Stadi evolutivi dell’Uomo e “Relativismo gnoseologico”

Alcuni sono ancora fermi alla visione dualistica: sinistra contro destra. E la cosa addirittura peggiore è che non hanno ancora fatto il passaggio evolutivo chiamato “relativismo gnoseologico”.
Sapete che cosa è? Spieghiamolo a questi soggetti “diversamente istruiti”… Inizialmente l’uomo, allo stadio geneticamente primordiale, si rende conto di avere una coscienza, quindi passa dall’essere uomo primitivo delle caverne, puro istinto animale, ad uomo razionale.
Questo è il primo stadio, fatto di credenze, di dogmi, di tradizioni insensate e di autorità che ti dicono quello che devi fare. Questo uomo semi-primitivo, si è accorto di avere una coscienza, ma non sa chi è. Deve quindi trovare attorno a sé degli “oggetti” (materiali ed astratti) che gli permettano di definirlo. Si dice in psicologia: deve crearsi un’identità…

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Che cosa mangia chi sceglie di evolvere?

di Debora Cantarutti
Amo mangiare. Amo definirmi un’artista del cibo, e quando combino tra loro i vari ingredienti è come se stessi dipingendo un quadro.
Il cibo è pura energia. Se noi scomponessimo in unità molecolari sempre più piccole ciò che consumiamo quotidianamente, si individuerebbe un profilo di nutrienti (proteine, fibre, acidi grassi, carboidrati, vitamine, sali minerali, composti nutraceutici, antiossidanti, acqua, ecc.) e ad un certo punto si arriverebbe a definire l’esatta struttura atomica di cui è costituito quel singolo alimento.
Ad esempio, ogni singola proteina, nello suo stato elementare è costituita dalla perfetta combinazione di unità strutturali definite aminoacidi, che a loro volta non sono altro che combinazioni di atomi di carbonio, di ossigeno, di azoto, di idrogeno uniti tra loro, a cui è legato un “radicale” che cambia di volta in volta. Questi stessi atomi (che sono ancora misurabili per densità, peso, e sono quindi “fisici”), nella loro componente fondamentale, non sono più materia ma pura energia…

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Crescere di notte… attraverso gli incubi

di Noedimis 
Si spengono le luci, si spegne la giornata, si spegne la coscienza e l’inconoscibile multidimensionale emerge per poter parlare e animarsi, scioccarci e parlarci, portare immagini e significati che, da svegli, non abbiamo nessuna intenzione di sviscerare e analizzare.
E allora – per fortuna – arrivano i sogni, arrivano gli incubi, che ci porgono uno specchio più che limpido, ma di difficile  osservazione, ci mostrano niente poco di meno che i volti e i personaggi che siamo e che, durante la giornata, per coerenza della mente, non possiamo pienamente incarnare.
Gli incubi sono spesso visti come fastidiosi visitatori della notte, pieni di mostri che compaiono per infastidirci e distrarci dalla bellezza della nostra vita. Oggi, invece, vorrei spezzare una lancia a loro favore e parlarne come fossero dei fantastici alleati che ci permettono, non solo di renderci più consapevoli, ma anche di sciogliere vissuti problematici che, nelle restanti 17 -18 ore del giorno in cui siamo coscienti, non avremmo il tempo materiale (e forse anche emotivo) di elaborare e di risolvere…

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Tutto quello che Dio ti dà è per il tuo Bene!

C'era una volta un re e un vecchio saggio

La Vita non accade a te… ma per Te. Tutto quello che ti succede serve per farti crescere di un passo nella tua evoluzione. Tutto quello che Dio ti dà è per il tuo bene.
Ecco allora una storiella divertente e istruttiva:
C’era una volta un re, che aveva scelto come suo consigliere personale un vecchio saggio, molto saggio, che tuttavia per i suoi detrattori aveva un grosso difetto, poiché qualunque cosa succedesse, ripeteva sempre: “Tutto quello che Dio ti da è per il tuo bene, tutto quello che Dio ti da è per il tuo bene…”

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Morte e reincarnazione come rinnovamento

Morte e reincarnazione come rinnovamento

di Umberto Ridi
Ho imparato che il sentirsi di esistere prima di tutto è “vita”, essenza stessa dell’universo e dell’Assoluto. Come tale non può esserci un suo contrario (la morte). Perchè quello che appare come morte, non è la fine dell’esistenza ma una sua necessità di trasformazione.
Tutto procede in ampliamento e mai in riduzione, meno che mai in una sorta di distruzione o annullamento, in quanto se ciò avvenisse, dovremmo pensare che una parte dell’Assoluto viene a mancare, e questo è un assurdo filosofico.
Dunque la morte non è un annullamento della vita, ma un suo rinnovamento necessario a fronte di una struttura animica (psiche) non più in grado di rinnovarsi come mentalità e accrescimento evolutivo. Così diventa indispensabile continuare le proprie esperienze evolutive attraverso una nuova incarnazione, con una nuova struttura animica diversa dalle precedenti…

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Non dire mai… “sono finito”

Prove della vita

di Paramhansa Yogananda

Attraverso le prove noi impariamo le lezioni della vita. Le prove non sono fatte per distruggerci: sono fatte per sviluppare il nostro potere. Esse fanno parte della naturale legge dell’evoluzione e sono necessarie per noi per avanzare da un livello più basso ad uno superiore. Tu sei molto più forte di tutte le tue prove. Se non lo capisci adesso, dovrai capirlo più tardi.

Dio ti ha dato il potere di controllare la tua mente e il tuo corpo e così liberarti dai dolori e dai dispiaceri. Non dire mai “sono finito”. Non inquinare la tua mente pensando che…

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Decifrare I “Segni” della nostra Vita

Sincronicità

L’Essere Umano, specie quello occidentale, ha letteralmente perso la capacità di decifrare i “segni” che si presentano nella sua vita, così come ha perso interesse per l’interpretazione degli avvenimenti che accadono durante la sua esistenza.
Per chi è sveglio in mezzo ai dormienti che si credono svegli anch’essi, è facile capire come l’esistenza offra la possibilità di ricevere indicazioni dalla vita stessa, dagli avvenimenti e dagli incontri che ci capitano ogni giorno.
Pensiamo ai contadini di un tempo, ai quali bastava alzare gli occhi al cielo per capire quando stava per arrivare qualcosa di buono o di brutto. A loro bastava osservare i segni del cielo. Così come gli animali riescono a sentire con molto tempo in anticipo, l’arrivo di un terremoto o di altri cataclismi naturali, e ce lo manifestano pure a noi umani, con il loro comportamento che noi esseri addormentati, riteniamo “innaturale”, ma che in realtà è un semplice avviso. Questi avvisi sono dei “segni” che annunciano dei pericoli in arrivo e che noi umani, sicuramente troppo affaccendati in altre questioni come la corsa al profitto e al benessere e la distruzione sistematica dell’ambiente, non siamo in grado di cogliere ed interpretare…

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Malattie evolutive

Ragazza tra prato e desolazione

“Questo è il grande errore del nostro tempo… i medici tengono separata l’anima dal corpo.” Platone
Risvegliare la coscienza
L’aspetto sottile delle malattie è ancora nuovo per l’umanità e per il suo grado evolutivo attuale, come lo è, ancora in parte, anche la medicina psicosomatica, ancora poco sviluppata. La coscienza dell’essere umano si identifica ancora con la forma esterna, con il mondo oggettivo percepito dai 5 sensi.
Dice Ouspensky, nel suo libro La quarta via, “il primo passo è accorgerci di non essere consapevoli…” Rendendoci conto di vivere nell’incoscienza si comincia a sentire la necessità di acquistare maggiore consapevolezza, di “risvegliarsi” e si lotta per uscire dall’oscurità e dalla nebbia.”

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Gli stadi dello sviluppo umano secondo Nietzsche

Psicologia dell’Evoluzione Armonica della Coscienza

di Gabriele Sannino
Il grande filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, ha descritto nei suoi studi tre stadi dell’evoluzione della coscienza umana, i quali se percorsi e sperimentati tutti, possono portare l’uomo verso elevati livelli di comprensione e saggezza.
Il primo di questi stadi dello sviluppo umano è quello del cammello: qui i condizionamenti infantili, i modelli, i valori e i comportamenti dei genitori e degli antenati la fanno da padrona. In pratica si assumono valori e comportamenti di chi ci ha preceduto e influenzato, e con essi anche tutti gli errori e le inconsapevolezze tipiche di ogni essere umano, perfino di chi ci ha cresciuto…

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Espandere la coscienza con i Viaggi Astrali

out of body experience

Siamo stati condizionati a credere di essere il nostro corpo fisico quando esso altro non è che la “macchina biologica” che ci ospita in questa dimensione materiale. Altre credenze comuni asseriscono che il nostro IO è situato nel cervello, centro delle facoltà intellettive, e che non vi è altro luogo in cui possa esistere poiché, come recita l’assioma di Cartesio: “cogito ergo sum”, scaturisce dall’attività mentale.

Nulla di quanto appena detto è ovviamente vero. La fisica quantistica ha ormai ampiamente dimostrato che la bilocazione è un fatto scientificamente…

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