• Se cerchi un libro o un prodotto BIO, prova ad entrare nel sito di un nostro partner, Macrolibrarsi, il Giardino dei Libri, sosterrai così il nostro progetto di divulgazione. Grazie, Beatrice e Mauro
    Canale Telegram

Sull’Europa potrebbe abbattersi una nuova e incontrollata Ondata di Migranti

di G. Didonna – R. Brunelli
Gli allarmi si moltiplicano: sull’Europa potrebbe abbattersi in tempi brevi una nuova, incontrollata, ondata di flussi migratori. Ma non dalla Libia: l’attenzione degli analisti è rivolto alla Turchia, al Mar Egeo, alla Siria.
Ad essere a rischio è infatti la tenuta dell’accordo tra Ankara e l’Unione europea del 2016, dopo che l’anno prima la Germania aveva accolto oltre un milione di profughi. La Turchia nei giorni scorsi ha ripetutamente minacciato di far saltare l’intesa riaprendo le frontiere ai profughi e ora si fa concreto il rischio che gli accordi naufraghino definitivamente. A creare preoccupazione è il combinato disposto tra la situazione esplosiva nei centri d’accoglienza sulle isole greche e la pressione dei profughi siriani sulla Turchia…

Vai all’articolo

Le Guerre contro l’Umanità degli Stati Uniti

di Sharif al-Qatib
Gli Stati Uniti hanno combattuto guerre contro nazioni e popoli con la scusa di diffondere “democrazia”, “combattere il terrorismo”, “difendere i diritti dei popoli” e per “ragioni umanitarie”, ma i fatti dimostrano esattamente il contrario.
La “democrazia” e la difesa del popolo e dell’umanità non sono affatto preoccupazioni degli Stati Uniti, sono piuttosto puri pretesti per portare avanti le loro sporche guerre, per imporre la propria egemonia, saccheggiare risorse e ricchezza altrui, versare sangue, distruggere completamente Stati ed infrastrutture.
Come può una persona sana di mente pensare che le guerre americane siano fatte per “democrazia, popoli e scopi umanitari?” Libri di storia e documenti sono pieni di prove che smentiscono le assurde pretese e bugie degli Stati Uniti.
Gli Stati Uniti, sin dalla loro fondazione, si basano sui cadaveri di centinaia di migliaia di indiani d’America. Gli Stati Uniti non solo uccisero persone ma sterminarono interi popoli, diffusero orrore, disordine e sofferenza ovunque…

Vai all’articolo

La Siria scopre missili anti-carro costruiti negli Stati Uniti nei covi terroristi

Le autorità siriane hanno trovato armi e munizioni, compresi i missili anti-carro di fabbricazione americana, mentre cercavano gli ex nascondigli terroristici nel sud del paese arabo.
L’agenzia di stampa siriana araba ufficiale (SANA) ha riferito che la scoperta è stata fatta giovedì 21 marzo e che le armi includevano missili TOW (Tube-launch, Optically-tracked, Wire-guidati), ma non ha fornito la posizione esatta in cui è stata fatta la scoperta. Non è la prima volta che il paese si impadronisce di armi fornite da paesi  stranieri, ritrovate nelle tane dei miliziani e terroristi.
All’inizio di gennaio, le forze governative hanno scoperto armi e munizioni israeliane e statunitensi dalle precedenti posizioni dei miliziani Takfiri, nella provincia sud-occidentale di Dara’a. SANA ha anche riferito di scoperte consecutive lo scorso dicembre, di armi americane e medicinali di fabbricazione israeliana a Dara’a e Quneitra, un’altra provincia meridionale…

Vai all’articolo

Che Noia!

di Maurizio Blondet
Il terrorista solitario di Strasburgo è stato ucciso, quindi non racconterà come si è “radicalizzato”. Che noia.
I suoi atti sono stati rivendicati da DAESH, che è un’organizzazione islamica creata dagli USA e i suoi amici nella NATO, pagata dai sauditi per abbattere il governo di Assad. La rivendicazione è avvenuta tramite il SITE di Rita  Katz. Del resto, il nome e l’identità del terrorista sono apparsi sui social israeliani solo 3 ore dopo la strage. Come sempre, loro sanno già  tutto “prima”.
(Premiers informés sur l’attentat de Strasbourg: des Israéliens) Che noia, come sono ripetitivi. Secondo il tedesco Bild, Cherif Chekatt era nel suo appartamento la mattina dell’attentato, quando la polizia francese andò ad arrestarlo per una vicenda precedente…

Vai all’articolo

Raqqa (Siria): la lotta dei bambini per tornare a scuola

La lotta dei bambini per tornare a scuola nel mezzo della devastazione provocata dall’ISIS e dai bombardamenti USA
Poco più di un anno dopo l’espulsione dell’ISIS da Raqqa, questa città settentrionale della Siria conserva ancora l’aspetto di un campo di battaglia, pieno di macerie e resti di automobili carbonizzate. Tuttavia, gli studenti locali affrontano l’inverno e vestiti con cappelli, sciarpe e cappotti, frequentano scuole prive di porte e vetri alle finestre. Cercano di recuperare il tempo perso durante gli anni di conflitto che hanno devastato il paese.
Non interessa più ai media mainstream il destino di Raqqa, la città siriana devastata dal conflitto e nominata dall’ISIS, capitale del suo califfato. In questa città, sotto le macerie degli edifici distrutti dai bombardamenti della coalizione guidata dagli USA per “liberarla”, sono sotterrati molti cadaveri…

Vai all’articolo

Nuovo sequestro dell’esercito siriano di armi israeliane e statunitensi nel sud della Siria

di Geraldina Colotti
L’esercito siriano ha confiscato armi, munizioni e missili americani e israeliani nel campagna di Daraa, che appartenevano ai terroristi.
Le autorità siriane affermano che tra le armi scoperte figuravano avanzati sistemi di missili anti-carro “TOW”, fabbricati negli Stati Uniti e missili “LAW” di fabbricazione israeliana. Ci sono anche mitragliatrici “PKC “per uso generico, un cannone “B-10,” una mitragliatrice pesante “Dushka”, proiettili “RPG”, un fucile da cecchino e telecamere. Il rapporto specifica inoltre che ci sono armi medie e leggere e diversi tipi di munizioni e mortai di 23 mm e 14,5 mm.
La scoperta è arrivata durante un’operazione di ricognizione nella città strategica di Al-Yadodeh e nei suoi dintorni nel campagna occidentale di Daraa, nel sud-ovest della Siria. Il funzionario dell’esercito siriano ha dichiarato all’agenzia SANA che “le operazioni di ricognizione continuano a liberare l’area da ordigni esplosivi improvvisati, proiettili e mine lasciate dai terroristi”

Vai all’articolo

Ecco come si viveva in Siria fino al 2010: adesso questo Paese è irriconoscibile

Ecco come si viveva in Siria dal 2000 al 2010. Bashal al-Assad è salito al potere nel luglio del 2000. Le prime fasulle “primavere arabe” sono iniziate nel febbraio 2011. Dunque, com’era la Siria in quegli 11 anni?
In primo luogo, durante quel periodo non ci furono grandi proteste, ribellioni, rivoluzioni o guerre civili in Siria. La Siria sotto di lui era pacifica, secolare e abbastanza prospera. Sunniti, sciiti, ebrei, cristiani e altre confessioni coesistevano armoniosamente. Il popolo aveva sanità e istruzione gratuita, inclusa l’università.
Sotto Assad, il PIL siriano dal 2000 al 2010 è triplicato; allo stesso tempo ha ridotto il rapporto debito-PIL dal 150% al 30%. Risultati incredibili.
Infatti, la Siria era così stabile che era diventata la prima destinazione dei rifugiati iracheni, fuggiti dopo l’invasione statunitense. Nel 2010, in Siria vivevano oltre un milione di rifugiati iracheni…

Vai all’articolo

Il piano terrificante dell’Impero, per il franchising dei Caschi Bianchi in tutto il mondo

di Caitlin Johnstone
I Caschi Bianchi sono una società di propaganda di guerra, con vasti legami, sia con il lucrativo sostegno finanziario occidentale, sia con note fazioni terroristiche.
Me ne stavo seduta bevendo il caffè, in questa bellissima mattina australiana, a guardare due dei miei personaggi preferiti dei media indipendenti improvvisare un’intervista: di Corbett Report e la nota giornalista investigativa indipendente, Vanessa Beeley. A circa a due terzi, sono quasi caduta dalla sedia…
Ecco la seguente conversazione agghiacciante sulla natura della forte protezione, da parte dei media dell’establishment della molto pubblicizzata “Difesa Civile Siriana”, nota anche come “Caschi Bianchi”:
Beeley: “Per quale motivo quest’organizzazione è protetta in misura così grande? Penso che sia perché l’apparato imperialista sta difendendo l’idea. Abbiamo già visto il fondatore dei Caschi Bianchi, James Le Mesurier, durante il reclutamento in Brasile.
Sappiamo che i Caschi Bianchi sono apparsi in Malesia, in Venezuela e nelle Filippine. Ebbene, perché questo mi è passato per la testa così tante volte… sono solo 3.000 criminali e teppisti, che sono emersi dai ranghi dei terroristi o dall’ “Esercito siriano libero” (tra virgolette), dalle schiere di estremisti moderati, per diventare Caschi Bianchi, allo scopo di continuare ad essere pagati facendo lo stesso lavoro, ma sotto un’altra egida

Vai all’articolo

Le guerre della NATO vanno ripudiate come il terrorismo

di Giorgio Cremaschi
L’orrore e l’angoscia che suscitano i missili e le bombe, il ribrezzo che sale quando quegli strumenti di morte vengono definiti “intelligenti”, non deve far passare in secondo piano l’aspetto più grave dei bombardamenti in Siria di Trump, May e Macron. Essi sono una sfacciata, totale e violenta rottura della legalità internazionale.
Naturalmente sono solo l’ultimo atto di una storia iniziata 26 anni fa, con la prima guerra contro l’Iraq. Da allora, un gruppo di paesi guidati dagli Stati Uniti e impegnati reciprocamente dai vincoli della NATO, si sono autonominati “polizia militare mondiale”. Con lo spirito dei giustizieri e dei linciaggi del Far West, hanno deciso di ignorare il principio guida della legalità internazionale: uno stato non può fare guerra ad un altro stato sovrano, se non per difendersi da esso…

Vai all’articolo

Armi chimiche “ad orologeria”

di Sebastiano Caputo
Presunte armi chimiche, ancora.
Il governo siriano è di nuovo sotto inchiesta da parte del potere mediatico internazionale per aver colpito la città di Duma, dove è in corso una battaglia contro Jaish al Islam, con gas tossici.

In poche ore, i video dal campo diffusi sono diventati virali e senza alcuna verifica, tutti i mezzi d’informazione occidentale lihanno rilanciati sui loro siti web e ritrattati in forma cartacea sulle prime pagine.

È evidente però che siamo di fronte ad un’evidente operazione di “spin” giornalistico, vale a dire di una notizia che è stata fabbricata, confezionata o per lo meno riadattata, per poi essere gettata in mondovisione in un contesto geopolitico, militare e diplomatico molto preciso.

In Siria c’è la…

Vai all’articolo