Il Grande Bluff dei prodotti da colazione integrali

di Lorenzo Misuraca
Il business del benessere a tavola ha sempre nuove eccellenze da posizionare sullo scaffale del supermercato, ma tra le mode che vanno e vengono, il fascino del cibo integrale resiste.
Sarà anche perché, a differenza di altri prodotti miracolosi solo sulla carta, l’integrale è davvero un ottimo aiuto per la salute, essendo ricco di fibre e poco processato. Purtroppo, però, in Italia le aziende hanno gioco sin troppo facile a scrivere la “parola magica” sulla confezione: non esiste infatti una percentuale minima di materia prima integrale obbligatoria, per definire tale un prodotto.
Nell’inchiesta che vi anticipiamo (nel numero in edicola del Salvagente)  abbiamo confrontato 13 confezioni di frollini e 10 di fette biscottate sotto la lente d’ingrandimento, alla ricerca del falso integrale. Il risultato complessivo lascia molto a desiderare per gli amanti dell’integrale: solo 7 prodotti su 23 possiedono tra gli ingredienti farine di tipo esclusivamente integrale, mentre gli altri usano un mix che include anche farine raffinate, che dal punto di vista quantitativo e qualitativo hanno un contenuto inferiore di fibra…

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I prodotti industriali attentano alla nostra salute

L’aumento della mortalità tra chi li consuma abitualmente è spaventosa, parliamo di un + 62% a salire!
Da qualche tempo capita di leggere sempre più spesso dei danni causati al nostro organismo dai cibi “processati”. Ma cosa sono? Purtroppo questo termine è arrivato in Italia mal tradotto dall’Inglese che definisce “Processed foods”, tutti quei cibi di origine industriale, confezionati, che hanno una shelf life molto elevata, vale a dire, una data di scadenza molto protratta nel tempo.
Quasi tutti i cibi che troviamo quindi sugli scaffali dei supermercati sono cibi “processati”, che potremmo quindi tradurre con cibi confezionati o industriali…

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“The Lancet”: salumi e hamburger causano più morti del fumo

Le persone che non mangiano sano hanno più probabilità di morire prematuramente dei fumatori.
Una nuova ricerca pubblicata nella rivista scientifica The Lancet, chiarisce che il cosiddetto cibo spazzatura è responsabile ogni anno di 11 milioni di morti al mondo, rispetto agli 8 milioni causati dal fumo.
Gli scienziati dell’Institute of Health Metrics and Evaluation (IHME) di Seattle, a Washington, hanno affermato: “Questo studio conferma ciò che pensiamo da tanti anni, i cibi malsani mietono più vittime di altri fattori di rischio globali”.
Il ricercatore Christopher Murray, della University of Washington, ha aggiunto: “Sale, zuccheri e grassi sono stati al centro del nostro interesse nel corso degli ultimi due decenni, ma le nostre ricerche suggeriscono che i fattori di rischio maggiori sono l’apporto di sodio e il basso apporto di cibi salutari, come i cereali integrali, la frutta, i semi, la frutta secca e le verdure”

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Che cosa mangia chi sceglie di evolvere?

di Debora Cantarutti
Amo mangiare. Amo definirmi un’artista del cibo, e quando combino tra loro i vari ingredienti è come se stessi dipingendo un quadro.
Il cibo è pura energia. Se noi scomponessimo in unità molecolari sempre più piccole ciò che consumiamo quotidianamente, si individuerebbe un profilo di nutrienti (proteine, fibre, acidi grassi, carboidrati, vitamine, sali minerali, composti nutraceutici, antiossidanti, acqua, ecc.) e ad un certo punto si arriverebbe a definire l’esatta struttura atomica di cui è costituito quel singolo alimento.
Ad esempio, ogni singola proteina, nello suo stato elementare è costituita dalla perfetta combinazione di unità strutturali definite aminoacidi, che a loro volta non sono altro che combinazioni di atomi di carbonio, di ossigeno, di azoto, di idrogeno uniti tra loro, a cui è legato un “radicale” che cambia di volta in volta. Questi stessi atomi (che sono ancora misurabili per densità, peso, e sono quindi “fisici”), nella loro componente fondamentale, non sono più materia ma pura energia…

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