La Visione di Edgar Cayce per il XXI Secolo

Gran parte dell’ispirazione che gli insegnamenti di Cayce ci danno, è basata sul suo lavoro di visionario, di profeta in grado di descrivere il quadro completo di ciò che gli eventi della vita stanno a significare e dove la storia umana ci sta portando.
Per quanto i suoi consigli quotidiani possano essere utili per il sentiero spirituale, la vera forza dei suoi insegnamenti, viene spesso dalla sua capacità di porre le nostre vite modeste, a scala ridotta, in un contesto più ampio.
Quale conclusione dobbiamo quindi trarre dell’apparente evidenza che molte – se non la maggior parte – delle sue profezie sull’ultima parte del ventesimo secolo non si sono avverate? Forse questo sminuisce la nostra visione di
Cayce come veggente e ci priva così del quadro completo, in cui le discipline spirituali giornaliere si inseriscono?…

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Morte e reincarnazione come rinnovamento

Morte e reincarnazione come rinnovamento

di Umberto Ridi
Ho imparato che il sentirsi di esistere prima di tutto è “vita”, essenza stessa dell’universo e dell’Assoluto. Come tale non può esserci un suo contrario (la morte). Perchè quello che appare come morte, non è la fine dell’esistenza ma una sua necessità di trasformazione.
Tutto procede in ampliamento e mai in riduzione, meno che mai in una sorta di distruzione o annullamento, in quanto se ciò avvenisse, dovremmo pensare che una parte dell’Assoluto viene a mancare, e questo è un assurdo filosofico.
Dunque la morte non è un annullamento della vita, ma un suo rinnovamento necessario a fronte di una struttura animica (psiche) non più in grado di rinnovarsi come mentalità e accrescimento evolutivo. Così diventa indispensabile continuare le proprie esperienze evolutive attraverso una nuova incarnazione, con una nuova struttura animica diversa dalle precedenti…

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La Morte… il più conveniente affare della Storia!

La morte non esiste

di Daniela Martini 
Da quando raggiungiamo l’età che ci permette di capire, e di adattarci al sistema che ci propinano, viviamo con il terrore della Morte, questo salto nel buio che ci aspetta impietoso e crudele.
La maggior parte delle paure che ci portiamo dentro derivano dal terrore della dama nera che, paziente, ma irriducibile, ci aspetta con la falce alzata. La preoccupazione di cosa ne sarà del nostro futuro deriva perlopiù dall’angoscia di rimanere senza sostentamento, cioè ancora dalla paura di morire, ed è anche per questo che la nostra vita si è ridotta ad una lotta continua per la sopravvivenza.
Tutto questo accade perché siamo totalmente identificati con il nostro corpo fisico e abbiamo dimenticato cosa in realtà eravamo prima di raggiungere questo pianeta. Ora penserete che io sia vittima di un attacco di arteriosclerosi senile, ma fidatevi, non è così. La massima di Antoine Lavoisier, eccellente chimico, biologo, filosofo del 1700, “In natura nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma“, dimostrabile in tutte le manifestazioni proprie della natura, ci ricorda che noi dovevamo esistere già, prima del concepimento, avvenuto grazie ai nostri genitori…

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Abuela Margarita, discendente del popolo Maya: “La morte non esiste”

Abuela Margarita

Abuela Margarita, Nonna Margherita, guaritrice e guardiana della tradizione maya, è cresciuta con la sua bisnonna, che era guaritrice e faceva “miracoli”.
“Quando desidero qualcosa.. chiedo a me stessa…” dice Abuela Margarita, che pratica e conosce i circoli di danza del sole, della terra, della luna, e la ricerca della visione. Appartiene al consiglio degli anziani indigeni e si dedica a seminare salute e conoscenza in cambio della gioia che le produce il farlo, perché per mantenersi continua a coltivare la terra.
Quando viaggia in aereo e le assistenti di volo le danno un nuovo bicchiere di plastica, lei si afferra al primo: “No, ragazza, questo va a finire alla Madre Terra”. Sprizza saggezza e potere, è qualcosa che si percepisce nitidamente. I suoi rituali, come gridare alla terra il nome del neonato, affinché riconosca e protegga il suo frutto, sono esplosioni di energia che fanno bene a chi è presente; e quando ti guarda negli occhi e ti dice che siamo sacri, si muove qualcosa di profondo…

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