Fukushima: il Peggio deve ancora Arrivare

di Massimo Mazzucco
Forse non sarà necessario aspettare una guerra atomica fra russi e americani, per goderci le piacevoli conseguenze di una contaminazione nucleare…
Basterà aspettare che i giapponesi riversino in mare 1 milione e 300.000 tonnellate di acqua contaminata che fino ad oggi è stata stipata nelle centinaia di cisterne che circondano la vecchia centrale (le vedete tutte nella foto qui sopra).
I giapponesi sostengono che ormai le cisterne hanno raggiunto la capacità limite, e che bisognerà iniziare a rovesciare in mare il loro contenuto. Questo naturalmente ha scatenato le proteste dei cinesi, dei coreani, dei russi, e della confederazione delle isole del Pacifico, che saranno i primi paesi a vedere il proprio mare contaminato dalle acque radioattive. Si calcola infatti che nell’arco di tre anni l’intero oceano Pacifico sarà contaminato, mentre nell’arco di 10 anni la contaminazione dovrebbe raggiungere tutti gli altri oceani del mondo…

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La Nuova Mappa della Radioattività in Europa mostra dove si trovano cesio e plutonio del Disastro di Chernobyl!

La rivista Scientific Reports pubblica la nuova mappa della radioattività in Europa che mostra dove si trovano cesio e plutonio prodotti dal disastro di Chernobyl e dai vari test nucleari… Per il Nord del nostro Paese i dati sono agghiaccianti!
I test globali sulle armi nucleari e l’incidente di Chernobyl hanno rilasciato nell’ambiente grandi quantità di radionuclidi. Cosa vuol dire? Che tutt’oggi tracce di elementi radioattivi sono ancora ben presenti nell’atmosfera, sebbene gli esperti siano pronti a giurare si tratti di concentrazioni che non devono destare preoccupazioni.
È quanto emerge dalla nuova mappa della contaminazione radioattiva in Europa pubblicata sulla rivista Scientific Reports e messa a punto dal gruppo dell’Università svizzera di Basilea coordinato da Katrin Meusburger…

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Uranio impoverito… una strage di Stato

di Cinzia Palmacci
Luciano Cipriani, maresciallo dell’Aeronautica militare, aveva 47 anni. Nel suo curriculum diverse missioni all’estero, Kosovo, Afghanistan. Aveva respirato a pieni polmoni l’aria di quei luoghi e calpestato le terre avvelenate da uranio impoverito, tutto senza protezioni.
Caschi, maschere, tute, guanti, tutto l’armamentario che in quei teatri di battaglia usano americani e inglesi, ma che i nostri comandi, alti e altissimi, ritengono inutili orpelli. E quel veleno gli era entrato in corpo, lentamente, ma in modo inesorabile. Aveva attaccato il suo fisico possente, lo aveva piegato alle sue ragioni, quelle di un tumore che ha un nome terribile e impronunciabile: glioblastoma multiforme di IV grado. Gli aveva reso la vita impossibile. Chiuso in un letto in attesa della morte. La fine del corpo come liberazione dalle sofferenze…

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La dura realtà dei cani di Chernobyl… fame, sete e radioattività

Anche se il governo ha cercato di uccidere tutti i cani di Chernobyl in quanto contaminati, alcuni sono sopravvissuti e vivono con problemi di fame, sete e radioattività.
Senza dubbio quella di Chernobyl è stata la più grande catastrofe ambientale della storia recente. L’esplosione del reattore nucleare della centrale elettrica russa è stata, senza dubbio, una tragedia enorme, i cui effetti negativi continuano ancora oggi.
Molti pensano che l’area intorno alla zona sia, a causa delle radiazioni, un luogo abbandonato senza alcun movimento, la verità è che è piena di vita. Ogni giorno ci sono 3500 persone che lavorano nelle vicinanze, per non parlare di tutti gli animali che hanno fatto delle case abbandonate della città, le loro case, il loro habitat…

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Fukushima a 5 anni dal disastro

Fukushima disastro

di Paolo Di Sia
L’11 marzo 2011 a Fukushima uno dei più forti terremoti registrati in Giappone ha portato a conseguenze impensabili.
A seguito del terremoto si è creato uno tsunami, una doppia forza scatenante che ha portato ad effetti devastanti: un grave incidente nucleare presso l’impianto di Fukushima Daiichi, la morte di oltre 15.000 persone e la distruzione di gran parte delle infrastrutture e delle abitazioni.
Quanto accaduto ha avuto ampie conseguenze per le politiche giapponesi ed energetiche internazionali, l’ambiente, l’opinione pubblica in materia di energia nucleare e la stessa gestione delle catastrofi. Le vibrazioni del terremoto hanno causato l’arresto automatico di 11 centrali elettriche in tutto il paese, tra cui tre reattori della centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Lo tsunami che ha colpito la costa circa 50 minuti più tardi ha causato una catena senza precedenti di eventi devastanti negli impianti della centrale. I generatori diesel di emergenza che avrebbero dovuto sostituire gli impianti elettrici danneggiati sono stati allagati e si sono fermati interrompendo il raffreddamento; così tre dei noccioli dei reattori dell’impianto hanno iniziato a fondere e il materiale radioattivo è stato rilasciato nell’ambiente in seguito anche ad alcune esplosioni…

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