Dottor Speciani: “Devono mantenere il Panico fino all’arrivo del Vaccino”

di Denise Baldi

Il dottor Luca Speciani è il presidente di Ampas, un’associazione di oltre 800 medici che in questo periodo di lockdown si è più volte fatta sentire.

Luca Speciani: "Senza voglia di guarire è difficile parlare di ...

Lo abbiamo raggiunto telefonicamente:

Alcuni dicono che il coronavirus sia in Italia da ottobre, altri da gennaio. Il periodo di incubazione dura al massimo 14 giorni e in media una settimana. Quindi il virus avrebbe avuto mesi per girare indisturbato e nessuno si sarebbe accorto di nulla. Poi il 10 marzo chiudono 60milioni di italiani dentro casa e il 21 marzo abbiamo il picco dei positivi. È un andamento coerente con le informazioni che abbiamo?

“Io non sono un virologo ma una considerazione posso farla. Troppe cose sono state date per vere e non lo erano, come troppe cose sono state spacciate per fake e sono risultate vere. C’è stata un’azione violenta da parte dell’informazione, con martellanti pubblicità televisive, per determinare quali notizie seguire. In democrazia non dovrebbe esistere. 

Per quanto riguarda i decessi abbiamo un dato nazionale del tutto paragonabile a quello degli anni passati, salvo in alcune province della Lombardia. In totale 30.000 morti di cui 14.000 in Lombardia e di questi 7.000 deceduti in RSA. Il caso della Lombardia è il riflesso di una serie di errori drammatici, forse fatti in buona fede per le poche informazioni sul virus. Le persone uscivano dalla terapia intensiva e venivano mandate in RSA a fare la convalescenza, ancora infette. Questa situazione ha generato una strage. In tutte le altre regioni d’Italia abbiamo invece dati del tutto equiparabili a quelli degli anni passati.

Dice Lustig: ‘Il virus non distingue chi infetta ma distingue benissimo chi uccide’. I decessi riguardano infatti per lo più anziani con età media di 78 anni, 3,3 patologie concomitanti, 75% maschi e 75% obesi. Una categoria molto specifica a cui la Covid-19 dà una risposta violenta generando una coagulazione intravascolare disseminata che porta alla morte. Nelle RSA c’erano proprio questo tipo di persone’ “.

Morti “per” o “con” Codiv-19

Ancora oggi, sul sito della Protezione Civile, sotto al numero dei decessi (arrivato quasi a 30.000) è scritto: “In attesa di conferma ISS“. Quando arriverà questa conferma? E come, dato che hanno cremato i cadaveri e quindi non possono effettuare autopsie? È normale che, a distanza di due mesi e mezzo, ancora non si riesca a scorporare il numero dei deceduti in attesa di conferma, dal numero di deceduti confermati o non confermati?

“Leggono la cartella clinica, quindi basta che il medico abbia scritto Covid-19. Mi pare strano che l’ISS possa non convalidare la scheda. Ma uno è morto “per Covid-19” o “con Covid-19”? È un’altra valutazione da fare. Un esempio: un signore ha avuto un infarto qualche anno fa, prende farmaci ed è obeso, quindi è molto sensibile al Sars-Cov-2, prende il virus e muore. Magari sarebbe morto ugualmente tra sei mesi o un anno ma io questa morte la considero per Covid-19. Anche se è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso questo signore avrebbe potuto vivere sei mesi o un anno in più. Quando invece arriva una persona in ospedale, muore di infarto e poi risulta il tampone positivo e assegnano la morte alla Covid-19 ritengo che non sia corretto.

Puglia, virus «in gabbia» ma le Rsa mietono nuovi casi. Oggi altri ...

So che sono girate disposizioni ministeriali che indicano di riportare come morte per Covid-19 tutti quei decessi associati a sintomi riconducibili al coronavirus. Vogliamo farci del male da soli e mantenere un clima di terrore, una dittatura sanitaria. Quest’anno infatti sono improvvisamente scomparse dal computo dei morti le polmoniti e sono sparite completamente le mortalità da influenza e altre patologie virali. Tutti Covid-19″.

Dottor Speciani su contagiati, asintomatici e guariti

Hanno falsificato tutto il falsificabile. E i giornalisti hanno mantenuto alto il tiro per aumentare il panico. Il numero di morti dovrebbe essere un dato preciso, ma in realtà non sappiamo quanti sono.

Anche i numeri di contagiati sono opinabili, perché non si può considerare contagiata una persona che ha il tampone positivo, ma è asintomatica. Questa è una “persona che ha incontrato il virus”, definizione che fa molto meno paura. Inoltre, hanno fatto pochissimi tamponi, rispetto alla popolazione totale, quindi, quanti sono davvero i contagiati? Su quel numero reale (che comprende tamponati e non tamponati) andrebbe calcolata la letalità. In Italia si arriva al 16% di decessi ma i contagiati sono molti di più di quelli dichiarati. Se questo virus è davvero un po’ più infettivo rispetto a una normale influenza, vuol dire che ad oggi ci saranno almeno 6-7 milioni di contagiati e che la letalità è bassissima.

Chi è al potere dovrebbe far fare il test sierologico che ha un costo irrisorio e permette di avere un numero davvero preciso, vista anche la poca affidabilità dei tamponi. Il valore reale di letalità è quindi irrisorio e colpisce una categoria di persone a rischio perfettamente identificabile. Sarebbe inoltre corretto, durante gli annunci della Protezione Civile, oltre a indicare i decessi giornalieri, comunicare anche il numero di coloro che sono guariti senza nemmeno aver bisogno di terapie mirate, che è un dato importante e molto rassicurante“.

Correlazione coi vaccini e la novità del plasma iperimmune

Il virologo Giulio Tarro e il medico Mariano Amici hanno parlato di una possibile associazione tra le vaccinazioni antinfluenzali e l’aumento del rischio di contrarre il coronavirus e di avere complicanze. Secondo lei andrebbe indagata questa possibile associazione? Le risulta che qualcuno lo stia facendo?

“Ippocrate ha insegnato: “prima di tutto non nuocere”. Il principio di precauzione andrebbe usato sempre nel dubbio. Ma sappiamo, anche grazie a uno studio dell’esercito americano sulle vaccinazioni e il coronavirus, che esiste un fenomeno chiamato interferenza virale.

Nel bergamasco e nel bresciano c’è stata una campagna vaccinale importante, a causa dei focolai di meningite, che potrebbe aver influito. Questa è un’ipotesi plausibile anche se non ancora verificata”.

Dottor Speciani, ci può dire cosa pensa, da un punto di vista scientifico, economico e politico, di tutta la questione plasma iperimmune?

De Donno scomparso e il plasma autoimmune. L'ospedale chiarisce ...

È assolutamente un rimedio da utilizzare per chi è in terapia intensiva o sta soffrendo in modo grave. Nell’Ospedale Carlo Poma di Mantova, dove lavora il dottor De Donno, da un mese non c’è più un decesso. Le nostre autorità sanitarie stanno sbagliando criticando De Donno. Il primario ha preso un po’ di visibilità per far conoscere anche agli altri il metodo, per utilizzarlo. Negli Stati Uniti hanno infatti chiesto in 4000 cliniche di conoscere il sistema del plasma iperimmune e cosa succede? Mandano i NAS all’Ospedale di Mantova. Anche nella sua intervista in Rai, De Donno è stato praticamente zittito. Poi ha chiuso i suoi due profili Facebook. Perché questa cosa fa paura? Fa paura perché se trattiamo la categoria a rischio (anziani, con più patologie, obesi e di sesso maschile) col plasma, il numero di decessi può tranquillamente scendere verso lo zero”.

Dottor Speciani: “Si è seguito la via del terrore”

Sembrerebbe che in altri Paesi del mondo le restrizioni siano state più leggere rispetto all’Italia. Non solo: in Italia hanno chiuso prima e stanno riaprendo dopo. Eppure, negli altri Paesi, il numero di positivi e di morti non è inferiore ai numeri che avevamo a inizio marzo in Italia, quando è iniziato il lockdown totale di due mesi. La domanda è: perché negli altri Paesi non si sta avendo quell’aumento impressionante di casi e di decessi che in Italia sarebbe stato scongiurato dal lockdown? Cosa c’è di diverso in Italia rispetto all’estero?

C’è di diverso che, invece del buon senso, si è seguito la via del panico e del terrore. In Svezia sono stati più ragionevoli. È chiaro a tutti che la diffusione del virus ha avuto il picco in un momento in cui non avevamo molte informazioni. Poteva quindi essere condivisibile dire di stare a casa. Dopo però bisogna ricominciare a riaprire tutto.

Negli altri paesi hanno chiuso cinema, teatri e altri luoghi dove si riunivano molte persone, ma hanno lasciato la possibilità di andare al mare, stare al sole e all’aria aperta. Questi tipi di restrizioni minimali sono quelle che hanno avuto più successo.

Il lockdown dovrebbe deciderlo il presidente del Consiglio e discuterlo in parlamento, invece tutto questo viene bypassato. Decide la task force, che chiede l’immunità, e questa è un’assurdità. Loro dovrebbero studiare il problema e portare le relazioni al politico che poi prenderà le sue decisioni.

Si contano già sette milioni di persone senza lavoro per le chiusure delle rispettive aziende e Borrelli dice che va prolungata l’emergenza sanitaria di altri sei mesi. Lui forse resta padrone della scena ma il resto d’Italia va a picco. Sarà un disastro economico.

La totale indifferenza dei mass media per AMPAS

A proposito di trasparenza e pluralità dell’informazione: AMPAS è un’associazione di oltre 800 medici. Avete pubblicato un comunicato che, se dovesse leggerlo il telespettatore medio di Fabio Fazio, resterebbe basito. In tv si vedono sempre le stesse facce che dicono sempre le stesse cose. Qualche trasmissione televisiva vi ha mai contattato? Possibile che autori e giornalisti non si rendano conto che con voi farebbero uno scoop? Com’è possibile che un’associazione di 800 medici pubblichi certi comunicati e venga totalmente ignorata dai mass media tradizionali?

“Senza un confronto le persone non possono capire l’importanza di un’opinione indipendente. Non hanno mai chiamato uno di noi a parlare nelle grandi TV mainstream perché questa storia ha una regia e devono continuare a mantenere il panico fino all’arrivo del vaccino.

Quando vedevamo il teatrino giornaliero di Borrelli, alla sua destra c’erano talvolta figure impresentabili. Alcune di queste hanno conflitti di interesse mostruosi che dovrebbero essere dichiarati a chi guarda la diretta. Le persone devono sapere perché parlano sempre i soliti personaggi e che molti di questi individui hanno ricevuto ingenti somme da case farmaceutiche. Un semplice avviso, come avviene nei congressi e nei lavori scientifici, sarebbe utile e farebbe capire a molti, che non tutti (anche se lo dicono) parlano in nome della Scienza”.

Articolo di Denise Baldi – Chimica appassionata di rimedi naturali e tutto quello che riguarda la salute in generale.

Fonte: https://www.oltre.tv/dottor-speciani-mantenere-panico-arrivo-vaccino/

ABISSO. CORONAVIRUS: IL ROMANZO DELLA PROFEZIA
di Dean Koontz

Abisso. Coronavirus: il Romanzo della Profezia

di Dean Koontz

Finora inedito in Italia...

In questo thriller nel 1981, l'autore profetizza la comparsa del virus Wuhan 400 (Coronavirus) proveniente dalla città cinese di Wuhan nell'anno 2020.

Un virus in grado di uccidere la popolazione di tutto il mondo con il solo contagio per vie respiratorie…

Oggi, la profezia si è avverata. Questo romanzo è diventato realtà.

Dall'autore best seller in tutto il mondo, con oltre 450 milioni di copie vendute, un romanzo definito dalla critica e dai lettori con queste parole:

"costruito sapientemente, originale e decisamente inquietante. Una lettura imperdibile, suspense ai massimi livelli e un finale assolutamente inatteso."

E se l'incidente che le ha portato via suo figlio non fosse mai avvenuto? È trascorso un anno da quel giorno fatale in cui Tina Evans ha perso suo figlio Danny e anche se la sua vita è cambiata per sempre, ora sta finalmente iniziando ad accettarlo.

Il successo nel lavoro, un incontro di passione e sentimento... tutto sembra rimettersi al posto giusto. Ma le basta confondere il viso di un bambino per quello di suo figlio nell'auto di uno sconosciuto per scatenare in lei un vortice di dubbi ed emozioni incontrollate. E poco dopo, nella camera del suo bambino, sulla lavagna cominciano ad apparire due parole: NON MORTO.

Tina ha motivo di credere che quell'incidente con gli scout non si sia mai verificato, e che forse suo figlio viene tenuto lontano da lei, prigioniero di un uomo in nero, e disperatamente bisognoso del suo aiuto. E così, verso un lento e inesorabile destino, il dolore e il dubbio genereranno in lei un'ossessione da cui le sarà impossibile sottrarsi: il bisogno di rivedere suo figlio a costo di sprofondare nell'abisso.

Organizzazioni militari segrete e misteriose sperimentazioni sono al centro del romanzo di Dean Koontz, che grazie alla sua straordinaria capacità di descrivere l'animo umano già nel 1981 riuscì a profetizzare una minaccia del nostro tempo in un thriller angosciante e sensazionale.

Ecco il pezzo nella versione originale in inglese:

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