Grande Marcia in Iraq per chiedere la fine dell’occupazione Usa: in Italia censurata, nel resto del mondo sminuita

Alla grande marcia in Iraq per chiedere la fine dell’occupazione statunitense, ha partecipato almeno un milione di persone, ma i media italiani l’hanno quasi ignorata, mentre nel resto del mondo è stata sminuita o, ancora peggio, le è stato attribuito un carattere settario.
Il 24 gennaio a Baghdad almeno un milione di persone ha partecipato ad una grande marcia per chiedere la fine dell’occupazione statunitense nel paese arabo, in seguito all’uccisione del generale Soleimani. In Italia, i nostri media gli hanno dedicato pochissimo spazio, mentre nel resto del mondo hanno presentato immagini volte a sminuire la grande partecipazione alla manifestazione. In alcuni casi si è voluto sottolineare il carattere settario della marcia, presentandola come un raduno degli sciiti.
L’agenzia britannica Reuters sul suo account Twitter ha pubblicato un tweet con questo messaggio: “No, No all’America: MIGLIAIA di iracheni marciano contro la presenza militare americana”. La pubblicazione è stata pubblicata accompagnata da una foto che mostra un piccolo gruppo di iracheni arrabbiati…

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Pompeo: la Nuova Politica degli Stati Uniti autorizza attacchi di droni a Leader russi e cinesi

di Gordon Duff
Il presidente Trump, non di rado, ha posto l’assassinio di Vladimir Putin come ipotesi “sul tavolo”, come parte di una nuova politica, una politica in diretto contrasto con il diritto americano e internazionale.
Questa non è solo una vasta politica contro coloro che Washington ritiene nemici, ma la Russia è stata specificatamente indicata come obiettivo per omicidi di alto livello al fine di ottenere un cambio di regime. Il segretario di Stato americano Mike Pompeo, durante un discorso politico presso l’Hoover Institute della Stanford University il 13 gennaio 2020, ha delineato la nuova politica. Il titolo del discorso era “La restaurazione della deterrenza, l’esempio iraniano”.
L’istituzione Hoover ha una lunga storia di legami con la CIA e riceve finanziamenti privati ​​segreti da una varietà di “strani compagni di merende:”
– La “Fondazione Bradley”, viene citata dal Consiglio delle relazioni islamiche americane per islamofobia e odio.
– La “Scaife Family Foundation”, ormai da lungo tempo ceduta da Richard Mellon Scaife, miliardario estremista di destra che impiegava un esercito di agenti di sicurezza privati, ​​usati per minacciare membri della stampa, e coinvolto nella morte di Steve Kangas, fondatore della stampa indipendente americana.
– La “Castle Rock Foundation”, un fronte per Adolf Coors, uno dei maggiori finanziatori di estremismo di destra e di russofobia negli Stati Uniti.
– La “Koch Foundation”, il più grande finanziatore per il negazionismo climatico attraverso i profitti dell’industria carbonifera…

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USA: votata mozione per limitare i poteri di Trump sulla guerra

La decisione del Congresso, arriva ad una settimana dal raid aereo che ha portato all’uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani.
Con 224 voti a favore e 194 contrari, nella seduta di ieri della Camera dei rappresentanti del Congresso degli Stati Uniti, è stata votata una mozione che di fatto pone importanti limitazioni al presidente Donald Trump in ambito militare, restringendo il suo campo di azione sugli atti che potrebbero trascinare gli Stati Uniti verso una nuova guerra.
Tale risoluzione risulta essere non vincolante e pertanto non potrà essere soggetta a veto da parte del numero uno della Casa Bianca. Ad accelerare i tempi dei lavori del Congresso sulla misura, sono stati i recenti avvenimenti che hanno portato al raid statunitense a Baghdad, nel corso del quale ha perso la vita il generale iraniano Qasem Soleimani…

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Baghdad, raid Usa: ucciso il generale iraniano Soleimani

L’ordine è partito direttamente da Trump. La guida suprema iraniana Khamenei annuncia: “Terribile vendetta”.
Baghdad, 3 gennaio 2020: Gli Stati Uniti hanno attaccato durante la notte l’aeroporto di Baghdad uccidendo il generale iraniano Qassem Soleimani, una delle figure chiave della strategia iraniana in Medio Oriente, e almeno altre sette persone. L’ordine di uccidere Soleimani è partito dal presidente Trump, afferma il Pentagono, sottolineando che il raid punta a essere un deterrente per futuri piani di attacco iraniani. “Una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste si sono insanguinate con il sangue di Soleimani”, ha detto la guida suprema iraniana Ali Khamenei. Soleimani era appena arrivato con un volo dalla Siria ed era stato scortato all’uscita, quando l’auto su cui era a bordo è stata centrata da un missile lanciato durante un raid aereo che ha visto impiegati anche droni…

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