Un Altro Inganno Ben Congegnato

di Alberto Medici
“Non avete capito che voi siete parte del gioco e lo state ancora assecondando con una stupidità disarmante”.
Trovo online questo pezzo: “L’affollamento sui social di solidarietà per la morte della ragazza del nord Italia mi fa pena e ribrezzo. Un caso mediatico studiato ed amplificato a puntino per riprendere la propaganda contro il genere maschile, portando sui social addirittura individui a scusarsi per essere nati maschi. Tutti hanno abboccato e adesso, tra citazioni, scuse e minuti di silenzio, non c’è un profilo che non abbia speso una parola per questo fatto.
Non esiste più guerra, intelligenza artificiale, distruzione dell’economia, soggiogamento della popolazione alle ideologie green europee. Il modo in cui tutti quanti seguite la scia mediatica mi fa intristire: purtroppo i tempi sono ancora acerbi, ancora le vostre priorità sono quelle sbagliate, ancora non avete capito che voi siete parte del gioco e lo state ancora assecondando con una stupidità disarmante”. (Black Out)

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La “Chicco” e il delirio dei Progressisti

di La Spina nel Fianco
Oggi promuovere una politica demografica significa essere “fascisti”, fare figli significa essere “fascisti”, sposarsi (ovviamente con l’altro sesso) significa essere “fascisti”.
L’ultima assurdità del progressismo? La “Chicco”, noto marchio di articoli per bambini e neonati, ha avuto la “terribile” colpa di aver prodotto uno spot pubblicitario dove, con toni assolutamente scanzonati e appunto con volontà soltanto pubblicitarie, incita apertamente gli italiani a fare più figli: “Abbiamo bisogno di bambini! Migliaia, milioni, trilioni di bambini che ci aiuteranno a crescere, portando l’Italia dove è giusto che stia. Facciamolo per l’Italia ecc”.
Si salvi chi può dalle bocche da fuoco del progressismo: sulla pagina facebook dell’azienda si sono moltiplicate in senso esponenziale offese di ogni genere… già, perché oggi in questo mondo spurio di qualsiasi legame e propensione verso il futuro, incitare alla procreazione in una dimensione addirittura nazionale, basta per essere tacciati indovinate un po’, di Fascismo!…

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Il “Bel Paese” che non c’è più!

di Emanuel Pietrobon
Cosa resta del popolo di eroi, santi, navigatori e scienziati, a 157 anni di distanza dall’unificazione?
L’Italia è il paese dai mille soprannomi, amata dal cinema, odiata da molti, famosa per la cultura culinaria ricca e diversificata, celebre per l’incapacità dei suoi abitanti di curarla e rispettarne a dovere il patrimonio naturale, storico, culturale ed artistico.
Crisi del debito, progressivo smantellamento dello stato sociale, corruzione endemica, nepotismo, clientelismo, appiattimento della politica economica e sociale all’agenda comunitaria e una generale miopia da parte dei politici alla guida del paese, dalla fine della Prima Repubblica, hanno demolito nel giro di un ventennio il mito dell’Italia. L’Italia… ovvero la sesta potenza economica mondiale, nazione sovrana e premurosa genitrice di un’industria invidiata dal monto intero per la qualità – made in Italy – dei suoi prodotti…

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Il piano segreto dell’élite attraverso la perversione dei costumi

Corrompere con il sesso

di Floriana Castro
Creazione di una “Nuova Natura Umana” e instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale: questi gli scopi che si prefiggono le massonerie globaliste mondiali.

Quali fini si prefigge la sètta massonica? Secondo tutti gli studiosi più accreditati di questa piovra sotterranea e per ammissione di numerosi suoi adepti, si tratta in sintesi dei fini perseguiti da tutte le altre Società Segrete e dagli altri movimenti che gravitano intorno ad essa, ovvero l’edificazione del «Tempio di Salomone» (tempio ebraico), la realizzazione della «Grande Opera», che altro non è,…

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Avanza in fretta l’ideologia mondialista dell’ “Uomo senza identità”

di Roberta Barone

L’ideologia di genere punta all’omologazione dell’individuo. Il ministro della Pubblica Istruzione, Stefania Giannini, ex rettore della Università per stranieri di Perugia, da poco tempo ha fatto sospendere la distribuzione nelle scuole pubbliche e negli asili, degli opuscoli “Educare alla diversità”, che hanno suscitato tante polemiche e contestazioni, che con il pretesto della lotta alla «discriminazione sessuale», diffondevano in maniera neanche troppo velata l’«ideologia gender». Questi libretti erano stati realizzati dall’Unar (Ufficio nazionale…

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