Siria, Fermiamo il Genocidio degli Alawiti

Dopo aver “consegnato” la Siria a bande terroristiche di Al-Qaeda, Usa, Israele, Turchia e compagnia cantante, si preoccupano di coprire le atrocità che queste bande stanno commettendo contro le minoranze siriane.
Dopo aver preso il controllo di buona parte del Paese, i terroristi filo-occidentali hanno avviato una pulizia etnica contro gli alawiti in Siria, commettendo uccisioni di massa, rapimenti, sfollamenti e devastazioni.
Violazioni documentate contro gli alawiti:
– 3.500 alawiti uccisi in meno di due mesi,
– 67 ragazze alawite rapite, con prove confermate,
– Saccheggio di 869 case e sequestro di 436 appartamenti, costringendo le famiglie allo sfollamento,
– 20 villaggi alawiti spopolati, sfollando 40mila persone,
– Aggressioni fisiche, abusi e sfratti forzati…

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Al-Jolani si Traveste da Assad e si Autoproclama “Presidente” della Siria

di Leone Grotti
Sciogliendo Costituzione, Parlamento ed esercito, il leader jihadista è diventato a tutti gli effetti un dittatore. E l’opposizione inizia a temere una “nuova tirannia”.
Si dice presidente, ma si legge dittatore. La direzione che sta prendendo la Siria di Abu Muhammad al-Jolani, che da quando ha svestito i panni jihadisti e indossato la cravatta verde d’ordinanza, preferisce essere chiamato Ahmed al-Sharaa, è allarmante e pericolosa. A quasi due mesi dalla presa del potere e dalla cacciata del dittatore Bashar al-Assad, il leader ex Isis, ex Al-Qaeda, un tempo ricercato in tutto il mondo per terrorismo e oggi presunto politico dalle idee “democratiche” si è finalmente degnato di parlare al popolo siriano. E ne ha approfittato per informarli che si è autoproclamato “presidente ad interim” della nuova Siria, che assomiglia sempre di più a quella vecchia…

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Rebus Siria

La guerra tra potenze non è come la morra cinese, è una partita a scacchi, con mosse e contromosse.
Sulla situazione siriana si possono fare varie ipotesi al momento ma una lettura chiara non la si può dare, ci va tempo. Chi vi narra quanto accade con sicurezza non è credibile.
Il mondo sta vivendo un mutamento epocale e la fine di impero egemone non arriva in quattro e quattr’otto e, come in certi fenomeni astronomici, una stella nella fase finale della vita può emanare più energia e aumentare le dimensioni, ma senza poter mutare il proprio destino che rimane segnato.
La caduta di Assad rientra in questa similitudine, perché è chiaro che l’impero anglosionista abbia voluto reagire e colpire in un altro fronte avendo perduto l’Ucraina…

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Siria: Cosa è Successo?

Quello che è successo in Siria, è l’ennesimo tassello di una grande guerra geopolitica, a detta di molti è la terza guerra mondiale che è gia in atto.
Partiamo dalle uniche certezze, Assad è caduto e la Siria come stato unitario, non esisterà più. La cosa da capire è perché tutto è successo così rapidamente.
Ma soprattutto tra i giocatori geopolitici chi ha vinto e chi ha perso?
– Ha vinto la Turchia. Erdogan ha dimostrato di essere un grande giocatore in campo internazionale. Aveva promesso che sarebbe andato in Nagorno Karabakh e lo ha fatto, aveva promesso che avrebbe pregato nella moschea di Damasco e lo farà. Secondo la più antica tradizione turca, Erdogan ha dimostrato di non rispettare i patti, ma a piccoli tasselli sta cercando di costruire la “Grande Turchia”.
– Ha vinto Israele…

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Narrativa Mainstream: Meglio i Tagliagole… che Assad!

di Paolo Borgognone
La propaganda del mainstream riguardo a ciò che sta accadendo in Siria ha dell’orribile. Meglio i tagliagole che Assad, questa è la sintesi.
Ciò dimostra lo sprezzo del mainstream nei confronti delle più elementari norme del contratto sociale. Il mainstream non è interessato ad altro che a tentare di legittimare, a ogni costo, la vulgata atlantista. I tagliagole stanno dalla parte dell’atlantismo? Benissimo, sono tagliagole, ok, ma sono “i nostri tagliagole”, per cui diamo di loro e dei loro crimini una versione edulcorata e giustificazionista…

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Con Biden si consolida il furto di petrolio alla Siria

di Redazione AntiDiplomatico 
Con l’era Biden si consolida occupazione e furto di risorse alla Siria.
L’esercito statunitense ha portato un nuovo convoglio di rinforzi militari e logistici dal territorio iracheno, uno per l’azione militare e un altro per rafforzare la sua capacità di rubare il petrolio siriano, inoltre, trasportando per via aerea soldati e attrezzature nelle sue basi illegali nella Siria orientale.
Ecco, quindi, come con l’era Biden si consolida occupazione e furto di risorse alla Siria.
Il corrispondente di Sputnik nel governatorato di Hasaka, ha riferito che un convoglio militare di 42 grandi camion carichi di attrezzature militari e logistiche e un altro con veicoli blindati ricoperti di teli neri, accompagnato da altri veicoli blindati, ha attraversato, ieri, la città di Safia, a nord di Hasakah, verso le basi illegali statunitensi in Siria…

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Prima mossa di Biden il giorno dopo l’insediamento: Convoglio militare Usa entra in Siria

di Silvana Palazzo
Il giorno dopo l’insediamento di Biden, già un grande convoglio militare Usa entra in Siria. Una prima mossa da cui si intuisce che non intende seguire la “linea” Trump.
All’indomani della cerimonia di insediamento, il nuovo presidente Usa Joe Biden fa la sua prima mossa in campo internazionale. All’alba un convoglio militare formato da 40 camion e numerosi veicoli blindati ha invaso la Siria nord orientale scortato da caccia, elicotteri e centinaia di soldati, entrando nel governatorato di Al-Hasakah.
Lo rivela l’agenzia Sana, che parla di una grande quantità di armi e attrezzature logistiche che sono state trasferite nelle basi nelle province di Hasakeh e Deir Ezzor. L’attività delle forze americane sono ormai routine, peraltro gli Stati Uniti spostano spesso i propri mezzi, ma questa attività è significativa, perché l’elezione di Biden nella “narrazione” dei media era descritta come una rottura con il passato…

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Assad: Israele con i suoi attacchi e gli USA con le sanzioni favorisco i terroristi in Siria

Il presidente siriano Bashar al-Assad ha avvertito che gli Stati Uniti e Israele sostengono i terroristi per mantenerli attivi
“Gli Stati Uniti vogliono che i gruppi terroristici continuino ad operare in tutta la regione”, ha dichiarato, questo pomeriggio, il presidente siriano, prima di notare che  le sanzioni che Washington impone alla Siria sono prodotte nel quadro del suo sostegno agli estremisti che operano nel paese arabo.
Nelle dichiarazioni rese durante l’inaugurazione della terza legislatura dell’Assemblea del popolo siriano (Parlamento), Al-Assad ha criticato il nuovo lotto di sanzioni statunitensi, ai sensi del cosiddetto “Caesar Act”, che, secondo il presidente, ha inflitto gravi danni alle persone e all’economia della Siria, soprattutto nel mezzo della nuova pandemia di coronavirus…

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La crisi dei Profughi siriani mostra che Erdoğan ha l’Europa in pugno

di Irene Dominioni
Dopo l’attacco a Idlib, la Turchia ha aperto le porte verso la Grecia ai migranti, che ora vengono ricacciati indietro in ogni modo. Un ricatto all’Unione per ricevere più fondi. E a pagarne il prezzo sono sempre i civili.
Mentre in Italia si è dato fondo alle scorte sanitarie e anche chi è sano indossa le mascherine, i bambini siriani al confine tra Grecia e Turchia quasi soffocano per il gas lacrimogeno che i militari greci stanno sparando sui migranti che cercano di entrare in Europa. Immagini terribili, che di colpo mettono in prospettiva la fobia delle persone verso l’epidemia rispetto all’inferno che le persone vivono alle porte dell’Unione, terra promessa del ventunesimo secolo.
Da quando la Turchia ha aperto i suoi confini, dopo l’attacco delle forze di Assad e degli alleati russi a Idlib, che ha provocato la morte di 33 soldati turchi, la situazione è precipitata. Migliaia di persone (non è chiaro quante) si muovono verso il confine con la Grecia, pronta a respingerli in qualsiasi modo. Anche con i lacrimogeni…

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Baghdad, raid Usa: ucciso il generale iraniano Soleimani

L’ordine è partito direttamente da Trump. La guida suprema iraniana Khamenei annuncia: “Terribile vendetta”.
Baghdad, 3 gennaio 2020: Gli Stati Uniti hanno attaccato durante la notte l’aeroporto di Baghdad uccidendo il generale iraniano Qassem Soleimani, una delle figure chiave della strategia iraniana in Medio Oriente, e almeno altre sette persone. L’ordine di uccidere Soleimani è partito dal presidente Trump, afferma il Pentagono, sottolineando che il raid punta a essere un deterrente per futuri piani di attacco iraniani. “Una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste si sono insanguinate con il sangue di Soleimani”, ha detto la guida suprema iraniana Ali Khamenei. Soleimani era appena arrivato con un volo dalla Siria ed era stato scortato all’uscita, quando l’auto su cui era a bordo è stata centrata da un missile lanciato durante un raid aereo che ha visto impiegati anche droni…

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