Sono Felice di Essere Nato negli Anni ’60…

Sono nato negli anni ’60 e, guardando i ragazzini di oggi, posso dirti che sono felice di essere nato in quegli anni.
Non c’era il cellulare, Facebook, Twitter, Tumblr o Instagram e quando dovevamo vederci per giocare citofonavamo a casa del nostro amico e chiedevamo alla sua mamma se poteva scendere a giocare. Non avevamo bisogno di abiti alla moda firmati tanto li sporcavamo ogni giorno. Siamo cresciuti con Canzonissima e ancora sappiamo a memoria le parole delle canzoni anche se sono passati tanti anni. Giocavamo a strega comanda color, nascondino, la bella statuina e un due tre e stella. Fino ai 14/15 anni non ci interessava nulla dell’altro sesso: eravamo tutti amici. Ci emozionavamo per un bacio sulla guancia.
Costruivamo capanne con tutto quello che trovavamo, giocavamo al ‘cuoco’ in giardino con terra e fiori. La fantasia era tutto. Non avevamo videogiochi, solo bambole e palloni…

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Per essere felici dobbiamo imparare ad ignorare alcune persone

Tutti o quasi tutti gli uomini sono alla continua ricerca della felicità. Ma come può essere raggiunta?
Secondo esperti e buddisti, in realtà, è già in noi, ma per ottenerla dobbiamo imparare ad ignorare alcune persone che la minano. Bisogna imparare a non ascoltare tutto ma solo ciò che veramente ha valore. Ci sono persone che ci criticano continuamente e situazioni spiacevoli che davvero non dovremmo tener presenti per vivere bene.
La felicità, ricordiamo, non si raggiunge possedendo molte cose ma avendo serenità nel cuore. La felicità è uno stato profondo interiore da raggiungere con la calma e la maturità. Quando cresciamo e maturiamo, impariamo ad apprezzare il valore delle piccole cose, della famiglia e dei veri affetti ed è li che troveremo la vera felicità.
Importante anche imparare a non ascoltare tutto ciò che la gente dice e ci dice, perchè molto spesso sono critiche che non corrispondono a verità. Ci sono dei casi in cui è meglio ignorare tutto e in particolare:…

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Immunizzare la Mente

La Felicità nasce in gran parte nella nostra Mente e nel nostro Cuore, nel modo in cui reagiamo agli eventi della vita.
“Immunizzare la mente” vuol dire proprio imparare ad evitare le emozioni negative e a sviluppare quelle positive. Per fare ciò, dobbiamo capire innanzitutto i meccanismi della psiche.
Ci sono tanti stati psichici diversi, tanti quanti sono i pensieri e le emozioni che sperimentiamo ogni giorno. Alcuni di essi sono dannosi o addirittura tossici, mentre altri sono salutari e terapeutici. I primi disturbano la mente e causano una grave sofferenza psicologica, i secondi ci procurano una vera gioia.
Se prendiamo atto di questa realtà, diventa molto più facile controllare la nostra mente e adottare misure preventive. È così che sviluppiamo l'”immunità mentale”: come un sistema immunitario forte e una costituzione robusta proteggono il nostro corpo da virus e batteri potenzialmente pericolosi, l’immunità mentale crea una sana disposizione della psiche che la rende meno suscettibile a pensieri e sentimenti negativi…

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Corsa alla Normalità

di Ghirardo Alessio
“Normale”. Quante volte sentiamo pronunciare e ripetere questa parola. Spesso dividiamo esperienze, avvenimenti, persone, caratteri… un po’ tutto, tra ciò che è normale e ciò che non lo è. Ma cosa significa essere Normale?
È un concetto o idea che ci siamo propinati socialmente, ma in realtà, io credo che ognuno di noi abbia una sua idea personale di cosa è normale e cosa non lo è. Siamo talmente invaghiti di questa parola, che spesso quando la usiamo siamo convinti di pensare tutti alla stessa cosa, crediamo di essere allineati, non ci rendiamo conto invece che, nella realtà, ognuno nella propria mente sta immaginando qualcosa di diverso, magari simile per certi aspetti ma mai uguale. Mi chiedo, ma è così importante essere normali? Comportarsi da normali? Vivere da normali?
Tutto quello che non è considerato normale, inconsapevolmente è bandito, esiliato, condannato, etichettato. Viviamo nell’illusione che il mondo sia normale, e tutto quello che va al di fuori dell’idea di normalità, è qualcosa che non dovrebbe accadere…

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Nutriamoci con i cibi della Felicità: ecco quali sono

Ebbene sì, anche i cibi possono farci felici, ma non solo perché ci piacciono e ci soddisfano nel momento in cui li mangiamo, ma anche perché contengono sostanze in grado di stimolare il buonumore e tranquilizzarci.
Quali sono i portatori di felicità nascosti nei cibi? Le sostanze della felicità nel nostro corpo sono tre: la serotonina, la dopamina e la melatonina, che agiscono sui neurotrasmettitori, cioè i conduttori di informazioni al nostro sistema nervoso e al nostro cervello.
Queste tre sostanze sono fondamentali. Regolano l’umore e lo stato d’animo, la memoria, l’apprendimento, il comportamento e il sonno. Se nel nostro corpo scarseggiano, ce ne accorgiamo subito: ansia, stress ed emozioni negative si impadroniscono facilmente di noi. Conduttrici di buonumore sono anche le vitamine: B1,B12, C, E, e l’acido folico; i sali minerali: magnesio, selenio, calcio, zinco e gli acidi grassi essenziali omega3…

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L’uomo più felice del mondo? È buddhista e vegano

Matthieu Ricard

di Laura Di Cintio
L’uomo più felice del mondo è vegano: si tratta di Matthieu Ricard, monaco buddista che ha fatto della compassione e del rispetto il suo imperativo morale.
La felicità sta nel saper apprezzare le piccole cose”. Ma la scienza occidentale ci dice che esistono anche dei parametri bio-chimici e fisiologici per misurare la felicità e proprio grazie a questi parametri Matthieu Ricard, ex biologo molecolare francese e oggi monaco buddhista vegano e scrittore, è stato decretato l’uomo più felice del mondo. A dirlo è uno studio medico lungo più di 12 anni, condotto monitorando costantemente l’attività cerebrale dell’uomo attraverso dei sensori: “La corteccia prefrontale sinistra di Ricard ha una maggiore capacità di percepire la felicità” ha affermato Richard Davidson, neuroscienziato che ha condotto la ricerca…

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Abuela Margarita, discendente del popolo Maya: “La morte non esiste”

Abuela Margarita

Abuela Margarita, Nonna Margherita, guaritrice e guardiana della tradizione maya, è cresciuta con la sua bisnonna, che era guaritrice e faceva “miracoli”.
“Quando desidero qualcosa.. chiedo a me stessa…” dice Abuela Margarita, che pratica e conosce i circoli di danza del sole, della terra, della luna, e la ricerca della visione. Appartiene al consiglio degli anziani indigeni e si dedica a seminare salute e conoscenza in cambio della gioia che le produce il farlo, perché per mantenersi continua a coltivare la terra.
Quando viaggia in aereo e le assistenti di volo le danno un nuovo bicchiere di plastica, lei si afferra al primo: “No, ragazza, questo va a finire alla Madre Terra”. Sprizza saggezza e potere, è qualcosa che si percepisce nitidamente. I suoi rituali, come gridare alla terra il nome del neonato, affinché riconosca e protegga il suo frutto, sono esplosioni di energia che fanno bene a chi è presente; e quando ti guarda negli occhi e ti dice che siamo sacri, si muove qualcosa di profondo…

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Perché le persone intelligenti hanno pochi amici?

Persone intelligenti amano la solitudine

L’attività sociale per le persone intellettivamente superiori non è basilare nella vita, bensì una forzatura. Questo tipo di persone sentono meno il bisogno di comunicare.
Da alcuni studi scientifici elaborati da psicologi evoluzionisti inglesi e cinesi, che hanno esaminato un campione di 15000 persone risulta che:

  • le persone che vivono nei posti più densamente popolati si sentono, di regola, meno felici.
  • la maggioranza delle persone, per sentirsi felice necessità di continui scambi con gli amici e con coloro che la pensano come loro.
  • le persone con intelletto superiore

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Il contagio della felicità

Salto di felicità

di Elena Dusi 
Una ricerca dimostra come la gioia passi di persona in persona. La felicità non riesce a stare sola. Traspare dagli occhi,
trasuda nelle mani, vibra nel corpo e alla fine come un virus scappa e si trasmette a chi si trova nei paraggi.

La felicità non riesce a stare sola. E c’è un gruppo di scienziati che ha provato a disegnare una mappa del “contagio”, chiedendo a 5 mila individui, per ben vent’anni di seguito, quanto si sentissero felici, facendo il riscontro con mogli, fratelli, amici e vicini di casa. A furia di unire puntini colorati (le persone, ognuna con il suo punteggio del buon umore) si è formato sul tavolo dei ricercatori americani un disegno che sembra quello di una mano innervata da vasi sanguigni. Ogni pulsazione della felicità parte da un punto e si trasmette come un fluido lungo tutto l’organismo…

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È incredibile come un abbraccio possa fare tutto questo

benefici abbracci

È la principale dimostrazione di affetto dell’essere umano, è bellissimo, ci fa stare bene, e sembra il miglior modo per comunicare la nostra situazione emotiva.

Basta tenere in braccio un bambino, accarezzare un animale, ma soprattutto abbracciare con affetto per attivare un profondo cambiamento benefico nel corpo. Perché ci piacciono tanto gli abbracci? La spiegazione sarà così positiva che da ora in avanti cercherai di abbracciare il più possibile e più a lungo.

È un gesto primordiale e rappresenta il primo momento di contatto tra la mamma e il bambino dopo la sua nascita. I vantaggi dell’abbraccio sono sia fisici che psicologici. Faremmo volentieri durare gli abbracci più a lungo ma le regole sociali ci fanno spesso desistere dal continuare quel momento piacevole,…

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