Tè verde, effetti rapidi sulla memoria

Uno Studio dell’Università di Basilea, ha concluso che il consumo regolare di tè verde potenzia le capacità cognitive, come l’attenzione, la concentrazione, ma soprattutto la memoria.
Gli autori suggeriscono che possano esserci importanti implicazioni positive anche per situazioni complicate, come può esserlo un inizio di demenza. Lo studio è stato fatto usando la risonanza magnetica (RM) per vedere che cosa accade nel cervello quando si prende il tè verde. Ai volontari hanno fornito estratti di tè verde e poi li hanno sottoposti a RM.
“I nostri risultati – afferma Stefan Borgwardt, della clinica psichiatrica dell’Università di Basilea – suggeriscono che il tè verde potrebbe aumentare la plasticità sinaptica a breve termine del cervello. In altre parole, si vede che il consumo di tè migliora la connettività cerebrale, ovvero quei circuiti neuronali in continuo cambiamento che permettono di avere dei ricordi…

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Nutriamoci con i cibi della Felicità: ecco quali sono

Ebbene sì, anche i cibi possono farci felici, ma non solo perché ci piacciono e ci soddisfano nel momento in cui li mangiamo, ma anche perché contengono sostanze in grado di stimolare il buonumore e tranquilizzarci.
Quali sono i portatori di felicità nascosti nei cibi? Le sostanze della felicità nel nostro corpo sono tre: la serotonina, la dopamina e la melatonina, che agiscono sui neurotrasmettitori, cioè i conduttori di informazioni al nostro sistema nervoso e al nostro cervello.
Queste tre sostanze sono fondamentali. Regolano l’umore e lo stato d’animo, la memoria, l’apprendimento, il comportamento e il sonno. Se nel nostro corpo scarseggiano, ce ne accorgiamo subito: ansia, stress ed emozioni negative si impadroniscono facilmente di noi. Conduttrici di buonumore sono anche le vitamine: B1,B12, C, E, e l’acido folico; i sali minerali: magnesio, selenio, calcio, zinco e gli acidi grassi essenziali omega3…

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Le frontiere della Memoria

Capacità mnemoniche

di Fabio Perelli
Noi viviamo di attimi vissuti, e dei ricordi di questi attimi custoditi nei nostri neuroni. Ma cos’è esattamente la memoria? Perché alcune persone hanno capacità mnemoniche eccezionali e altre sono affette da disturbi che ne compromettono la funzionalità?
“La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla”. Con queste parole, Gabriel García Márquez celebra l’importanza della nostra memoria.
La memoria è un fenomeno complesso, che coinvolge il nostro sistema nervoso mediante processi non ancora definiti nei dettagli. I neuroscienziati sono in gran debito nei confronti del “cervello più famoso del mondo”, quello del paziente denominato “H.M.”, che più di ogni altro ci ha permesso di interpretare le basi della “RAM” degli esseri umani. “H.M.”, divenuto incapace di immagazzinare nuovi ricordi permanenti a seguito dell’asportazione chirurgica dell’ippocampo, ha rivelato inconsapevolmente ai ricercatori l’importanza cruciale di questa regione cerebrale per la memoria a lungo termine. E’ soprattutto grazie a quest’area a forma di cavalluccio marino se siamo in grado di conservare a lungo una grande quantità di informazioni…

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Dimenticare le cose è sinonimo di intelligenza

ragazza smemorata

di Angelo Petrone
Essere smemorati significa maggiore capacità di imparare nuove cose. I risultati sulla tendenza a dimenticare dell’Università di Glasgow.
Flessibilità, maggiore capacità di apprendimento ed un livello più alto di intelligenza: sono le caratteristiche degli smemorati. Secondo una ricerca dell’Università di Glasgow, nel Regno Unito, le persone che hanno una maggiore attitudine a dimenticare determinate cose, sono anche più propense a impararne altre. Un cervello flessibile e aperto a nuove conoscenze caratterizzerebbe gli smemorati che, al margine della ricerca, vengono definiti i “soggetti con una marcia in più rispetto agli altri“…

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