alberi ha un cervello meno stressato.
Le persone che vivono in città mostrano un’amigdala più attiva di quelle che vivono nella natura. Il che significa che depressione, ansia e tensione vanno a braccetto con smog, traffico, rumore e affollamento urbano. Fuori dalle città, invece, si vive meglio e la prova si trova proprio nell’amigdala. Chi vive circondato da alberi, prati e fiori, lontano dall’inquinamento dell’aria e dai rumori del traffico, infatti, possiede un’amigdala meno attiva rispetto a chi convive con smog, frastuono, ecc…

Vai all’articolo

Il senso di fragilità personale: l’Ipocondria

di Simona Chiari
Cos’è l’ipocondria? L’ipocondria è un disturbo legato all’idea o al timore di avere una grave malattia, a volte anche mortale. Le persone che soffrono di questo disagio, tengono costantemente sotto controllo il loro organismo, verificando di continuo la presenza di eventuali segni di malattia.
La conoscenza produce forza, ma anche preoccupazione. I continui progressi della medicina scientifica ci hanno resi  più consapevoli dei mali che potrebbero colpirci, nel corpo e nell’anima. A dimostrazione di una cultura del presente che è però antica, in occidente siamo diventati ipocondriaci da almeno un paio di millenni: Ippocrate descrisse il concetto di ipocondria nel “Male degli ipocondrici”, come un disordine della mente e dello stomaco, che procurava problemi digestivi, grave melanconia e paura di morire. La connessione di stomaco e tristezza non ci sorprende: i greci pensavano, infatti, che nell’addome fosse situata la sede dei sentimenti e delle passioni umane…

Vai all’articolo

Le 10 caratteristiche di una persona immatura

Una persona immatura è una persona a metà. Una persona che appare poco definita ed assume per questo una connotazione negativa.
Con queste premesse, appare logico che da una persona immatura deriva una psicologia incipiente ed incompleta che può (e deve, per il suo bene) cambiare e migliorare, facendosi più solida.
Grazie alla psicoterapia, è possibile determinare i punti chiave per arrivare alla destrutturazione e al miglioramento dell’essenza di una persona. Enrique Rojas, professore di psichiatria dell’Università di Extremadura (Spagna), ha riassunto in 10 punti gli ingredienti principali tipici delle persone immature, una realtà che i professionisti nell’ambito della salute mentale spesso si trovano ad affrontare.
Analizziamo brevemente ognuna delle 10 caratteristiche, facendo riferimento a come si ripercuotono sulla vita delle persone, sia sui “portatori” di questa iconica realtà, sia sulle “vittime” costrette a convivere con essi…

Vai all’articolo

Dopo 2 ore nella natura, i nostri ormoni e il nostro DNA si trasformano

Una passeggiata nella natura oltre a liberarci la mente e mettere in moto il corpo cambia i percorsi neuronali, in modo da migliorare nettamente la nostra salute mentale. Se ci fai caso quando devi trovare una soluzione cominci a camminare avanti e indietro.
Sicuramente camminare è utile per la perdita di peso, la prevenzione di malattie cardiovascolari e per un migliore metabolismo. In pochi sanno, però, che camminare ci rende più creativi e felici. Non è un guru a dircelo ma uno studio dell’Università di Stanford.
Purtroppo la maggior parte di noi vive in città e spende pochissimo tempo nel verde e nella natura, rispetto a quanto avveniva alcune generazioni fa. Diverse ricerche mostrano che chi vive nel grigio della città, ha un rischio maggiore di vivere disturbi psicologici e ha, inoltre, un valore più alto degli ormoni dello stress…

Vai all’articolo