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Orban: “Siamo Stati Fregati in Ue, è Tempo della Rivolta!”

Nella Disunione Europea, meglio conosciuta come EU, iniziano a volare parole grosse: è l’inizio della fine!
EU vuol dire crimini contro l’Umanità, Finto Green e quindi: attacco all’agricoltura ed all’allevamento, pannelli fotovoltaici, pale eoliche, insetti, vermi, OGM, auto elettriche, città 30, monopattini, case green. Ed ancora: guerre, sieri all’ossido di grafene, malori e morti improvvise, 5G, Green Pass, Identità e portafoglio digitale, telecamere ovunque, vessazioni e multe in ogni dove, controllo a 360 gradi.
Insomma: un incubo. Una schiavitù invisibile, inodore ed impercettibile ai più. L’insider-massone Orwell non si era spinto così avanti, tutto sommato, è stato morigerato…

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La Guerra alla Russia ci porta al Razionamento Energetico

di Fabrizio Verde
L’oltranzismo neoliberista dell’Unione Europea a cui aderisce acriticamente anche l’Italia di Mario Draghi unito alle politiche guerrafondaie che si tramutano in sanzioni ed embarghi contro la Russia, dove ci stanno conducendo? Direttamente al razionamento energetico, quindi all’impoverimento e la definitiva de-industrializzazione.
Mentre il governo italiano valuta il passaggio allo stato di allarme energetico, il ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani afferma che l’Italia “farà eventualmente ricorso a un po’ di produzione a carbone”.
Ma per il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, il razionamento è praticamente inevitabile: “O lo facciamo noi o ci pensa la recessione”, ha affermato in un’intervista al quotidiano Repubblica. Nella stessa intervista ha poi spiegato: “Il grosso dell’energia viene consumato da industria, servizi e trasporti: è lì che bisognerà razionare davvero. Ne soffriremo, ma non quanto stanno soffrendo gli ucraini che stanno sotto le bombe”

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La Crisi sta “divorando” l’Unione Europea: la Ribellione di Polonia e Ungheria porterà al suo crollo?

La Vecchia Europa, l’Europa tradizionale, non vede più il proprio futuro nel quadro dell’Unione europea come lo è attualmente.
C’è una grave spaccatura nell’Unione europea, ha detto a Nation News l’esperto politico Anton Bredikhin. Ultimamente si sente sempre più spesso che la crisi “divora” l’Unione Europea. Molti esperti e politici ritengono che tutti i processi in corso in Europa oggi stiano portando al collasso dell’UE come oggi è strutturata.
Quindi, oggi una delle notizie più discusse nell’UE è che Varsavia e Budapest hanno bloccato l’adozione del bilancio dell’UE di sette anni e del fondo per la ripresa dalla pandemia (Recovery Fund).
I paesi dell’Est si sono opposti a una clausola di bilancio in cui i finanziamenti per gli Stati membri dell’UE dipenderebbero dal rispetto delle norme della UE sullo “Stato di diritto”. L’Europa liberal di Bruxelles ha già annunciato che i “dittatori” di Polonia e Ungheria vogliono distruggere l’Unione europea (evviva!)…

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Nuove Crepe nell’Edificio europeo

di Gerardo Coco
Con una sentenza inattesa esplosiva emanata il 5 maggio scorso, la Corte costituzionale federale tedesca con sede a Karlsruhe, ha inferto un duro colpo all’ordinamento giuridico dell’Ue e alla sua politica economica avviando un processo che, in teoria, potrebbe culminare nel disfacimento dell’Unione economica e monetaria europea.
La sentenza di ben 110 pagine stabilisce che, dopo un periodo transitorio di non più di tre mesi, la Bundesbank non potrà più partecipare al programma di acquisto del settore pubblico (il cosiddetto Quantitative easing), a meno che la Ue e la Banca centrale europea non dimostrino di aver esercitato solo poteri specificamente concessi dagli Stati membri e non Ultra vires, cioè al di là della propria capacità o autorità giuridica e quindi incostituzionali…

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Il Grande Inganno delle Elites

di Matteo Carnieletto
Basta leggere le parole che Paolo Gentiloni ha usato per commentare i risultati delle elezioni nel Regno Unito per comprendere l’insuccesso del partito di Jeremy Corbyn (in particolare) e della sinistra europa (in generale): “Vince Johnson cavalcando l’onda di Brexit. Perde l’illusione di una sinistra nostalgica. Speranza e fiducia nell’Unione europea. Oggi più che mai”.
Le prime due frasi sono corrette: BoJo è stato votato perché, piaccia o meno, la gran parte del popolo britannico vuole la Brexit ed è disposta a votare un “cane pazzo” (ma solo all’apparenza) come lui pur di portarla a termine; Corbyn, invece, non è stato votato perché è stato percepito come un vecchio arnese della sinistra, è stato accusato di antisemitismo e ha promesso di tassare praticamente tutti. Abc: “Anyone, but Corbyn”, scegli chiunque ma non Corbyn. La speranza di cui parla Gentiloni, invece, è solo una pia illusione, coccolata da chi, ancora oggi, non riesce a capire, o forse non vuole, dove sta andando il mondo…

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L’Euro è finito… si salvi chi può!

Crollo euro e Europa

di Antonio M. Rinaldi
Non vi nascondo che avrei sempre voluto aver torto, ma giorno dopo giorno ormai da anni e anni, tutto ciò che avevo denunciato e previsto sull’euro, si è immancabilmente realizzato.
Come non vi nascondo di provare un certo senso nel leggere e ascoltare dichiarazioni di politici, economisti, tuttologhi, imprenditori rampanti che hanno sempre fatto dell’Europa e della sua unione monetaria la loro ragione di vita (nel senso che se non l’avessero fatto, difficilmente avrebbero conseguito onori e vantaggi personali), e che ora in perfetto stile italico, piroettano di 180 gradi, iniziando nel mettere le mani avanti sulla sopravvivenza dell’euro e della stessa Unione Europea.
La cosa comunque che mi lascia più perplesso in casa nostra, sono gli atteggiamenti di certi professori bocconiani (su quali testi hanno studiato per sostenere così assurde teorie?), ultimi stoici sacerdoti depositari del verbo europeista, ormai giustificati unicamente dal “tenere famiglia”

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L’Unione Europea potrebbe cessare di esistere nel 2017

Unione Europea - Bandiera

Intervistato dalla BBC, il celebre sociologo politico Mark Blyth, reso famoso dalle previsioni corrette su Brexit e elezioni americane, suggerisce che l’Unione Europea potrebbe finire nel 2017, con una vittoria del Front National nelle elezioni politiche francesi di aprile.
La Le Pen arriverà infatti sicuramente al secondo turno e i francesi, posti di fronte al dilemma se votare contro il FN e a favore di un candidato seguace delle politiche ultra liberiste della Thatcher, potrebbero riservare delle sorprese.
Blyth: Bene, ad oggi ne ho prese tre su tre. Ci ho preso sul Brexit, ci ho preso su Trump e poi ci ho preso sul referendum italiano.
Domanda: Che cosa succederà nel 2017?…

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