Il Teatrino delle Illusioni

di Massimo Mazzucco
In Palestina continua il teatrino delle illusioni.
Tredici giorni fa abbiamo avuto gli “accordi di pace” fra Israele e Hamas, che sono stati firmati da mezzo mondo, ma non da Israele nè da Hamas. E non è certo un caso che Hamas abbia appena dichiarato che “senza il ritiro totale dell’IDF da Gaza non deporremo le armi”, mentre Netanyahu ha dichiarato che “a Gaza ci siamo per restare. Dobbiamo garantire la sicurezza di Israele”.
Quindi, in sostanza, nulla di fatto. Hamas rimane, l’IDF pure, e presto troveranno un pretesto per ricominciare a combattere. Con la differenza che ora Israele avrà le mani completamente libere, perché gli ostaggi vivi sono tutti tornati a casa.
Però al mondo è stata servita la bugia della “pace in Palestina”, perché era necessario far scendere un pò il livello di indignazione nel mondo, prima che andasse fuori controllo. È stata una grande operazione di ipnosi di massa, che grazie alla connivenza dei media mainstream ha funzionato alla perfezione…

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Il Giorno Dopo

di Enrico Tomaselli
Concluso lo show più inconcludente e ridicolo degli ultimi decenni, con una ventina di leader mondiali accorsi a Sharm el Sheikh a fare da comparse nello spettacolo di Trump, ma senza i due veri protagonisti (Israele e la Resistenza palestinese), la questione all’ordine del giorno è ovviamente cosa accadrà a riflettori spenti.
Rispondere a questa domanda richiede preliminarmente capire quali sono le ragioni che hanno portato all’accordo. E innanzitutto va detto che, quanto c’è nel cosiddetto “piano dei 20 punti”, conta meno della carta su cui è scritto. E di questo sono consapevoli tutti. Lo stop al conflitto – la tregua, quindi, non certo la pace – si deve essenzialmente al fatto che Israele si è dimostrato incapace di conseguire gli obiettivi politici e militari, ma ha in compenso prodotto un’ondata di isolamento internazionale senza precedenti…

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Trump Annuncia la Firma della Prima Fase del Piano di Pace

Gaza: La firma per la prima parte del piano di pace è prevista alle 12:00 di oggi al Cairo.
“Sono molto orgoglioso di annunciare che sia Israele che Hamas hanno firmato la prima fase del nostro piano di pace. Ciò significa che TUTTI gli ostaggi verranno rilasciati molto presto, e Israele ritirerà le sue truppe su una linea concordata come primo passo verso una pace forte, duratura ed eterna.
Tutte le parti saranno trattate in modo equo! Questo è un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, per Israele, per tutte le nazioni circostanti e per gli Stati Uniti d’America, e ringraziamo i mediatori del Qatar, dell’Egitto e della Turchia, che hanno lavorato con noi per rendere possibile questo evento storico e senza precedenti. BEATI GLI OPERATORI DI PACE!” ha detto Donald Trump sul social Truth…

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Il Testo Integrale del Messaggio di Hamas in Risposta al Piano di Pace di Trump

Il Presidente Usa: “Credo siamo pronti per una pace duratura”.
Il testo integrale inviato da Hamas con la risposta al piano di pace di Donald Trump lo ha condiviso lo stesso presidente su Truth: “Spinti dal desiderio di porre fine all’aggressione e al genocidio perpetrati contro il nostro popolo saldo nella Striscia di Gaza, e partendo da una responsabilità nazionale, nonché in difesa dei principi, dei diritti e degli interessi superiori del nostro popolo, il Movimento di Resistenza Islamica Hamas ha condotto consultazioni approfondite all’interno delle proprie istituzioni di leadership, ampie consultazioni con le forze e le fazioni palestinesi, e colloqui con fratelli, mediatori e amici, al fine di raggiungere una posizione responsabile rispetto al piano del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump

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La Pirateria Contro la “Flottilla” e il Senso di Netanyahu per la Pace

di Davide Malacaria
Minacce, pirateria marittima, sequestro di persona, furto (delle imbarcazioni e dei beni, personali e non), e altre fattispecie di reato sono state consumate tra l’altro ieri sera e la notte scorsa dall’IDF, e dalle autorità israeliane da cui dipendono, nelle acque internazionali prospicenti Gaza.
Tutto questo mentre le autorità dei Paesi dei cittadini contro i quali venivano commessi tali reati si limitavano a chiedere, queruli, ai criminali in questione di non usare violenza.
Tale la follia dilagante nel mondo da quando il Diritto è stato bombardato a Gaza, insieme a una moltitudine di inermi. Non potendo legittimare tale barbarie, i corifei della Hasbara nostrani, interpellati sul tema, hanno tirato in ballo la guerra in corso, che renderebbe giustificabili tali azioni…

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Bombe sul Paese Mediatore, Israele Senza Limiti Attacca in Qatar

di Andrea Muratore
Bombe sui nemici, bombe sui Paesi neutrali, ora perfino attacchi negli Stati mediatori.
Israele non ha limiti e ha dichiarato di aver colpito obiettivi legati ad Hamas a Doha, capitale del Qatar che da oltre un anno sta cercando di mediare la pace a Gaza. Un nome da brividi: Operazione “Giorno del Giudizio”. Una definizione che nasconde tutto lo spregiudicato millenarismo che ammanta la strategia bellica di Israele in Medio Oriente.
Ufficialmente, Tel Aviv dichiara di aver preso di mira “membri della leadership di Hamas che hanno guidato le operazioni dell’organizzazione terroristica e che sono stati direttamente responsabili del brutale massacro del 7 ottobre, e hanno orchestrato e gestito la guerra contro lo Stato di Israele”. Hamas ha dichiarato che i bersagli erano i negoziatori in città per discutere della proposta di pace. Khalil al-Hayya, capo negoziatore di Hamas, è stato dichiarato morto. Insomma, parliamo di un passaggio spericolato che apre l’ennesima ferita nella crisi mediorientale…

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Meloni Non Condanna Netanyahu: “Una Crisi Umanitaria Innescata dall’Attacco di Hamas”

di Andrea Sparaciari
Neanche le 60mila vittime civili di Gaza spingono Meloni a pronunciare la parola “condanna”. Lo sterminio? “Tutto è iniziato da Hamas”.
Chi si aspettava (pochi in verità) uno moto di orgoglio politico, di indipendenza, o anche solo una semplice presa di posizione umanitaria della premier-madre-donna-cristiana Giorgia Meloni nei confronti dello sterminio in corso a Gaza, anche mercoledì scorso è rimasto deluso. Rispondendo al “premier time” alla Camera a un’interrogazione dell’Avs Angelo Bonelli, la presidente del Consiglio ha confermato che il governo italiano continuerà a fare quanto fatto fino a oggi per la tragedia palestinese: cioè assolutamente nulla…

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Gaza, la “Soluzione Finale” Ideata da Israele e Rivelata da Netanyahu

di Alessandro Ferretti
La “soluzione finale” che Israele ha scelto per Gaza è stata rivelata da Netanyahu in persona.
Israele ordina l’evacuazione totale di Rafah: oltre un milione di civili ammassati a Mawasi, senza acqua né cibo. Da 35 giorni nessun aiuto entra a Gaza. Netanyahu annuncia il piano di “migrazione volontaria”: fame e terrore come strumenti di espulsione e genocidio.
Con l’ordine di evacuazione intimato da Israele alla popolazione di tutta Rafah, il piano israeliano di pulizia etnica/sterminio della popolazione di Gaza è ormai pienamente definito.
In dieci giorni l’esercito di occupazione ha lanciato una serie di volantini che obbligano praticamente tutta la popolazione di Gaza a lasciare le loro case/tende/rifugi di fortuna per andare a Mawasi, una microscopica striscia di terra a nord-ovest di Rafah. Tutto il resto della Striscia verrà occupato militarmente dall’esercito, che ha già iniziato le operazioni di conquista…

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“Shin Bet”: “Fondi del Qatar Autorizzati dal Premier per Finanziare Hamas”

di Redazione Ilgiornaleditalia
Qatargate in Israele, arrestati collaboratori di Netanyahu Urich e Feldstein per corruzione; Shin Bet (agenzia di intelligence per gli affari interni dello stato di Israele, subordinata direttamente al Primo ministro): “Fondi da Doha (capitale del Qatar) autorizzati dal premier per finanziare Hamas”.
L’inchiesta potrebbe essere legata al licenziamento – poi sospeso – del capo di Shin Bet, Ronen Bar; il premier dello stato ebraico, chiamato a testimoniare, accusa: “Tentativo di colpo di Stato”.
Sono stati arrestati due collaboratori di Benjamin Netanyahu, Jonathan Urich ed Eli Feldstein all’interno dell’inchiesta Qatargate per sospetti di corruzione, contatto con agente straniero, abuso d’ufficio e violazioni fiscali. L’ufficio del primo ministro ha dichiarato: “Indagini inventate” e “tentativo di colpo di stato contro il governo”, mentre Netanyahu – non indagato – viene citato a testimoniare sulla vicenda…

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La Telefonata Putin-Trump e… le Bombe su Gaza

di Davide Malacaria
Israele riprende i bombardamenti su Gaza nel giorno della telefonata tra Putin e Trump. Tempistica non casuale.
Netanyahu rilancia e il genocidio di Gaza ricomincia: 400 i morti in un attacco che supera per brutalità molti di quelli che hanno preceduto la tregua. Non solo si voleva riprendere l’aggressione, ma si volevano scioccare i palestinesi e il mondo, tale la spiegazione dell’intensità degli attacchi.
Netanyahu ha motivato l’azione come dettata dalla necessità di forzare Hamas a rilasciare gli ostaggi. Sa perfettamente, ma non gli importa, che invece sta facendo l’esatto contrario, mettendoli ulteriormente a rischio, come ha dichiarato Hamas e come hanno urlato, disperati, i parenti degli ostaggi medesimi.
Ma l’importanza dell’attacco risiede in altro, cioè nella tempistica…

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