Libertà limitata da App, A.I. e caccia ai dati personali

di Gian Luca Barbero
Ora che gli italiani possono tornare a muoversi tra regioni, può valer la pena riflettere sulla libertà parecchio limitata nelle ultime settimane.
Si sente spesso dire “niente sarà più come prima”, oppure “non torneremo mai più come prima”: frasi così inflazionate da risultare fastidiose. Francamente, non saprei cosa ci riserva il futuro, benché, a mio avviso, in forte antitesi con il “prima” ci sia una realtà ormai compromessa: l’economia è in ginocchio e la gente è psicologicamente provata, pressoché assente, almeno all’apparenza; ciò è sufficiente a distanziare il “prima”, confinandolo in una specie di passato remoto. Credo ci sia un fattore, però, rimasto in chiaroscuro nei discorsi e nelle riflessioni di tanti: la Libertà…

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Lord Sumption: “Se continua così, la Cura sarà la minaccia più pericolosa per l’Umanità

di Lord Sumption
Secondo un rispettato ex giudice della corte suprema britannica, gli scienziati possono aiutare a valutare le conseguenze cliniche dei diversi modi di contenere il coronavirus, ma non sono qualificati per dire se valga la pena di mettere sottosopra il mondo e di infliggergli gravi danni a lungo termine, come sta avvenendo.
Il Sunday Times ha ospitato un commento di Lord Sumption, un rispettato ex giudice della Corte Suprema del Regno Unito, che offre una prospettiva diversa sulle gravi conseguenze delle politiche adottate per contrastare il coronavirus.

“L’unica cosa che dobbiamo temere è la paura stessa, un terrore senza nome, irragionevole, ingiustificato, che paralizza gli sforzi necessari per convertire la ritirata in progresso”. Le parole sono di Franklin D Roosevelt. La sua sfida era la recessione, non la malattia, ma le sue parole hanno una risonanza più ampia…

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Il Ruolo dello Stress e del Panico nella crisi da Coronavirus

di Daniel Jeanmonod MD, Roxanne Jeanmonod e Francis Neirynck
Non c’è modo per noi di concepire la vita senza virus. Sono ovunque, circa il 50% del nostro genoma è di origine virale. I virus sono “più amici che nemici”. Il nostro nemico principale è la paura attivata da una scienza parziale e senza cuore.
Lo stress ha dimostrato di essere alla fonte delle perdite cellulari nel cervello limbico (comportamentale) degli animali. È in grado di attivare meccanismi eccitotossici, ossidativi, immunologici, infiammatori, endocrini e vegetativi e causare in determinate condizioni l’insufficienza potenzialmente fatale di più organi.
Una simile situazione è stata descritta dagli etnologi nel contesto di un rituale eseguito dall’uomo kurdaitcha, o sciamano della società aborigena. Si chiama puntamento dell’osso” e causa la cosiddetta morte volontaria“, o sindrome di puntamento osseo” [1] [2]. Consiste nel puntare su una vittima un osso rituale che attiva l’effetto di una “lancia di pensiero” e uccide la persona maledetta per giorni o settimane, senza grandi sofferenze. Questo rituale è stato usato dagli uomini kurdaitcha nel corso dei millenni quando un membro della loro comunità diventava pericoloso. Il potere di un’idea e la sua emozione correlata, cioè la paura, è esemplificato qui in un modo impressionante.
Proponiamo qui di considerare la possibilità, nel contesto della crisi del coronavirus, che una lancia di pensieroplanetaria carica di paura e capace di uccidere sia attiva e minacci l’intero genere umano, provocando reazioni a catena basate sulla paura in tutto il mondo…

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La nostra Tragedia non è solo l’epidemia, ma anche un Governo Nemico dell’Italia e che odia gli Italiani

di Antonio Socci
Diario di un popolo recluso e ridotto in miseria: siamo frastornati, annichiliti. A fatica riusciamo a renderci conto di come ci siamo ridotti.
È accaduto tutto di colpo, così velocemente che neanche abbiamo avuto il tempo di capire, come se ci fosse venuto addosso un Tir. Ma se si riflette un attimo sull’incubo in cui siamo precipitati si resta increduli. Due mesi fa sarebbe sembrato impossibile. Oltretutto il governo aveva dato le informazioni sanitarie più tranquillizzanti: “non è affatto facile il contagio”. Poi per settimane ci hanno messo in guardia dall’allarmismo di certi sovranisti, dal terrorismo psicologico e dal razzismo contro i cinesi. Questi erano i pericoli.
Appena un mese fa tutto era normale. Poi, d’improvviso, il panico: tutto è stato chiuso, tutto sbarrato e ora ogni italiano si trova recluso in casa, agli arresti domiciliari, a tempo indefinito. Pure se abita in certi casermoni popolari, con figli piccoli, in poche stanze dalle cui finestre vede solo cemento. Guai se mette il naso fuori casa. Rischia di essere insultato come untore dalla gente (sobillata dai media e dal governo), oppure fermato da carabinieri o dai soldati e multato o segnalato…

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L’inarrestabile Deriva Liberticida

di Claudio Romiti
In attesa che si raggiunga il picco dei contagi, che gli esponenti dell’italica medicocrazia rinviano di settimana in settimana, la fine dei divieti insensati appare ancora più lontano e irraggiungibile.
Apprendiamo infatti con un certo disappunto che il 31 marzo, il ministero dell’Interno ha inviato una circolare a tutti i prefetti in merito ai “pericolosissimi spostamenti” da effettuare fuori della porta di casa. Dopo la solita pappardella in merito al lungo elenco di cose proibite, che oramai conoscono pure i sassi, nella nota si legge: “Nel ricordare che non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto e accedere ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici, la circolare evidenzia che l’attività motoria generalmente consentita non va intesa come equivalente all’attività sportiva (jogging). L’art. 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 9 marzo scorso, infatti, tiene distinte le due ipotesi, potendosi far ricomprendere nella prima il camminare in prossimità dell’abitazione”

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“Moriranno più persone a causa della Crisi economica che per il Virus stesso”

di Gavin Jones
Le imprese italiane contano gli alti costi del blocco da Coronavirus…
“La decisione giusta è quella di rimanere a casa”, ha detto il primo ministro Giuseppe Conte, quando ha imposto il blocco lunedì scorso. La maggior parte degli italiani sta seguendo il suo consiglio, con strade e piazze abbandonate su e giù per il paese di 60 milioni di persone.
Secondo l’economista Lorenzo Codogno, la produzione giornaliera nella terza economia della zona euro, è inferiore di circa il 15% rispetto ai livelli normali. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, ha avvertito mercoledì di una “caduta significativa” del prodotto interno lordo quest’anno.
Dietro le cifre ci sono migliaia di aziende che rischiano la chiusura quando la loro vitale liquidità quotidiana si prosciuga, sollevando enormi dubbi sulla promessa di Gualtieri che “nessuno perderà il lavoro” a causa dell’epidemia…

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