Pm Torino riguardo al Covid: “Morte da Virus diversa da Morte con Virus”

di Cesare Sacchetti
La procura di Torino giunge ad una constatazione piuttosto semplice. La morte con il Covid nulla ha a che vedere con il cosiddetto Covid, che è solo un altro nome dato alla comune influenza stagionale.
È la stessa semplice constatazione che facemmo a marzo 2020, e il fatto che la magistratura non abbia fatto nulla per affermare subito questa verità ci conferma ancora una volta la profonda corruzione che affligge le toghe. Non al servizio dello stato di diritto, ma al servizio di quei poteri internazionali che ordinarono il golpe “pandemico”.
La procura di Torino ora afferma questa verità non certo perché ha avuto una improvvisa e improbabile crisi di coscienza…

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ISS: I Numeri non mentono… quei Morti Covid non erano Covid!

di Paolo Gulisano
Dei 130.468 decessi registrati dalle statistiche ufficiali al momento della preparazione del nuovo rapporto, solo 3.783 sarebbero dovuti al virus in sé.
Il rapporto ufficiale dell’ISS non fa che confermare che il Covid è una malattia pericolosa solo per la popolazione anziana e per le persone con gravi patologie concomitanti. Dei 130.468 decessi registrati dalle statistiche ufficiali al momento della preparazione del nuovo rapporto, solo 3.783 sarebbero dovuti al virus in sé. Una cifra che non giustifica il pandemonio scatenato tra lockdown e green pass. Le 126.000 persone morte nel corso degli ultimi 18 mesi sono morte perché il Covid ha destabilizzato equilibri di salute fragili, forse troppo fragili. Queste erano le persone che avrebbero potuto e dovuto essere messe in sicurezza.
Nella conferenza stampa dello scorso agosto in cui Draghi presentò agli italiani il green-pass, il banchiere prestato alla politica fu categorico: se prendi il Covid finisci in ospedale e muori. In una battuta venivano liquidate le evidenze scientifiche, i dati statistici, gli studi epidemiologici. Se prendi il Covid – ci dicono tutti questi – nel 97% dei casi guarisci…

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I “Misteri” del Covid, dieci Domande senza Risposta

di Marcello Veneziani
Con la bella stagione l’Italia sta finalmente ritrovando un po’ di vita, di libertà e di fiducia. Ma restano irrisolti molti dubbi sulla pandemia che ci trasciniamo da mesi e che rischiamo di ritrovarci in futuro.
Ci sono almeno dieci domande senza una risposta compiuta.
1. Come è nato e da dove è partito il Covid?
Si fa sempre più strada la tesi che il covid non sia un errore della natura ma un errore di laboratorio; e non è fugato il sospetto che non sia un errore involontario. Dalla pandemia che ha patito in anticipo sugli altri e fronteggiandola coi mezzi efficaci di un regime totalitario e militarizzato, la Cina esce rafforzata, leader mondiale non solo nel commercio. E resta un mistero che le varianti siano identificate per nazione – variante inglese, indiana, brasiliana – mentre il virus originario non sia definito cinese.
2. Oltre il racconto dei Media quali sono stati in realtà i Paesi più colpiti?

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Di cosa si muore… veramente…

di Gioia Locati
Il Ministero della Salute calcola che negli ultimi otto mesi ci siano stati 43.589 morti di Covid. I dati si riferiscono al periodo 11 marzo-12 novembre. Abbiamo chiesto all’epidemiologo Stefano Petti di spiegarci quanto incidono questi decessi su tutte le morti.
“Il numero dei decessi totali del 2020, in Italia, sarà disponibile solo fra un paio d’anni. Per capire il peso del Covid sulla mortalità generale, possiamo fare riferimento all’ultimo anno utile, che è il 2017. Soltanto i dati relativi al Covid sono aggiornati al 2020, ma è un fatto insolito. Non è mai accaduto, infatti, che si registrassero in tempo reale i morti totali per una determinata causa.
Ma accogliamo questa anomalia. Allo stesso modo, accettiamo che nel novero dei decessi Covid ci siano anche i casi probabili, le malattie simil Covid con tampone negativo e i morti con varie patologie gravi (come la demenza, quinta causa di decessi nel mondo o l’ictus) che non sembrano correlate all’infezione e tampone positivo…

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Gli scienziati scrivono al Governo: ”Clima terroristico, mettete fine all’Emergenza sanitaria”

di Cesare Sacchetti
Una lettera dettagliata nella quale si chiedono punto per punto chiarimenti precisi sull’intera gestione della crisi da Covid.
È l’iniziativa presa da scienziati e medici che hanno deciso di scrivere al presidente del Consiglio, al ministro della Salute e ai governatori delle Regioni per chiedere chiarimenti su molti punti controversi di questa situazione.
Nel gruppo dei firmatari ci sono il professor Pasquale Bacco, la dottoressa Antonietta Gatti, il dottor Mariano Amici, la professoressa Carmela Rescigno, il dottor Fabio Milani e la dottoressa Maria Grazia Dondini.
Nella missiva, si parte subito da un primo presupposto fondamentale. Il Covid-19 non è il mostro che è stato descritto all’opinione pubblica. Gli scienziati, a questo proposito, tendono subito ad evidenziare che questo agente patogeno non si è rivelato affatto più mortale dei precedenti virus influenzali…

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“Il Covid è come l’Hiv: non avremo mai il Vaccino”

di Emanuela Carucci
Le importanti dichiarazioni di Pasquale Mario Bacco che, con un team di medici, a febbraio aveva scoperto che il virus circolava già da ottobre scorso.
“Non ci sarà nessun vaccino”, lo dice senza troppi giri di parole Pasquale Mario Bacco, medico legale, che con un team di tredici colleghi, nel suo laboratorio con sede a Bari, studia il Covid-19 già da un po’ e già a fine febbraio, dati alla mano, aveva dimostrato che l’infezione polmonare circolava in Italia da ottobre scorso.
“A noi interessava capire l’incidenza laddove non si fosse manifestata la malattia”, dice a ilGiornale.it Bacco. Il gruppo di medici ha preso un campione di 7038 persone sane e senza sintomi, tutti dipendenti di aziende, ha effettuato i test sierologici a partire dal 25 febbraio scorso ed è stato scoperto che oltre il 30 per cento della popolazione italiana era entrata in contatto con il Covid-19, sviluppando gli anticorpi…

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Dottor Speciani: “Devono mantenere il Panico fino all’arrivo del Vaccino”

di Denise Baldi
Il dottor Luca Speciani è il presidente di Ampas, un’associazione di oltre 800 medici che in questo periodo di lockdown si è più volte fatta sentire.
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente:
Alcuni dicono che il coronavirus sia in Italia da ottobre, altri da gennaio. Il periodo di incubazione dura al massimo 14 giorni e in media una settimana. Quindi il virus avrebbe avuto mesi per girare indisturbato e nessuno si sarebbe accorto di nulla. Poi il 10 marzo chiudono 60milioni di italiani dentro casa e il 21 marzo abbiamo il picco dei positivi. È un andamento coerente con le informazioni che abbiamo?
“Io non sono un virologo ma una considerazione posso farla. Troppe cose sono state date per vere e non lo erano, come troppe cose sono state spacciate per fake e sono risultate vere. C’è stata un’azione violenta da parte dell’informazione, con martellanti pubblicità televisive, per determinare quali notizie seguire. In democrazia non dovrebbe esistere

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