Giappone, Germania e Italia: una Parabola comune

di Luciano Fuschini
Da tre quarti di secolo una traiettoria comune segna il percorso di tre grandi nazioni, Giappone, Germania e Italia. Si tratta di un parallelismo tanto sorprendente che meriterebbe maggiore attenzione. Sono, infatti, le potenze dell’Asse, sconfitte nella guerra mondiale.
Uscirono distrutte dal conflitto. Città sventrate dai bombardamenti a tappeto, anche con ordigni al fosforo su Germania e Giappone e con bombe atomiche sul Giappone. Ponti, strade, infrastrutture demoliti. Potenziale industriale quasi azzerato.
Ebbene, proprio quei tre Paesi nei decenni successivi furono i protagonisti di uno spettacolare “miracolo economico”, che li pose fra le maggiori potenze economiche del mondo.
In quelli che ora sono chiamati “i Trenta gloriosi”, i decenni della prosperità e dello sviluppo impetuoso, tutto il mondo che convenzionalmente chiamiamo “occidentale” fece registrare una grande crescita, ma il vero e proprio “miracolo” fu quello di Giappone, Germania e Italia…

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Scarsità creata artificialmente

Scarsità creata artificialmente

La creazione e la perpetuazione della scarsità, è un pre-requisito per il mantenimento dei sistemi dittatoriali. È in gran parte attraverso la produzione di scarsità che questo sistema si mantiene, utilizzando la paura del dolore come principale motivatore per il suo funzionamento.
Certo, le condizioni ambientali o altri fattori possono portare a scarsità reali, ma la scarsità artificiale viene costantemente creata dalla classe politica e dall’economia attraverso il consumo eccessivo, lo spreco, lo sfruttamento, la guerra o la preparazione alla guerra, il saccheggio ambientale e l’incapacità di investire in capitale umano di alta qualità, non dando valore alla cura e all’assistenza…

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