La ricchezza è prima di tutto una questione interiore

di Franca Soavi
La ricchezza è prima di tutto una questione interiore, si tratta di sentirsi benedetti dal Cielo, tranquilli e sicuri che qualunque bisogno e desiderio dell’anima sarà senz’altro soddisfatto, in un modo o nell’altro.
Ci sono persone che non possiedono molti beni materiali o denaro, ma che emanano una sorta di tranquillità, di compostezza, di signorilità, un’eleganza e una classe indipendente dal loro status sociale o dal loro conto in banca. Queste persone sono “ricche”, si percepisce la loro generosità, la loro assenza di paura, la loro fiducia in se stesse e nella Provvidenza.
Ci sono altre persone che benché abbiano molti soldi o possedimenti materiali, si sentono per lo più in deficit, in mancanza, in carenza, vivono costantemente nella chiusura, nella paura di non avere abbastanza, di perdere ciò che hanno o di non avere abbastanza in futuro, per sé e per i propri cari. Hanno paura a donare, così come a spendere, a godere della propria ricchezza, pertanto costoro sono i veri poveri

Vai all’articolo

Il Cambiamento arriverà quando realmente voluto

Dott. Pasquale Saviano
Nella nostra vita l’impatto dell’inconscio su come agiamo è forte. Ma da cosa scaturiscono, in realtà, i nostri comportamenti?
I nostri comportamenti sono mediati da ciò che sono i vissuti, dalle emozioni, dalle nostre aspettative ecc., ma soprattutto dalla nostra mente. Quando infatti la mente conscia (che rappresenta le nostre aspirazioni, gli obiettivi di vita, i desideri, ecc.) e la mente inconscia (in cui si trovano le abitudini, le credenze, le esperienze, i programmi comportamentali che abbiamo acquisito dagli altri) sono allineate, esse lavorano insieme e la prima trae forza dalla seconda. Tuttavia, quando le due sono in conflitto, e questo capita spesso, quella che domina è sempre la mente inconscia.
Sarà quindi facile capire, che se desideriamo qualcosa che non riusciamo ad ottenere, molto probabilmente è perché esiste in noi un conflitto interno, che in alcuni casi si configura come blocco emotivo e che influenza il nostro modo di porci e comportarci nella quotidianità. Questo perché la maggior parte delle decisioni che prendiamo è profondamente influenzato da quelli che sono gli schemi comportamentali che ci hanno inculcato gli altri e che abbiamo fatto nostri, senza rendercene conto…

Vai all’articolo

Sei sul percorso giusto della tua vita?

di Marco Rotella
Ecco cinque segnali che ti indicano se sei fuori strada o stai procedendo bene.
Ci sono dei momenti in cui siamo continuamente costretti ad inventarci nuove strade, nuovi percorsi, e ci assale la sensazione di essere trascinati dalla corrente di un fiume, senza avere grandi possibilità di scelta. Ci sono momenti nella nostra vita in cui, pur essendo continuamente in movimento, ci sentiamo impotenti, bloccati, come se fossimo davanti ad un bivio e non sapessimo quale strada prendere.  
In realtà, tutti noi abbiamo un percorso di vita. Forse definito dal destino, da Dio, dal nostro karma, o dalla casualità, ma certamente ognuno di noi ha un potere su questo percorso e soprattutto, esistono dei segnali che ci possono indicare se abbiamo perso la rotta…

Vai all’articolo

Autosabotaggio: perché siamo i nostri peggiori nemici (e come evitarlo)

Jean-François Millet – Uomo con la zappa (1860)

Sai qual è definizione di autosabotaggio? No?! Eppure si direbbe che tu sia un esperto di “zappa sui piedi”! È tempo allora di conoscere meglio questa trappola mentale e liberarsene per sempre.

“Non faccio nulla contro me stesso, eppure sono il mio carnefice.” John Donne.

Per farti comprendere, voglio raccontarti una storiella, la storiella del topolino chiacchierone: Durante un’inondazione, uno scoiattolo, una lepre e un topolino chiacchierone si ritrovano disperatamente aggrappati ad un tronco d’albero, che viene trascinato con violenza dal fiume in piena.

Un cigno…

Vai all’articolo