Follia Giappone: il Via ad Ottobre del Vaccino Auto-Replicante contro Covid-19 “ARCT-154”

di Ingrid Busonera
I media ne avevano parlato già alla fine dello scorso anno, ma ora la notizia del via dei vaccini auto-replicanti contro il Covid-19 che vedono il Giappone come apripista della sperimentazione effettuata in Vietnam su 16 mila persone, è a realizzazione imminente.
Il dottor Daniel Nagase, specializzato in Scienze chimiche e biologiche, denuncia che il Governo Giapponese ha ordinato 4,27 milioni di dosi di vaccino auto-replicante con l’intenzione di inoculare milioni di giapponesi. Il processo inizierà ad ottobre.
Ce lo dipingono come un nuovo meccanismo d’azione in grado di aumentare la risposta immunitaria e combattere con maggiore efficacia malattie infettive e tumori, tra cui il coronavirus, ma la realtà a noi in gran parte sconosciuta, è molto più temibile di quanto ci possiamo immaginare…

Vai all’articolo

Fukushima: il Peggio deve ancora Arrivare

di Massimo Mazzucco
Forse non sarà necessario aspettare una guerra atomica fra russi e americani, per goderci le piacevoli conseguenze di una contaminazione nucleare…
Basterà aspettare che i giapponesi riversino in mare 1 milione e 300.000 tonnellate di acqua contaminata che fino ad oggi è stata stipata nelle centinaia di cisterne che circondano la vecchia centrale (le vedete tutte nella foto qui sopra).
I giapponesi sostengono che ormai le cisterne hanno raggiunto la capacità limite, e che bisognerà iniziare a rovesciare in mare il loro contenuto. Questo naturalmente ha scatenato le proteste dei cinesi, dei coreani, dei russi, e della confederazione delle isole del Pacifico, che saranno i primi paesi a vedere il proprio mare contaminato dalle acque radioattive. Si calcola infatti che nell’arco di tre anni l’intero oceano Pacifico sarà contaminato, mentre nell’arco di 10 anni la contaminazione dovrebbe raggiungere tutti gli altri oceani del mondo…

Vai all’articolo

“Dieta Okinawa”: il segreto degli ultracentenari

di Fabio Capone
L’arcipelago giapponese di Okinawa è una delle aree in cui si registra una speranza di vita tra le più alte al mondo.
Se infatti l’aspettativa di vita dei giapponesi è di circa 84 anni (la più alta al mondo secondo l’OCSE) è a Okinawa invece che si ha la più alta prevalenza di centenari. Una particolarità che ha spinto studiosi e ricercatori ad indagare il segreto della longevità di questo popolo, e che sarebbe nascosto probabilmente nel loro modello alimentare, soprannominato appunto dieta Okinawa.
Okinawa: la Terra degli immortali
Le isole Okinawa (Okinawa Shotō),
tra cui l’isola omonima più grande e altre minori, costituiscono il gruppo principale dell’arcipelago delle Ryūkyū, a sud del Giappone, tra Oceano Pacifico e Mar Cinese Orientale. Costituitosi intorno al XV secolo, il Regno delle Ryūkyū avrebbe giocato un ruolo chiave nelle reti commerciali marittime del sud-est asiatico, e in una situazione di “duplice subordinazione” al Giappone e alla Cina, prima di essere formalmente annesso al Giappone nel 1879. Oggi queste isole fanno parte della prefettura di Okinawa, estesa su 2.265 km² e abitata da 1.457.451 persone, il cui capoluogo è Naha…

Vai all’articolo

Niente Sesso… siamo Giapponesi

Secondo una ricerca dell’Università di Tokyo, un quarto dei giapponesi sotto i 39 anni non ha mai avuto rapporti sessuali. La causa? Insospettabile (o quasi).
Paese che vai, abitudini (sessuali) che trovi. Secondo una ricerca del’Università di Tokyo pubblicata i primi di aprile su BMC Public Health, un quarto dei giapponesi sotto i 39 anni non ha mai avuto rapporti sessuali. Un dato che contrasta non solo con quello dei coetanei degli altri Paesi, ma anche con il comportamento delle generazioni precedenti, che avevano rapporti sessuali in età più precoce. “Rispetto a Paesi come la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e l’Australia, la proporzione di persone che non riporta alcuna esperienza di rapporti eterosessuali è davvero molto più alta in Giappone in tutte le fasce d’età”, ha spiegato l’autore principale della ricerca, Peter Ueda, epidemiologo dell’Università di Tokyo…

Vai all’articolo

Giappone, Germania e Italia: una Parabola comune

di Luciano Fuschini
Da tre quarti di secolo una traiettoria comune segna il percorso di tre grandi nazioni, Giappone, Germania e Italia. Si tratta di un parallelismo tanto sorprendente che meriterebbe maggiore attenzione. Sono, infatti, le potenze dell’Asse, sconfitte nella guerra mondiale.
Uscirono distrutte dal conflitto. Città sventrate dai bombardamenti a tappeto, anche con ordigni al fosforo su Germania e Giappone e con bombe atomiche sul Giappone. Ponti, strade, infrastrutture demoliti. Potenziale industriale quasi azzerato.
Ebbene, proprio quei tre Paesi nei decenni successivi furono i protagonisti di uno spettacolare “miracolo economico”, che li pose fra le maggiori potenze economiche del mondo.
In quelli che ora sono chiamati “i Trenta gloriosi”, i decenni della prosperità e dello sviluppo impetuoso, tutto il mondo che convenzionalmente chiamiamo “occidentale” fece registrare una grande crescita, ma il vero e proprio “miracolo” fu quello di Giappone, Germania e Italia…

Vai all’articolo

Il Giappone rurale è in crisi: la metà delle piccole città è destinata a sparire entro il 2040

di Federico Giuliani
Da lontano il Giappone sembra un Paese impeccabile, dove non esistono i problemi che tormentano l’Occidente come la disoccupazione, la criminalità e il mancato rispetto della legge.
Senza dimenticare, poi, che il popolo giapponese ragiona come una comunità organica e che qui l’interesse per il bene pubblico arriva prima di ogni altra cosa. Insomma, siamo di fronte a un paradiso in terra? Non proprio, perché se ci avviciniamo e osserviamo il contesto nipponico da più vicino, possiamo notare pericolose crepe che da qui ai prossimi anni rischiano di squarciare un tessuto sociale assai delicato.
Da dove nasce la crisi
Una delle tendenze che ha fatto risuonare diversi campanelli di allarme è lo svuotamento del Giappone rurale. Mentre Tokyo e i grandi centri urbani diventano sempre più grandi e ricchi – sia dal punto di vista economico che di opportunità per i giovani – ci sono zone del Paese che stanno lentamente scomparendo. Come ha riportato l’Economist, alcuni analisti affermano che la metà dei comuni giapponesi scomparirà entro il 2040…

Vai all’articolo

Giappone: dalle onde del mare 10 volte l’energia di una centrale nucleare

di Francesca Mancuso
Produrre energia pulita sfruttando le onde del mare. Un’idea non del tutto nuova, ma in Giappone è realtà e promette di produrre 10 volte più energia rispetto a quella del nucleare. Energia pulita e sicura.
Un’idea nata nel 2012, grazie agli scienziati dell’Okinawa Institute of Science and Technology Graduate University (OIST) in Giappone, col un progetto intitolato “Sea Horse”. L’obiettivo? Sfruttare l’energia della corrente oceanica “Kuroshio”. Quest’ultima è la seconda corrente oceanica più grande del mondo, dopo quella circumpolare antartica. Nasce nell’Oceano Pacifico al largo delle coste di Taiwan e si sposta verso il Giappone, dove si unisce alla corrente del Pacifico settentrionale. Il suo soprannome è “corrente nera”, traduzione letterale di kuroshio, per via del colore intenso e scuro delle sue acque.
Nel tratto di costa giapponese lambito da questa corrente, gli scienziati giapponesi puntano a produrre energia pulita, grazie a queste turbine sommerse ancorate al fondo del mare, attraverso dei cavi di ormeggio. Le turbine sono in grado di convertire l’energia cinetica delle correnti naturali di Kuroshio in elettricità, poi trasmessa a terra attraverso cavi sottomarini…

Vai all’articolo