La Crisi della Fame a Gaza è “Catastrofica” Nonostante il Cessate il Fuoco

Quarantuno organizzazioni umanitarie accusano Israele di aver respinto “arbitrariamente” gli aiuti inviati nella Striscia di Gaza colpita dalla carestia.
La crisi della fame a Gaza resta “catastrofica” a due settimane dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, ha avvertito l’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite, mentre i gruppi umanitari internazionali hanno chiesto a Israele di smettere di bloccare le consegne di aiuti umanitari.
I rifornimenti che entrano nell’enclave assediata non soddisfano i bisogni nutrizionali delle persone che vi risiedono, hanno annunciato giovedì le organizzazioni umanitarie, mentre il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha affermato che i rifornimenti a Gaza sono ancora ben lontani dall’obiettivo giornaliero di 2.000 tonnellate, perché sono aperti solo due valichi per entrare nel territorio palestinese…

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Il Testo Integrale del Messaggio di Hamas in Risposta al Piano di Pace di Trump

Il Presidente Usa: “Credo siamo pronti per una pace duratura”.
Il testo integrale inviato da Hamas con la risposta al piano di pace di Donald Trump lo ha condiviso lo stesso presidente su Truth: “Spinti dal desiderio di porre fine all’aggressione e al genocidio perpetrati contro il nostro popolo saldo nella Striscia di Gaza, e partendo da una responsabilità nazionale, nonché in difesa dei principi, dei diritti e degli interessi superiori del nostro popolo, il Movimento di Resistenza Islamica Hamas ha condotto consultazioni approfondite all’interno delle proprie istituzioni di leadership, ampie consultazioni con le forze e le fazioni palestinesi, e colloqui con fratelli, mediatori e amici, al fine di raggiungere una posizione responsabile rispetto al piano del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump

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Il Ministro Israeliano Katz: Suore e Clero Cristiano Saranno Considerati Terroristi se Non Lasceranno Gaza

Katz: “Coloro che rimarranno a Gaza saranno considerati terroristi e sostenitori del terrorismo”.
Mercoledì il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha minacciato affermando che i residenti della città di Gaza, colpita dalla carestia, hanno un “ultima opportunità” di fuggire a sud o di essere classificati come “terroristi”, mentre l’esercito israeliano sostenuto dagli Stati Uniti continua la sua operazione di pulizia etnica volta a radere al suolo ogni edificio della città. Lo riporta LifeSite.
Con un tweet su X, Katz ha annunciato che l’esercito di occupazione israeliano (IDF) aveva quasi circondato Gaza City. “Questa è l’ultima opportunità per i residenti di Gaza che lo desiderano di spostarsi a sud e lasciare i terroristi di Hamas isolati a Gaza City, di fronte alle operazioni in corso dell’IDF a pieno regime”.
“Coloro che rimarranno a Gaza saranno considerati terroristi e sostenitori del terrorismo”,ha avvertito…

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Sanzioni ad Israele?

di Salvatore A. Bravo 
Il Parlamento europeo si appresta a votare le sanzioni ad Israele e a due ministri del governo Netanyahu che si sono connotati per il loro l’estremismo: Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich.
Estremismo definito religioso, ma in realtà di “religioso” non vi è nulla in costoro, al massimo il loro estremismo è di ordine elettivo e imperiale (La Grande Israele). Le sanzioni ipotizzate dovrebbero danneggiare l’esportazione dell’agroalimentare con i dazi. L’ipocrisia e il cinismo non conosco limiti.
Le  armi con cui gli alleati dell’occidente stanno commettendo il genocidio non sono contemplate, pertanto si continuerà ad inviare armi per uccidere uomini, donne e bambini e per radere al suolo Gaza. Gli accordi e i contratti per la vendita delle armi continueranno a sussistere.  L’abbattimento dei grattacieli a Gaza è la premessa per ricolonizzare Gaza e farne una riviera per ricchi con accordi transnazionali. Si continua in questa direzione: i palestinesi devono lasciare la loro terra. Ursula von der Leyen  ha dichiarato: “Voglio essere molto chiara: l’obiettivo non è punire Israele. L’obiettivo è migliorare la situazione umanitaria a Gaza”

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Il Contratto di Google con Netanyahu per Insabbiare la Carestia di Gaza

Google ha stipulato un contratto da 45 milioni di dollari con Netanyahu per insabbiare la carestia di Gaza.
L’obiettivo è promuovere e diffondere il messaggio del gabinetto di Netanyahu e minimizzare la crisi umanitaria a Gaza. Google viene definita “entità chiave” nella strategia di pubbliche relazioni.
Google sta conducendo una campagna da 45 milioni di dollari per l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per sostenere la propaganda del governo sulla sua brutale guerra nella Striscia di Gaza assediata, minimizzando le notizie di fame nell’enclave palestinese. L’obiettivo è promuovere e diffondere il messaggio del suo gabinetto e minimizzare la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza devastata dalla guerra…

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Crosetto: “Netanyahu Ha Perso la Ragione e Va Fermato”, il Governo Farà Finalmente Qualcosa?

di Stefano Baudino
Per la prima volta, un membro del governo italiano ha duramente attaccato il premier israeliano Benjamin Netanyahu per i massacri a Gaza e ipotizzato conseguenze per le sue azioni.
Si tratta del ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, che ha rilasciato un’intervista a La Stampa dai toni molto accesi. “A Gaza siamo di fronte alla pura negazione del diritto e dei valori fondanti della nostra civiltà” ha dichiarato il capo del dicastero di via XX Settembre, aggiungendo che “non convince piùla motivazione della legittima difesa di una democrazia di fronte a un terribile attacco terroristico”, e che “contro l’occupazione di Gaza e alcuni atti gravi in Cisgiordania” occorre “prendere decisioni che obblighino Netanyahu a ragionare”

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Che Cos’è la Droga che i Palestinesi Avrebbero Trovato negli “Aiuti” di GHF?

di Agata Iacono
Cos’è la droga che l’autorità palestinese avrebbe trovato mescolata alla farina dei cosiddetti aiuti umanitari gestiti dai contractors, (leggi mercenari), della “Gaza humanitarian foundation” (Ghf), una fondazione sostenuta da Israele e USA?
Usiamo il condizionale perché al momento non è possibile sapere concertezza. Si tratterebbe di un oppioide, molto diffuso negli Stati Uniti come farmaco “estremo” per lenire il dolore laddove nessun altro antidolorifico riesce più a fare effetto, quindi destinato ai malati terminali.
Ma la sua diffusione nel mercato nero dei narcotici percorre esattamente la stessa road map del “fentanyl”, il cosiddetto farmaco degli zombi,…

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7 Azioni che Tutti Possono Fare per Aiutare Gaza

Davanti alle immagini desolanti della popolazione di Gaza costretta alla fame dallo Stato di Israele, davanti ai bombardamenti che hanno ucciso più di 50 mila persone, tra cui 20.000 bambini, niente sembra fermare l’impunità di cui gode il governo israeliano.
Seguendo quanto accade dal flusso degli smartphone, il rischio di far vincere sconforto e inerzia è concreto, ma sarebbe un errore. Molti ci scrivono quotidianamente per chiedere cosa si può fare concretamente per provare a incidere: per aiutare concretamente la gente di Gaza; per spingere i governi che fiancheggiano il genocidio israeliano a cambiare le proprie politiche; per colpire le aziende che non agiscono in modo responsabile e finanziano l’occupazione.
La buona notizia è che è possibile farlo, che decine di migliaia di persone nel mondo lo stanno già facendo e che – come vedremo – stanno già cambiando molte cose. Per questo abbiamo preparato un breve vademecum…

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Gaza: Israele Revoca il Blocco, Aiuti con il Contagocce e Dopo Riconoscimento Facciale

di Claudia Carpinella
Israele ha approvato la ripresa immediata – seppur centellinata – degli aiuti a Gaza. Dopo 77 giorni di fame e sete, il gabinetto di sicurezza israeliano ha deciso di revocare il blocco degli aiuti, imposto deliberatamente dallo scorso 2 marzo.
Secondo quanto riportato dal Jerusalem Post, la decisione è stata presa senza alcuna votazione formale, scatenando l’ira di diversi ministri contrari, tra cui Bezalel Smotrich, che ha ribadito con forza la sua posizione: “Non deve entrare nemmeno un chicco di grano nella Striscia”

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Meloni Non Condanna Netanyahu: “Una Crisi Umanitaria Innescata dall’Attacco di Hamas”

di Andrea Sparaciari
Neanche le 60mila vittime civili di Gaza spingono Meloni a pronunciare la parola “condanna”. Lo sterminio? “Tutto è iniziato da Hamas”.
Chi si aspettava (pochi in verità) uno moto di orgoglio politico, di indipendenza, o anche solo una semplice presa di posizione umanitaria della premier-madre-donna-cristiana Giorgia Meloni nei confronti dello sterminio in corso a Gaza, anche mercoledì scorso è rimasto deluso. Rispondendo al “premier time” alla Camera a un’interrogazione dell’Avs Angelo Bonelli, la presidente del Consiglio ha confermato che il governo italiano continuerà a fare quanto fatto fino a oggi per la tragedia palestinese: cioè assolutamente nulla…

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