Ciò in cui siamo immersi è un’attentato alla Vita, al Diritto, al Buonsenso…

di Leonardo Santi
Ciò in cui siamo immersi, nostro malgrado, è un’attentato alla vita, al diritto, al buonsenso, alle libertà fondamentali di tutti, senza distinzione alcuna tra “battezzati e “non battezzati”.
“Uomini di Stato”, in salute, positivi ad un tampone, trasportati come malati gravi in mezzi adibiti al primo soccorso per accedere ad un drive in destinato alla votazione a “distanza” del presidente della repubblica. Persone senza alcun sintomo influenzale costrette in casa per assurde quarantene, solo perché hanno sfiorato un positivo.
Attività serrate, crisi economica, classi scolastiche in isolamento, paura, preoccupazioni, incertezza, impossibilità di progettare il futuro, enormi disagi che attanagliano famiglie e lavoratori per svolgere attività un tempo considerate “normali”.
Grotteschi lasciapassare ovunque, come se una “crisi sanitaria” si risolvesse vietando il barbiere, il bar o la libreria ad un individuo in perfetta salute…

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La nostra Tragedia non è solo l’epidemia, ma anche un Governo Nemico dell’Italia e che odia gli Italiani

di Antonio Socci
Diario di un popolo recluso e ridotto in miseria: siamo frastornati, annichiliti. A fatica riusciamo a renderci conto di come ci siamo ridotti.
È accaduto tutto di colpo, così velocemente che neanche abbiamo avuto il tempo di capire, come se ci fosse venuto addosso un Tir. Ma se si riflette un attimo sull’incubo in cui siamo precipitati si resta increduli. Due mesi fa sarebbe sembrato impossibile. Oltretutto il governo aveva dato le informazioni sanitarie più tranquillizzanti: “non è affatto facile il contagio”. Poi per settimane ci hanno messo in guardia dall’allarmismo di certi sovranisti, dal terrorismo psicologico e dal razzismo contro i cinesi. Questi erano i pericoli.
Appena un mese fa tutto era normale. Poi, d’improvviso, il panico: tutto è stato chiuso, tutto sbarrato e ora ogni italiano si trova recluso in casa, agli arresti domiciliari, a tempo indefinito. Pure se abita in certi casermoni popolari, con figli piccoli, in poche stanze dalle cui finestre vede solo cemento. Guai se mette il naso fuori casa. Rischia di essere insultato come untore dalla gente (sobillata dai media e dal governo), oppure fermato da carabinieri o dai soldati e multato o segnalato…

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