La Crisi sta “divorando” l’Unione Europea: la Ribellione di Polonia e Ungheria porterà al suo crollo?

La Vecchia Europa, l’Europa tradizionale, non vede più il proprio futuro nel quadro dell’Unione europea come lo è attualmente.

La sentenza della Corte tedesca può portare al crollo della Ue”. Parola del Financial Times | Il Primato Nazionale

C’è una grave spaccatura nell’Unione europea, ha detto a Nation News l’esperto politico Anton Bredikhin. Ultimamente si sente sempre più spesso che la crisi “divora” l’Unione Europea. Molti esperti e politici ritengono che tutti i processi in corso in Europa oggi stiano portando al collasso dell’UE come oggi è strutturata.

Quindi, oggi una delle notizie più discusse nell’UE è che Varsavia e Budapest hanno bloccato l’adozione del bilancio dell’UE di sette anni e del fondo per la ripresa dalla pandemia (Recovery Fund).

I paesi dell’Est si sono opposti a una clausola di bilancio in cui i finanziamenti per gli Stati membri dell’UE dipenderebbero dal rispetto delle norme della UE sullo “Stato di diritto”. L’Europa liberal di Bruxelles ha già annunciato che i “dittatori” di Polonia e Ungheria vogliono distruggere l’Unione europea (evviva!). In qualità di membro della Commissione per la scienza e l’istruzione del Consiglio per gli affari nazionali sotto il governo di Mosca, l’esperto politico Anton Bredikhin, ha riferito a Nation News, come è importante che la Polonia sia inclusa tra i paesi dissenzienti.

“Con l’Ungheria tutto era già chiaro”, ritiene l’esperto, di recente infatti in questo paese ci sono state tendenze antieuropee piuttosto forti, disaccordi anche sulla politica migratoria, sull’interazione con la Russia, e perfino sull’uso dei farmaci per il coronavirus. La Polonia, tuttavia, era un paese che era entrato costantemente nell’Unione europea. In primo luogo, sono state create una serie di euroregioni polacco-tedesche, che miravano a formare un unico campo legale, economico e culturale nei confini di Germania e Polonia, e questo solo dopo che la Polonia è stata inclusa nell’UE. È stata un ottimo esempio per altri paesi su come entrare in un’alleanza”, dice Bredikhin.

La crisi sta “divorando” l’Unione Europea: la ribellione di Polonia e Ungheria porterà al suo crollo a giudizio di analisti internazionali (evviva!). Oggi in Polonia c’è una lotta molto seria per la difesa dei valori tradizionali. E i polacchi vedono che l’Europa sostiene coloro che sostengono la legalizzazione dei matrimoni LGBT, l’eutanasia, l’eugenetica e altri dogmi dell’ideologia liberal, di conseguenza, fra la Polonia e il fronte liberal di Bruxelles una divisione molto grave è apparsa nell’Unione Europea.

La vecchia Europa, l’Europa tradizionale del futuro non si vede più nel quadro di un’UE com’è ora. È tempo che gli europei riflettano sul tipo di unione che avranno in futuro, e questa è una questione per il prossimo futuro e non per un futuro lontano”, ritiene il politologo.

In precedenza, Bredikhin aveva detto che i punti di tensione in Polonia sarebbero apparsi sistematicamente, oggi questo riguarda l’intera Unione europea e l’edificio della costruzione trema.

Fonte originale: Nation News

Traduzione: Sergei Leonov

Fonte: https://www.controinformazione.info/la-crisi-sta-divorando-lunione-europea-la-ribellione-di-polonia-e-ungheria-portera-al-suo-crollo/

LA FINE DELLA SOVRANITà
Come la dittatura del denaro toglie il potere ai popoli
di Alain De Benoist

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Quella attuale è una crisi contrassegnata dalla completa emancipazione della finanza di mercato, dall'economia reale e dall'indebitamento generalizzato. Il capitalismo non riconosce alcun limite e neppure alcun ostacolo politico, etico, sociale o economico, e uno dei suoi effetti diretti è stato l'affidamento del potere concreto ai rappresentanti di Goldman Sachs e di Lehman Brothers.

Vanno in tal senso anche le decisioni prese dall'Unione europea con il Meccanismo europeo di stabilità (MES), il Trattato sulla stabilità, il coordinamento e la governance (TSCG) e il Partenariato transatlantico sul commercio e sugli investimenti (TTIP), che equivalgono a un totale esproprio di ciò che rimaneva della sovranità delle nazioni.

I parlamenti nazionali – palesemente subalterni, e quindi complici – si vedono amputare una delle loro principali ragioni d'essere: il potere di decidere le entrate e le spese dello Stato, ruolo ormai trasferito alla Commissione europea, mentre i contenziosi tra gli Stati diventano ormai di competenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea, così come la totale deregolamentazione del commercio euroatlantico, nel perverso connubio con gli interessi della NATO, porta alla mercificazione dell'economia.

In tal modo, l'intera Europa viene posta sotto la tutela di una nuova autorità, priva di qualsiasi legittimità democratica, che assegna il potere ai mercati finanziari, rendendoli completamente liberi di imporre il loro volere.

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