Con Biden si consolida il furto di petrolio alla Siria

di Redazione AntiDiplomatico 
Con l’era Biden si consolida occupazione e furto di risorse alla Siria.
L’esercito statunitense ha portato un nuovo convoglio di rinforzi militari e logistici dal territorio iracheno, uno per l’azione militare e un altro per rafforzare la sua capacità di rubare il petrolio siriano, inoltre, trasportando per via aerea soldati e attrezzature nelle sue basi illegali nella Siria orientale.
Ecco, quindi, come con l’era Biden si consolida occupazione e furto di risorse alla Siria.
Il corrispondente di Sputnik nel governatorato di Hasaka, ha riferito che un convoglio militare di 42 grandi camion carichi di attrezzature militari e logistiche e un altro con veicoli blindati ricoperti di teli neri, accompagnato da altri veicoli blindati, ha attraversato, ieri, la città di Safia, a nord di Hasakah, verso le basi illegali statunitensi in Siria…

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Prima mossa di Biden il giorno dopo l’insediamento: Convoglio militare Usa entra in Siria

di Silvana Palazzo
Il giorno dopo l’insediamento di Biden, già un grande convoglio militare Usa entra in Siria. Una prima mossa da cui si intuisce che non intende seguire la “linea” Trump.
All’indomani della cerimonia di insediamento, il nuovo presidente Usa Joe Biden fa la sua prima mossa in campo internazionale. All’alba un convoglio militare formato da 40 camion e numerosi veicoli blindati ha invaso la Siria nord orientale scortato da caccia, elicotteri e centinaia di soldati, entrando nel governatorato di Al-Hasakah.
Lo rivela l’agenzia Sana, che parla di una grande quantità di armi e attrezzature logistiche che sono state trasferite nelle basi nelle province di Hasakeh e Deir Ezzor. L’attività delle forze americane sono ormai routine, peraltro gli Stati Uniti spostano spesso i propri mezzi, ma questa attività è significativa, perché l’elezione di Biden nella “narrazione” dei media era descritta come una rottura con il passato…

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Assad: Israele con i suoi attacchi e gli USA con le sanzioni favorisco i terroristi in Siria

Il presidente siriano Bashar al-Assad ha avvertito che gli Stati Uniti e Israele sostengono i terroristi per mantenerli attivi
“Gli Stati Uniti vogliono che i gruppi terroristici continuino ad operare in tutta la regione”, ha dichiarato, questo pomeriggio, il presidente siriano, prima di notare che  le sanzioni che Washington impone alla Siria sono prodotte nel quadro del suo sostegno agli estremisti che operano nel paese arabo.
Nelle dichiarazioni rese durante l’inaugurazione della terza legislatura dell’Assemblea del popolo siriano (Parlamento), Al-Assad ha criticato il nuovo lotto di sanzioni statunitensi, ai sensi del cosiddetto “Caesar Act”, che, secondo il presidente, ha inflitto gravi danni alle persone e all’economia della Siria, soprattutto nel mezzo della nuova pandemia di coronavirus…

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La crisi dei Profughi siriani mostra che Erdoğan ha l’Europa in pugno

di Irene Dominioni
Dopo l’attacco a Idlib, la Turchia ha aperto le porte verso la Grecia ai migranti, che ora vengono ricacciati indietro in ogni modo. Un ricatto all’Unione per ricevere più fondi. E a pagarne il prezzo sono sempre i civili.
Mentre in Italia si è dato fondo alle scorte sanitarie e anche chi è sano indossa le mascherine, i bambini siriani al confine tra Grecia e Turchia quasi soffocano per il gas lacrimogeno che i militari greci stanno sparando sui migranti che cercano di entrare in Europa. Immagini terribili, che di colpo mettono in prospettiva la fobia delle persone verso l’epidemia rispetto all’inferno che le persone vivono alle porte dell’Unione, terra promessa del ventunesimo secolo.
Da quando la Turchia ha aperto i suoi confini, dopo l’attacco delle forze di Assad e degli alleati russi a Idlib, che ha provocato la morte di 33 soldati turchi, la situazione è precipitata. Migliaia di persone (non è chiaro quante) si muovono verso il confine con la Grecia, pronta a respingerli in qualsiasi modo. Anche con i lacrimogeni…

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Baghdad, raid Usa: ucciso il generale iraniano Soleimani

L’ordine è partito direttamente da Trump. La guida suprema iraniana Khamenei annuncia: “Terribile vendetta”.
Baghdad, 3 gennaio 2020: Gli Stati Uniti hanno attaccato durante la notte l’aeroporto di Baghdad uccidendo il generale iraniano Qassem Soleimani, una delle figure chiave della strategia iraniana in Medio Oriente, e almeno altre sette persone. L’ordine di uccidere Soleimani è partito dal presidente Trump, afferma il Pentagono, sottolineando che il raid punta a essere un deterrente per futuri piani di attacco iraniani. “Una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste si sono insanguinate con il sangue di Soleimani”, ha detto la guida suprema iraniana Ali Khamenei. Soleimani era appena arrivato con un volo dalla Siria ed era stato scortato all’uscita, quando l’auto su cui era a bordo è stata centrata da un missile lanciato durante un raid aereo che ha visto impiegati anche droni…

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Se l’intervista è ad Assad, la Rai censura anche se stessa

di Redazione Contropiano
Che la Rai censuri anche se stessa, una sua ex presidente, nonché tra le giornaliste più “embedded” che la storia ricordi (Monica Maggioni, star della guerra in Iraq), dà un po’ la misura di quanto sia grave la crisi della professione in Italia.
Maggioni, ora amministratore delegato di RaiCom, aveva proposto un servizio al direttore di RaiNews24, Antonio Di Bella, nientepopodimeno che un’intervista a Bashar Assad, presidente della Siria, rimasto tale nonostante otto anni di guerra (prima per procura, tra rivolte popolari in parte pilotate e jihadisti al servizio dell’Arabia Saudita – prima – e poi anche della Turchia).
Il direttore, ricostruisce l’agenzia Agi – controllata dall’Eni, dunque con entrature molto buone in Medio Oriente – l’avrebbe ritenuta interessante, tanto da attivare la redazione esteri del canale ‘all news’ per uno speciale da mandare il lunedì sera nel corso della rubrica Checkpoint, prevedendo un collegamento con la corrispondente da Istanbul, Lucia Goracci (altra embedded filo-Nato di sicura fede), e con in studio a Roma il professor Francesco Strazzari, professore associato di Relazioni Internazionali, alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. In pratica, un “pool” preparato per smontare qualsiasi cosa Assad avrebbe detto, in modo da ridurre al minimo – o peggio – il possibile “danno” della sua apparizione in vesti meno orribili di quelle ogni giorno raccontate

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London Bridge 2.0, un Terrore già noto

di Davide Malacaria
“Al solito, gli assassini di Londra erano noti alla polizia ed erano stati denunciati”. Iniziavamo così un articolo sull’attentato terroristico, avvenuto sempre a London Bridge, ma il 3 giugno del 2017, quando funzionari dell’Isis investirono la folla con un veicolo per poi scendere e iniziare il lavoro di coltello.
Tutto come allora. Allora i morti furono otto, stavolta due, oltre a diversi feriti. Usman Khan, l’aggressore di ieri, era affiliato a un clan terrorista ed stato condannato per aver progettato un attentato; girava con un braccialetto elettronico. Noto, sorvegliato, e però libero di uccidere… esattamente come la scorsa volta.
Anche la dinamica dell’intervento della polizia risulta stucchevolmente uguale alla precedente: anche allora i poliziotti bloccarono a terra gli aggressori e li freddarono. Anche allora si disse nella ricostruzione ufficiale che indossavano false cinture esplosive…

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Assad: “Erdogan è un ladro. Ruba la nostra terra, fattorie, grano e petrolio”

Il presidente siriano Bashar Al-Assad ha definito il presidente turco Recep Tayyip Erdogan un “ladro”.
Lo riporta la Sana, riferendo della prima visita di Assad nella provincia di Idlib dallo scoppio del conflitto nel marzo del 2011, dove ha incontrato i militari dell’esercito di Damasco schierati al fronte.
“Erdogan è un ladro. Ha rubato fattorie, grano e petrolio. E oggi sta rubando la nostra terra”, ha scritto la Sana. “Tutte le zone della Siria hanno per noi la stessa importanza”, ha proseguito Assad, facendo riferimento all’offensiva lanciata lo scorso 9 ottobre dalle forze armate turche nel nordest della Siria…

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Dall’invasione turca agli F-35, il Governo italiano complice di tutte le porcate NATO

di Giorgio Cremaschi
Trump ha appaltato ad Erdogan la guerra in Siria. Il presidente USA non si è ritirato da uno scenario di guerra promuovendo la pace. No Trump ha detto agli alleati NATO ed in particolare agli europei: fate la vostra parte nelle nostre guerre, noi spendiamo troppo per esse.
È in continuità con la richiesta di aumentare i contributi alla NATO fino al 2%, che per l’Italia vorrebbe dire 10 miliardi di spesa militare in più ogni anno. E Gentiloni a suo tempo disse sì a questa pretesa.
La delocalizzazione ed il subappalto delle guerre, è una componente fondamentale della strategia imperialista degli Stati Uniti, e a volte sostituisce l’intervento diretto, soprattutto quando, come in Afghanistan e in Medio Oriente, è già costato migliaia di vite umane e anche migliaia di miliardi di dollari.
Così Trump si è rivolto all’amico-nemico Erdogan e gli ha concesso di far fuori i curdi, che invece prima ha usato per combattere l’Isis. Naturalmente il capo turco ha colto al volo l’occasione, così invaderà il territorio siriano…

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Il silenzio del Papa sull’attacco di Erdogan ai curdi, all’Angelus nessuna parola di condanna

di Franca Giansoldati
Città del Vaticano: Papa Francesco davanti alla grave decisione del presidente turco Erdogan di invadere la Siria e attaccare i curdi, ha evitato di condannare apertamente la decisione della Turchia. Allo stesso modo non ha menzionato le vittime, i curdi, che da cinque giorni sono oggetto della pesante azione dei militari di Ankara.
Un atteggiamento di sostanziale ambiguità diplomatica quello del pontefice, che è stato manifestato all’Angelus in piazza San Pietro, dopo la canonizzazione dei nuovi santi e che non è sfuggito a tanti osservatori.
“Il mio pensiero va ancora una volta al Medio Oriente”, ha detto, “e all’amata e martoriata Siria da dove giungono nuovamente notizie drammatiche sulla sorte delle popolazioni del nord-est del Paese, costrette ad abbandonare le proprie case a causa delle azioni militari: tra queste popolazioni vi sono anche molte famiglie cristiane”.
Il Papa ha poi proseguito: “A tutti gli attori coinvolti e alla Comunità Internazionale, per favore, rinnovo l’appello ad impegnarsi con sincerità, con onestà e trasparenza, sulla strada del dialogo per cercare soluzioni efficaci”

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