La Guerra alla Russia ci porta al Razionamento Energetico

di Fabrizio Verde

L’oltranzismo neoliberista dell’Unione Europea a cui aderisce acriticamente anche l’Italia di Mario Draghi unito alle politiche guerrafondaie che si tramutano in sanzioni ed embarghi contro la Russia, dove ci stanno conducendo? Direttamente al razionamento energetico, quindi all’impoverimento e la definitiva de-industrializzazione.

Mentre il governo italiano valuta il passaggio allo stato di allarme energetico, il ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani afferma che l’Italia “farà eventualmente ricorso a un po’ di produzione a carbone”.

Ma per il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, il razionamento è praticamente inevitabile: “O lo facciamo noi o ci pensa la recessione”, ha affermato in un’intervista al quotidiano Repubblica. Nella stessa intervista ha poi spiegato: “Il grosso dell’energia viene consumato da industria, servizi e trasporti: è lì che bisognerà razionare davvero. Ne soffriremo, ma non quanto stanno soffrendo gli ucraini che stanno sotto le bombe” (…ricorda tanto Draghi: “preferiamo la pace o il condiziontore d’aria acceso?” – nota di conoscenzealconfine.it).

Come riferisce Qui Finanza il governo italiano avrebbe già pronto un piano per il razionamento energetico: Il primo passo sarebbe quello di invitare le industrie, attraverso il trasportatore Snam, a limitare volontariamente i consumi, come prevedono i contratti di fornitura. In caso di attuazione del piano emergenziale, inoltre, in prima battuta spetterebbe agli operatori, come Eni, emanare misure per il risparmio delle materie energetiche e aumentare le importazioni, riducendo la domanda totale e impiegando combustibili alternativi negli impianti industriali.

In caso di urgenza, però, il “Comitato emergenza gas” avvertirebbe immediatamente il ministro Roberto Cingolani, che a sua volta potrebbe emanare, in autonomia, un decreto che avrebbe effetti anche sui cittadini e le imprese, con le seguenti misure:

Limitazione del riscaldamento nelle abitazioni private e negli uffici, con una temperatura massima di uno o due gradi inferiore a quella prevista dalla legge e una fascia oraria in cui sarà consentito accendere gli impianti.

Limitazioni per il consumo del gas delle centrali elettriche attive, con la sostituzione della fonte primaria per la produzione di energia. Sarebbero sfruttate a pieno regime le sei centrali a carbone ancora attive (in Friuli Venezia Giulia, nel Lazio, in Puglia, in Sardegna e in Veneto) e destinate a chiudere entro il 2025 per ridurre le emissioni di Co2.

Riduzione dell’illuminazione pubblica nelle città e nella rete stradale, con lo spegnimento dei lampioni in determinate fasce orarie”.

Non solo l’Italia è alle prese con i problemi energetici derivanti dalle politiche guerrafondaie e ostili contro la Russia. Il vicecancelliere tedesco e ministro dell’Economia, Robert Habeck, ha dichiarato domenica che il paese limiterà l’uso del gas naturale per la produzione di elettricità, a causa delle preoccupazioni per possibili carenze causate dal taglio delle forniture dalla Russia.

Habeck ha affermato che la Germania cercherà di compensare la mossa aumentando la combustione del carbone, un combustibile fossile più inquinante. “È amaro, ma in questa situazione è semplicemente necessario ridurre il consumo di gas”, ha affermato il vicecancelliere tedesco e ministro dell’Economia di Berlino.

La decisione arriva pochi giorni dopo che la compagnia russa Gazprom ha annunciato che si è trovata costretta a ridurre drasticamente le forniture attraverso il gasdotto Nord Stream 1, per motivi tecnici aggravati dalle sanzioni.

Dunque, a causa di assurde politiche adottate dai paesi europei ma imposte dal governo statunitense, abbiamo benzina alle stelle, disoccupazione, razionamento alimentare ed energetico.

Lo scenario che veniva prospettato per quei paesi che avessero deciso di abbandonare l’Unione Europea e la moneta unica di Bruxelles, si concretizza sotto i nostri occhi, stando nell’Unione e nell’Euro.

Il tema della rottura della gabbia europea torna quindi prepotentemente d’attualità. In particolare in questa fase di transizione del mondo da unipolare a multipolare.

Articolo di Fabrizio Verde

Fonte: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-la_guerra_alla_russia_ci_porta_al_razionamento_energetico/8_46660/

L'IMPORTANZA DELLA VITAMINA C
Uno strumento essenziale per difendere il nostro organismo dalle infezioni, dal cancro e da innumerevoli altre patologie
di Roberto Gava

L'Importanza della Vitamina C

Uno strumento essenziale per difendere il nostro organismo dalle infezioni, dal cancro e da innumerevoli altre patologie

di Roberto Gava

La vitamina C è sicuramente tra le vitamine più importanti e a causa di una alimentazione scorretta e dell’inquinamento ambientale, rischiamo di essere tutti carenti.

La vitamina C è la vitamina più utilizzata in assoluto e conosciamo tutti la sua importanza, specialmente durante la stagione fredda, ma questo è solo uno degli usi più comuni e noti della vitamina C a basse dosi che sfrutta la sua efficacia nella prevenzione delle più semplici e comuni patologie infettive.

Gli effetti più sorprendenti della vitamina C, che il nostro organismo non sa sintetizzare e che deve necessariamente assumere dall’esterno, si ottengono però in moltissime patologie quando la si usa a dosi maggiori, seguendo attentamente alcune regole fondamentali spiegate nel testo.

Il Dr. Roberto Gava, dopo un lungo e approfondito studio dell’argomento, propone schede terapeutiche e posologiche molto precise e spiega ogni aspetto affinché il lettore sappia utilizzare questa preziosa vitamina in modo da sfruttare tutte le sue meravigliose proprietà, sia preventive che curative, contro patologie infettive, degenerative, cardiovascolari, metaboliche, traumatiche e addirittura quelle tumorali.

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