La “Preghiera-Sfida” di Traoré a Papa Leone XIV

a cura di Leopoldo Salmaso
Una “contro-omelia della liberazione” dall’Africa che alza la testa
“A Sua Santità Papa Roberto Francesco.
Non le scrivo da un palazzo, né dalle comodità di ambasciate straniere, ma dal suolo della mia patria, la terra del Burkina Faso, dove la polvere si mescola al sangue dei nostri martiri e gli echi della rivoluzione sono più forti del ronzio dei droni stranieri sopra le nostre teste.
Non le scrivo come un uomo in cerca di approvazione, né come uno invischiato in convenevoli diplomatici. Le scrivo come un figlio dell’Africa, audace, ferito, indomito.
Ora lei è il padre spirituale di oltre un miliardo di anime, inclusi milioni qui in Africa. Lei eredita non solo una chiesa, ma una missione. E in questo momento di transizione, mentre il fumo bianco aleggia ancora sui tetti del Vaticano, devo inviare questa lettera attraverso mari e deserti, oltre guardie e cancellate, direttamente al suo cuore, perché la storia lo esige, perché la verità lo impone, perché l’Africa, ferita e in rivolta, ci sta guardando…

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Il Tribunale della Storia Aspetta Netanyahu…

di Dante Barontini
Che Benjamin Netanyahu o Yoav Gallant – colpiti da mandato di cattura internazionale per decisione della Corte Penale Internazionale – possano essere effettivamente arrestati è un solo un wishful thinking; uno di quei pensieri che rendono il mondo presente per qualche minuto meno insopportabile.
In concreto non avverrà, anche se il trattato istitutivo della Corte – firmato a Roma nel 1996 ed entrato in vigore nel 2002 – obbliga gli Stati aderenti a comportarsi di conseguenza.
A “Bibi” e al suo ex ministro della difesa – quello che aveva affermato “stiamo combattendo contro animali umani e ci comporteremo di conseguenza” – basterà non andare in uno dei 120 paesi che l’hanno ratificato (all’appello mancano Usa, Cina, Russia e la stessa Israele – che pure l’aveva inizialmente firmato – più una serie di paesi minori).
Di certo non potrebbero venire in Europa, anche se non riusciamo a vedere uno dei pallidi servi dell’impero Usa provare a mettere le manette ai macellai della popolazione di Gaza (il fascistoide Orbàn già lo ha invitato a fargli visita…)…

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In Palestina è in Corso un Genocidio!

di Daniele Bianchi
Ora è chiaro che Israele si sta impegnando in un genocidio del popolo palestinese.
Come riportato da Oltre La Linea, lo stato israeliano ha “allentato” le sue regole di ingaggio militare, dando essenzialmente ai suoi soldati il ​​via libera per uccidere chiunque incontrino all’interno della Striscia di Gaza come parte delle loro operazioni di terra.
Politici e soldati israeliani parlano apertamente di ridurre Gaza in polvere, di eliminare i palestinesi e di immaginare coloni israeliani che vivono su una terra che un tempo si chiamava Gaza. I palestinesi vengono deliberatamente privati ​​di tutti i beni di prima necessità, compresi cibo, acqua, alloggio e assistenza medica. Le bombe aeree uccidono e mutilano indiscriminatamente i palestinesi. I palestinesi vengono incoraggiati a lasciare le loro terre e case nel nord di Gaza e dirigersi verso sud: Israele vuole chiaramente colonizzare il nord di Gaza e trasformarlo in una zona di sicurezza o militare, espellendo permanentemente i palestinesi che attualmente vivono lì…

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