Trump o Biden: Tutti Servi di Quel Criminale di Netanyahu!

di Giuseppe Salamone
Se Biden era rincoglionito e quindi pericoloso perché manovrato da chi comanda negli Usa, Trump anche se rincoglionito non lo è, si sta dimostrando altrettanto pericoloso.
Se il primo è stato il peggior presidente della storia dell’essere umano, il secondo non sta facendo nulla per tracciare una linea di discontinuità. A parte ovviamente la propaganda che trova sempre chi abbocca.
L’ho sempre pensato e continuo a pensarlo che il problema, in fondo, si chiama Stati Uniti d’America a prescindere da chi sia il capo della Casa Bianca. Il problema è che questi sono stati descritti per decenni per quello che non sono. Tutti siamo cresciuti col mito della culla della democrazia, della società del successo e delle possibilità infinite per emergere, della tutela dei diritti che come lo fanno loro nessuno, e del “sogno americano”. Alzi la mano chi sin da piccolo non si è sentito dire “hai trovato l’America” a ogni cosa bella che gli accadesse…

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La Farsa del Cessate il Fuoco

di Chris Hedges
Israele, per decenni, ha giocato a un gioco ingannevole. Gli obiettivi di Israele restano immutati: la cancellazione dei palestinesi dalla loro terra. Questa proposta di cessate il fuoco è un altro cinico capitolo. Ci sono molti modi in cui può e, sospetto, crollerà. Ma preghiamo, almeno per il momento, che questa strage di massa cessi.
Firma un accordo con i palestinesi che deve essere attuato in fasi. La prima fase dà a Israele ciò che vuole, in questo caso il rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza, ma Israele di solito non riesce a implementare le fasi successive che porterebbero a una pace giusta ed equa. Alla fine provoca i palestinesi con attacchi armati indiscriminati per vendicarsi, definisce la risposta palestinese come una provocazione e abroga l’accordo di cessate il fuoco per ricominciare il massacro.
Se questo ultimo accordo di cessate il fuoco in tre fasi verrà ratificato, e non c’è certezza che ciò accadrà da parte di Israele, mi aspetto che sarà poco più di una pausa nei bombardamenti per l’insediamento presidenziale in America. Israele non ha alcuna intenzione di fermare la sua giostra di morte…

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“Dichiarazione di Balfour” e Stato-Nazione Ebraico

di Cristina Amoroso
Nel giorno dei morti nel calendario gregoriano (2 novembre), si celebra a Londra la data infausta dell’anniversario della “Dichiarazione di Balfour”, considerata dai palestinesi come preludio all’occupazione israeliana della loro patria nel 1948.
Le celebrazioni rappresentano uno schiaffo al mondo arabo, sempre più ridotto a ruolo B dal regime israeliano, in violazione con la stessa Dichiarazione di Balfour. “Una nazione, solennemente promessa a una seconda nazione, il Paese di un terzo”. Così uno scrittore famoso ha descritto la Dichiarazione di Balfour – la dichiarazione del ministro degli Esteri britannico Arthur Balfour, inviata il 2 novembre 1917 al leader del Sionismo in Inghilterra, Lord Walter Rothschild in cui dichiarava che: “Il governo di Sua Maestà vede con favore la costituzione in Palestina di una casa nazionale per il popolo ebraico”

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La Rivincita dei Neocon alla Casa Bianca: Via Libera a Netanyahu per Rimodellare il Medio Oriente

di Paolo Mossetti
Quella che era iniziata come una campagna di espansione israeliana relativamente autonoma, guardata con distacco da Washington, potrebbe ora essere vista dagli Stati Uniti come un’occasione imperdibile. Per regolare i conti, alla faccia di qualsiasi diritto internazionale, con i nemici storici.
È quanto emerge da un resoconto del sito Politico, secondo cui negli ultimi mesi, dietro le quinte, figure di alto livello della Casa Bianca avrebbero comunicato privatamente a Israele il loro assenso alla decisione di alzare il livello dello scontro in Libano e forse anche con l’Iran. Piccolo dettaglio: tutto questo è avvenuto mentre l’amministrazione Biden pubblicamente si diceva preoccupata per l’escalation di Benjamin Netanyahu…

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Un’Escalation in Israele Potrebbe Innescare una Reazione a Catena

di Aleksandr Dugin
I palestinesi non hanno alcuna possibilità in una guerra del genere, perché non possono distruggere Israele o infliggergli una sconfitta militare significativa, ma anche Israele non ha nulla per cui combattere.
La Palestina è tecnicamente territorio israeliano che non controlla e non può controllare in nessun caso. È altrettanto impossibile distruggere fisicamente tutti i palestinesi.
Se fossimo in una situazione internazionale diversa, i palestinesi potrebbero contare sulla compassione della sinistra internazionale, ma gli Stati Uniti sono guidati da neocons e globalisti. Di certo non si preoccupano dei palestinesi, anche se non sono nemmeno troppo vicini alle politiche nazionaliste di Israele.
Ma è la reazione a catena – e soprattutto il comportamento degli Stati islamici (in primo luogo Iran, Turchia, Arabia Saudita, altri Stati del Golfo ed Egitto) – che potrebbe essere la logica continuazione. O almeno, questo è ciò che gli strateghi di Hamas potrebbero aver avuto in mente quando hanno deciso di iniziare il conflitto…

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Robert Kennedy jr: un Uomo dell’Establishment

di Laura Ru
Chi segue le vicende politiche americane probabilmente ha capito da un pezzo che Robert Kennedy jr è un uomo del sistema.
Kennedy si è accreditato come anti-sistema presso individui, movimenti, circuiti mediatici sposando di volta in volta cause care a chi, in buona fede, cerca di resistere all’oppressione di tale sistema.
Durante la pandemenza aveva sostenuto le tesi del movimento contro l’obbligo vaccinale e durante il suo tour europeo aveva arringato dalle piazze migliaia di cittadini esasperati dalle restrizioni del green pass.
A Milano c’ero anch’io all’Arco della Pace e avevo notato qualcosa di molto strano: Kennedy Jr. era arrivato con un manipolo di addetti del consolato americano, alcuni erano chiaramente agenti preposti alla sicurezza…

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Israele continua a bombardare i Palestinesi, salgono le vittime anche tra i bambini

di Andrea Bonazza
Mentre in televisione, da qualche giorno, i telegiornali ci stanno facendo vedere le immagini dei tumulti parlando di razzi palestinesi contro i soldati israeliani, a Gerusalemme, le pesanti e incontrovertibili prove inviate dagli arabi documentano invece un’altra realtà.
Lungi da me sostenere che sassaiole e razzi non siano mai stati lanciati dalla ribellione palestinese in opposizione degli sfratti a ridosso della Spianata delle Moschee, ma, ancora una volta, i massmedia occidentali stanno diffondendo unicamente la versione della potente propaganda sionista di Israele, censurando come da copione la tragedia che in queste ore sta vivendo la componente araba dello stato. Sia essa musulmana che cristiana.
Nella folta documentazione fotografica e video palestinese, infatti, le crude immagini dipingono tragicamente la verità di una popolazione civile che sta subendo un attacco bellico e sistematico, certamente non paragonabile agli scontri che si sono susseguiti dopo il divieto dello Stato di Israele all’accesso palestinese per la Spianata delle Moschee…

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L’ennesima beffa contro il Popolo Palestinese

di Antonello Boassa
Si è consumata l’ennesima beffa contro il popolo della Palestina ad opera di Stati Uniti e Israele.
Mentre l’ipocrita civiltà occidentale “piange” la “giornata della memoria” che nulla ha di commemorativo per le vittime del nazismo, mentre molto ha di feroce e di preparatorio per nuovi assalti contro le vittime di oggi e di domani, si è consumata l’ennesima beffa contro il popolo della Palestina ad opera di Stati Uniti e Israele.
Coloni sionisti, già in stato di esaltazione – abituati e autorizzati a compiere azioni violente nei confronti dei palestinesi, da parte della comunità internazionale e di organizzazioni internazionali quali l’ONU – hanno incendiato una scuola, gettando materiale incendiario dentro una delle classi. Tali azioni, ovviamente, per i nostri media, sono “azioni di difesa” contro il “terrorismo quotidiano” palestinese.
La beffa consiste in un accordo stipulato senza la controparte palestinese

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La partenza del Giro d’Italia comprata da Israele

di Alberto Negri
La partenza del giro d’Italia comprata da Israele in guerra e le polemiche su Gino Bartali salvatore degli ebrei.
Per rendere memorabile l’evento è stato coinvolto anche Gino Bartali (foto sopra), già entrato nel Giardino dei Giusti dello Yad Vashem e ora cittadino onorario di Israele per il salvataggio di alcuni ebrei tra il 1943 e il 1944. La questione in realtà è assai dubbia e neppure lo stesso Bartali da vivo l’aveva mai confermata. In realtà, secondo lo studioso Michel Sarfatti – fino al 2016 direttore della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea – si tratta di un clamoroso falso storico.
La maglia rosa del Giro d’Italia quest’anno l’hanno già vinta gli israeliani: come ciclisti non sono un granché, ma sulla propaganda e il marketing non li batte nessuno. Anche a costo di qualche clamoroso falso storico sulla figura di Gino Bartali. Al prezzo di 16 milioni di euro versati a Rcs e Gazzetta dello Sport, l’inizio del Giro d’Italia è stato “appaltato” a Israele: tre tappe sul territorio israeliano e partenza avvenuta il 5 maggio con una cronometro individuale da Gerusalemme. A Gino Bartali, accreditato come salvatore di ebrei durante la guerra, viene conferita la cittadinanza postuma. Se fosse vivo forse guarderebbe al di là del muro che separa israeliani da palestinesi e non sarebbe poi tanto contento…

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