Prima mossa di Biden il giorno dopo l’insediamento: Convoglio militare Usa entra in Siria

di Silvana Palazzo

Il giorno dopo l’insediamento di Biden, già un grande convoglio militare Usa entra in Siria. Una prima mossa da cui si intuisce che non intende seguire la “linea” Trump.

Joe Biden ha giurato, il presidente Usa al lavoro su Coronavirus, migranti, clima

All’indomani della cerimonia di insediamento, il nuovo presidente Usa Joe Biden fa la sua prima mossa in campo internazionale. All’alba un convoglio militare formato da 40 camion e numerosi veicoli blindati ha invaso la Siria nord orientale scortato da caccia, elicotteri e centinaia di soldati, entrando nel governatorato di Al-Hasakah.

Lo rivela l’agenzia Sana, che parla di una grande quantità di armi e attrezzature logistiche che sono state trasferite nelle basi nelle province di Hasakeh e Deir Ezzor. L’attività delle forze americane sono ormai routine, peraltro gli Stati Uniti spostano spesso i propri mezzi, ma questa attività è significativa, perché l’elezione di Biden nella “narrazione” dei media era descritta come una rottura con il passato. La notizia comunque è stata rilanciata dal canale televisivo israeliano i24news, secondo cui il convoglio sarebbe entrato in Siria dall’Iraq, tramite il valico di al-Waleed.

L’agenzia Sana riferisce anche che circa 200 truppe statunitensi sono arrivate nella provincia di Hasakeh per schierarsi nei vicini campi petroliferi, con i curdi che controllano la zona orientale ricca di risorse energetiche. La coalizione guidata dagli Stati Uniti ha lavorato a stretto contatto con i curdi nella compagna contro lo Stato islamico. Alla fine del 2020 il predecessore Donald Trump aveva però ordinato il ritiro delle truppe statunitensi dalla zona per spostarle in Iraq. Joe Biden invece mischia le carte in tavola.

Usa, Biden e  le mosse in Medioriente

A tal proposito, Jim Jeffrey, nei giorni scorsi ha scritto su Foreign Affairs un articolo in cui esortava il presidente eletto Joe Biden a mantenere la stessa politica mediorientale di Donald Trump, incoraggiandolo a evitare le “guerre senza fine” di George W. Bush e Barack Obama. L’ex inviato americano suggeriva invece di concentrarsi sull’Iran, il “contenimento” della Russia e la lotta al terrorismo. Nel suo articolo ha evidenziato che Donald Trump ha imboccato una strada diversa che ha avuto dei risultati positivi: ha lavorato principalmente con partner sul campo, anziché intervenire politicamente e militarmente, evitando così intralci nei conflitti regionali.

Biden giorno 1: convogli militari Usa entrano nella Siria nord-orientale - Il DiSsenziente - L'Antidiplomatico

Ma Biden, da vicepresidente durante l’amministrazione Obama, non è stato tra i più attivi sostenitori della necessità di aiutare l’opposizione ad Assad. Al Congresso contestò duramente le posizioni di Mitt Romney, allora candidato repubblicano, sottolineando che sarebbe stato disastroso intervenire in Siria. Una visione considerata lucida e lungimirante, ma chi pensava che avrebbe ordinato il ritiro completo delle truppe Usa schierate a difesa dei curdi si sbagliava, perché una presenza limitata serve a garantire che l’Isis non rialzi la testa.

Articolo di Silvana Palazzo

Fonte: https://www.ilsussidiario.net/news/biden-convoglio-militare-usa-entra-in-siria-prima-mossa-un-giorno-dopo-insediamento/2120570/

VACCI-NAZIONE
Oltre ignoranza e pregiudizi, tutto quello che davvero non sappiamo sui vaccini in Italia
di Giulia Innocenzi

Vacci-Nazione

Oltre ignoranza e pregiudizi, tutto quello che davvero non sappiamo sui vaccini in Italia

di Giulia Innocenzi

La questione vaccini è un tema decisamente spinoso, con posizioni contrastanti e contrapposte fino allo scontro. Come fare per riuscire a capire dove sta davvero il bandolo della matassa?

8 luglio 2017, 15.000 persone a Pesaro: militanti del movimento NO-VAX, ma anche famiglie con bambini, medici e semplici cittadini, tutti lì a manifestare contro il decreto in discussione in Parlamento. Mi aspetto che una partecipazione così massiccia finisca sulle prime pagine di tutti i quotidiani e in apertura di tutti i tg. Invece nulla. Silenzio. Perché tutta questa reticenza? Decido di indagare. La mia inchiesta parte da qui. Ma questa storia parte dal 2014...

E' la voce della stessa autrice che ci riporta all'anno durante il quale l'Italia è diventata la nazione capofila a livello mondiale delle strategie vaccinali. Per quale motivo si è passati da 4 a 10 vaccini obbligatori, quando metà dei paesi europei non ne ha nemmeno uno? Lo si è fatto sulla base di una vera emergenza? Quali sono i dati medici ufficiali sulle reazioni avverse? 

Perché il ministro della salute Beatrice Lorenzin nega l'esistenza dei danneggiati da vaccino, quando il suo stesso ministero eroga più di 600 indennizzi? Le autorità che hanno adottato il piano vaccinale erano davvero completamente libere da conflitti d'interesse?

In un’inchiesta scottante sulla notizia che ha occupato le cronache durante l’ultima estate e di cui si discuterà ancora di più nei prossimi mesi, Giulia Innocenzi affianca medici, scienziati, politici, esperti di diritto e semplici padri e madri di famiglia per cercare di dare risposte attendibili e serie a questi e a tanti altri quesiti.

Perché è sempre il momento giusto per porsi delle domande sulla nostra salute e su quella dei nostri figli, ed è obbligatorio scavare sotto la superficie della notizia senza pregiudizi. Perché solo una maggiore consapevolezza può salvare la nostra vita. E il nostro futuro.

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